“Gentile cliente, per un aggiornamento dei suoi dati compili il format per evitare un blocco del conto”, poi l’invito a cliccare su un link. O, ancora, “Gentile cliente la sua carta è in fase di blocco, per evitare la sospensione aggiorni i dati. Accedi al link…”. Ad inviare i messaggi in questione PosteInfo o, meglio, un suo ‘clone’. Ebbene sì, perché i messaggi recapitati negli ultimi giorni sugli smartphone di migliaia di utenti della provincia di Frosinone altro non sono che l’ennesimo tentativo di smishing, la truffa tramite sms.
Una frode informatica nella quale, purtroppo, sono incappati centinaia di correntisti ciociari che, ignari, hanno cliccato sul link vedendosi svuotare il conto in pochi passaggi. Si sono moltiplicate, infatti, le segnalazioni ma anche le denunce alle Forze dell’Ordine da parte di chi è finito vittima del raggiro.
In alcuni casi qualcuno, dopo aver cliccato, è riuscito ad arrestare il tentativo di truffa; altri utenti sono andati avanti fino a quando non si sono resi conto che gli fossero stati addebitati degli importi, spesso più transazioni diverse. A chi, purtroppo, è andata peggio non è rimasto altro da fare che vedere il suo conto azzerato. Alcuni utenti spiegano come, cliccando sul link, siano stati reindirizzati ad una pagina web uguale a quella dei servizi online di poste.it. Particolare questo che li ha indotti a proseguire le operazioni. Con la successiva compilazione di un modulo fake con dati personali e sensibili, come le credenziali di accesso, i truffatori riescono ad accedere al conto corrente. Tra l’altro inserendo i dati di accesso nel sistema si rischia di incappare anche nel furto dei propri dati personali.
In altri casi, dopo aver effettuato i primi passaggi, gli utenti truffati hanno ricevuto una chiamata da un finto centralinista di Poste italiane che si offriva di guidarli nelle operazioni di ‘sblocco conto’ o ‘sblocco carta’. “Inserisca il codice che le arriva via sms”, – consiglia il falso operatore poste al telefono. Ed è così che il gioco è fatto. Inserendo il codice si autorizza inconsapevolmente la transazione. Le ignare vittime – stando alle testimonianze raccolte – non sono riuscite a rendersi conto subito dell’ammanco poiché poco prima gli era stato chiesto di disinstallare l’App di Poste in modo tale che non potessero ricevere in tempo reale le notifiche di addebito.
Negli uffici di commissariati e caserme della provincia di Frosinone, in particolare nell’ultima settimana, sono arrivate decine e decine di denunce. Ad essere truffati anche i più giovani, tendenzialmente più preparati ed esperti quando si tratta di ‘web’. La verità è che le truffe online si fanno sempre più sofisticate e, dunque, anche per i più attenti e scrupolosi utenti è difficile riconoscerle. Il fenomeno del phishing sembra inarrestabile e gli hacker riescono a ‘bucare’ anche i sistemi di sicurezza più sofisticati. Quanto accaduto agli utenti truffati in Ciociaria lo testimonia. Tuttavia, è bene sapere che non tutto è perduto. In molti casi, infatti, si ha diritto ad un rimborso della somma sottratta dai truffatori.
Cosa fare in caso di truffa
Il consiglio è sempre quello di non aprire alcun tipo di link, sia che arrivi tramite sms, sia che arrivi via mail. Anche se può sembrare che ad inviarlo sia veramente la nostra banca o, come nel caso della truffa ‘PosteInfo’, le Poste Italiane. Meglio chiamare un numero verde o recarsi direttamente allo sportello e chiedere informazioni. In ogni caso, se ci accorgiamo di essere finiti nel raggiro, ci sono alcuni passaggi da fare nel più breve tempo possibile. In primis occorre contattare il numero indicato sul retro di ogni tipologia di carta e richiederne il blocco immediato. Poi bisognerà denunciare il fatto alle Forze dell’Ordine allegando alla denuncia l’estratto conto aggiornato – contenente dunque i movimenti truffaldini – e gli screenshot degli sms ricevuti.
Denuncia alla mano, si potrà compilare il modulo di disconoscimento delle operazioni – che è possibile richiedere negli uffici postali o scaricare dal sito www.poste.it e chiedere un rimborso. Non in tutti i casi le somme saranno restituite ma, in caso di rifiuto, non perdetevi d’animo. Il successivo passo da compiere è quello di inviare un reclamo agli organi di controllo centrali, allegando sempre tutti i necessari documenti a supporto. In ultima ipotesi si può ricorrere alle vie legali, anche tramite le associazioni di tutela dei consumatori.