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Emergenza Covid, il Lazio tra le otto Regioni a ‘Rischio alto’ di un’epidemia non gestibile

L'allerta del Ministero della Salute. Parametri in aumento e si prevede un picco nelle prossime settimane: ci si prepara a fronteggiarlo

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Il Lazio tra le otto Regioni classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile per la presenza di molteplici allerte di resilienza. Oltre al Lazio ci sono Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. Questo quanto si evince da una circolare diffusa dal Ministero della Salute avente ad oggetto la “Pandemia da SARS-CoV-2: potenziamento misure organizzative in risposta all’incremento della domanda di assistenza ospedaliera”.

Tra queste, tre Regioni – Emilia-Romagna, Puglia e Veneto presentano una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3 e cinque Regioni – Lazio, Liguria, Marche, Toscana, Umbria – presentano una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Due Regioni – Umbria e Marche- sono indicate, per la seconda settimana consecutiva, ad alta probabilità di progressione per una probabilità maggiore del 50% di superare la soglia di allerta ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 nel tasso di occupazione in area medica nell’arco del prossimo mese.

L’allerta del Ministero della Salute

“Nonostante il periodo estivo – si legge nella circolare- in cui molte attività vengono svolte all’aperto, si conferma sul territorio nazionale una fase epidemica caratterizzata da un forte aumento dell’incidenza, in constante crescita già da 4 settimane e che ha raggiunto i 586 casi/100.000 abitanti, da una trasmissibilità in aumento e al di sopra della soglia epidemica sia calcolata su casi sintomatici (Rt medio 1,30) che su casi ricoverati in ospedale (Rt 1,22) e da un aumento dei tassi di occupazione dei posti letto in area medica (9,2%, con incremento relativo del numero di ricoverati del 22%) e di terapia intensiva (2,5%, con incremento relativo del numero di ricoverati del 13,6%)”.

Previsto un aumento delle ospedalizzazioni

“Alla luce dell’attuale andamento epidemico e in considerazione degli ulteriori impatti assistenziali sul livello ospedaliero potenzialmente correlati alla maggiore diffusione del virus SARS-CoV-2, si ritiene importante – proseguono dal Ministero – raccomandare alle Regioni/PP.AA. l’attivazione delle misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un incremento della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione, sia a livello ospedaliero che territoriale, garantendo l’adeguato ampliamento dei posti letto di Area Medica e di Terapia Intensiva dedicati al COVID, da modulare in base alle necessità contingenti, e la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti da malattia da SARS-CoV-2 in relazione alle specifiche necessità assistenziali, con particolare riferimento alle categorie più fragili”.

La vaccinazione resta ancora l’arma più efficace contro il Covid

Poi Dal Ministero della Salute tornano a ribadire l’importanza della vaccinazione: ” L’occasione è utile per ribadire che l’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia”.

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