Ennio De Vellis ha lasciato gli arresti domiciliari. La decisione del Tribunale di Milano ha fatto tornare in libertà l’imprenditore ciociaro arrestato il 4 luglio scorso con l’accusa di aver avuto un ruolo chiave in un presunto sistema di corruzione legato all’assegnazione di appalti pubblici.
Uno dei legali di De Vellis, l’avvocato Giuseppe Casini, del Foro di Frosinone, insieme al collega Gildo Ursini, del Foro di Roma, ha chiesto e ottenuto la scarcerazione del suo assistito. Le imputazioni a lui contestate, secondo la difesa, erano infondate in quanto “l’operato di De Vellis e della sua azienda era sempre stato corretto”. Lunghe le attività d’indagine difensiva per ricostruire i fatti, una settimana fa è stata depositata l’istanza per la richiesta della revoca dei domiciliari che è stata accolta. La prossima udienza, presso il Tribunale di Milano, è fissata per il 1° aprile e, come ribadiscono i legali di De Vellis, il loro assistito sarà come sempre a disposizione della Procura per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Le accuse
Nelle oltre 200 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Domenico Santoro la scorsa estate, De Vellis appariva come il trait d’union di gran parte delle vicende che avevano portato anche all’arresto del generale dei Carabinieri Oreste Liporace.
Corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato fino al 2021. Queste le accuse che erano emerse dall’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano.
Nel procedimento penale risultano indagati in stato di libertà altri imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di Amministrazioni centrali dello Stato. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Milano, si sono concentrate su illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché mediante la concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara.