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Falsi incidenti per truffare le assicurazioni, ecco chi sono i tre avvocati arrestati a Frosinone

L'inchiesta partita dopo la morte dell'avvocato Dini. Sette le persone raggiunte dal provvedimento del Gip nella mattinata

Immagine di repertorio
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Frosinone – Sono Alessandro Petricca, classe ‘81, Fabio Fascetti, classe ‘83 e Diego Eugenio Bracaglia, classe ‘86, tutti residenti a Frosinone, i tre avvocati finiti ai domiciliari questa mattina a seguito dell’operazione condotta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Frosinone.

Un’articolata e complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, ha permesso di ricostruire come operava quella che viene ritenuta un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi assicurative in danno delle principali compagnie assicuratrici operanti nel settore delle assicurazioni per RC autoveicoli. Sette le persone complessivamente raggiunte dall’ordinanza del Gip nella mattinata, quattro sono state sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di firma: due di loro sono accusate di svolgere abusivamente l’attività di fisiomassoterapisti nel campo delle lesioni derivanti da sinistri stradali ed altre due, per l’accusa, in qualità di collaboratori degli studi legali, collaboravano alla falsa rappresentazione di sinistri stradali. Sono complessivamente 53 gli indagati finiti nell’inchiesta tra carrozzieri, protagonisti dei sinistri, falsi testimoni e collaboratori di studi legali e di infortunistica stradale.

Le indagini partite dopo la morte dell’avvocato Andrea Dini

L’inchiesta partì dopo la morte dell’avvocato Andrea Dini avvenuta a luglio del 2023. Dini precipitò dal palazzo dove aveva sede il suo studio legale e subito gli accertamenti portarono a retroscena inquietanti. Le indagini, partite e quasi del tutto concluse quando alla guida della Polizia Stradale c’era l’ex dirigente, il Dott. Stefano Macarra, presero subito la giusta direzione ed hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio composto da diverse figure professionali (avvocati, presunti fisioterapisti, titolari di autocarrozzerie e di società di autonoleggio) funzionali al conseguimento dello scopo criminale condiviso, ovvero l’indebita percezione di indennizzi assicurativi per sinistri stradali inesistenti oppure verificatisi con persone, veicoli, danni materiali e lesioni personali diversi da quelli formalmente denunciati. Intercettazioni telefoniche, certificazioni, poi ritenute false, dati forniti dagli uffici antifrode di alcune compagnie assicurative e tutta una serie copiosa di documenti hanno permesso di ricostruire il modus operandi degli indagati.

I ruoli all’interno dell’associazione

Per l’accusa, Petricca era il capo, promotore e organizzatore dell’associazione. Nella sua veste di avvocato era lui il punto di riferimento dell’intera organizzazione e colui che manteneva i rapporti con tutte le figure che, a vario titolo, vi cooperavano, fornendo loro direttive e consigli per realizzare i reati fine. Fascetti e Bracaglia sono invece ritenuti dall’accusa promotori e organizzatori ma collocati su un piano subordinato rispetto a Petricca.

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