C’è il timore che l’emergenza rifiuti possa costringere la Regione Lazio, con un provvedimento d’urgenza, a riaprire e magari ampliare la discarica di Cerreto, nel comune di Roccasecca. L’altro ieri, nel corso della consulta dei sindaci che si è svolta presso il comune di Cassino, a esternare dubbi è stato il sindaco di San Giovanni Incarico, l’ingegnere Paolo Fallone.
“Tutto è nato da uno studio che ha commissionato la Provincia, qualche anno fa, al Politecnico di Torino per verificare quale parte del territorio avesse le caratteristiche per poter ubicare una nuova discarica – spiega il sindaco -. Sinceramente lo studio ha lasciato molte perplessità, perché ha semplicemente sovrapposto le varie carte dei vincoli presenti nel territorio, utilizzando cartografia aggiornata al 2014, e non è andato ad analizzare l’attuale situazione dei vari territori, compreso il nostro comune”.
“In tutta sincerità, abbiamo palesato le nostre perplessità, soprattutto sul fatto che lo stesso studio evidenzia piccole e sparse zone del territorio, che vanno ulteriormente studiate, dove potrebbe essere pensato un nuovo sito a discarica. Ciò, a nostro avviso, crea una condizione di stallo, lungaggini, e, inevitabilmente, di emergenza, che riporterebbe il discorso sulla ormai chiusa discarica di Cerreto – prosegue -. Perché dico questo? Perché in una situazione di emergenza, la Regione potrebbe fare, come già fatto in passato, una ordinanza di urgenza e riaprire la discarica di Cerreto”.
“Noi ovviamente siamo chiamati a vigilare e a non permettere tutto ciò, questo è il discorso che abbiamo portato ieri nella consulta dei sindaci, ribadendo un concetto chiaro, ovvero che il sud della provincia ha già abbondantemente dato, anzi direi salatamente dato non solo dal punto di vista ambientale ma soprattutto per la salute dei nostri concittadini. Spero di sbagliare, spero che quanto appena scritto venga confutato nel giro di poco tempo con i fatti, ma resta lecito rimanere con i dubbi e le preoccupazioni, visto e considerato che a oggi la discarica di Cerreto non riparte perché il proprietario, sembra, non abbia più intenzione di continuare.
“E se dovesse cambiare proprietà? Beh in questo caso, credo, le ipotesi che abbiamo prima fatto si potranno concretizzare in poco tempo, rivedendo nascere nuove montagne di immondizia – conclude Fallone -. Anche questo abbiamo detto alla consulta e in particolare abbiamo fatto presente che va scongiurata ogni ipotesi che o la SAF o direttamente la Regione Lazio possano acquistare il sito di Cerreto per continuare il conferimento. Su questo saremo sempre e soltanto contro in ogni modo e in ogni sede”.