Si terrà a Ceccano, nel caffè letterario Sinestesia, domani, 9 Aprile alle ore 17:30, la presentazione del libro di Pietro Folena “Enrico e Francesco. Pensieri lunghi” – Con il seguito de I ragazzi di Berlinguer edito da Castelvecchi.
Come si evince dalla sinossi, “Non credo vi sia dubbio che Francesco e lo spiritualismo francescano rappresentino un punto di “crisi”, cioè di passaggio, nella vita della cattolicità». Così Enrico Berlinguer, nel 1983, esprime il suo pensiero su san Francesco, in un’epoca di grande preoccupazione per i rischi di guerra nucleare. «Il secolo scorso è stato devastato da due guerre mondiali micidiali, ha conosciuto la minaccia della guerra nucleare e un gran numero di altri conflitti, mentre oggi purtroppo siamo alle prese con una terribile guerra mondiale a pezzi». Così il Papa che ha preso il nome del santo di Assisi vede il mondo globalizzato di oggi. Questa sorta di trilogia si apre con un dialogo impossibile tra due grandi leader di epoche diverse, basato rigorosamente sui testi: Pensieri lunghi. Ne viene fuori l’assoluta contemporaneità di molti aspetti del pensiero di Berlinguer e la grandezza rivoluzionaria delle parole e delle opere di Papa Francesco. La trilogia si sviluppa con una versione rivista e aggiornata de I ragazzi di Berlinguer. Viaggio nella cultura politica di una generazione, e poi con L’evaporazione, prosecuzione della seconda parte, dedicata agli anni in cui Berlinguer non c’era più, che si interroga su come e perché è stato disperso il patrimonio della sinistra italiana”.
Pietro Folena è stato più volte deputato della Repubblica italiana e segretario della Federazione Giovani Comunisti Italiani dal 1985 al 1988. Nei primi di giugno del 1984 organizza un comizio a Padova, in vista delle successive elezioni europee, che passerà alla storia come l’ultimo comizio di Berlinguer prima di morire. Dal 1988 è segretario regionale in Sicilia del PCI prima e del Partito Democratico della Sinistra poi, promuovendo la primavera di Palermo e la grande mobilitazione civile antimafia dopo gli assassinii di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino.