Erano imputati per il reato di truffa aggravata. Gli ignari automobilisti, a seguito di un controllo da parte dei Carabinieri della Stazione di Pontecorvo, si erano visti sequestrare l’auto ed elevare una salatissima multa, per mancanza della copertura assicurativa.
In particolare, a seguito di un controllo approfondito da parte dei militari i contratti di assicurazione esibiti dagli automobilisti erano risultati falsi, pertanto, gli operanti avevano proceduto immediatamente ad ascoltarli a sommarie informazioni e dopo il sequestro delle auto e delle polizze avevano proceduto a una immediata perquisizione nei confronti dei tre imputati.
Nel corso delle perquisizioni erano state rinvenute nella disponibilità dei tre imputati delle polizze assicurative e dei certificati anagrafici tutti risultati falsificati, nonché computer e stampanti che, secondo gli operanti servivano per stampare polizze false ed ottenere così indebitamente il pagamento del premio assicurativo da parte degli assicurati. In particolare, la locale Procura della Repubblica, a seguito della notizia di reato dopo aver proceduto alla convalida del sequestro di quanto rinvenuto, aveva incaricato il RIS di Roma affinché procedesse all’analisi dei software sottoposti a sequestro, al fine di verificare le operazioni compiute. Nel corso del dibattimento, sono stati escussi numerosi testimoni, oltre ai Carabinieri operanti, sono stati ascoltati anche gli ignari automobilisti, i quali hanno confermato di aver regolarmente pagato il premio assicurativo e di aver ricevuto le polizze che poi sono risultate false.
La difesa dei tre imputati, rappresentata dagli avvocati Emanuele Carbone e Gaetano Mastronardi, sin dalle prime battute ha sostenuto l’assoluta irrilevanza penale delle condotte poste in essere dai loro assistiti, essendosi trattato di un errore di contabilità tra l’Agenzia di assicurazioni e i medesimi, in quanto per mero errore le predette polizze, assolutamente non contraffatte, non erano state messe in copertura. Pertanto il Tribunale di Cassino ha assolto i tre imputati, disponendo il dissequestro di tutto il materiale informatico.