“La sconfitta, per quanto possa bruciare ammetterlo, è stata netta. Abbiamo fatto una campagna elettorale porta a porta, ma non è bastato, evidentemente abbiamo sbagliato tanto, forse troppo, e forse in tanti, non vedo colpe meramente individuali”. Prosegue il dibattito all’interno del partito democratico dopo la sconfitta alle politiche per il r rinnovo di Camera e Senato. Stavolta ad intervenire è Andrea Turriziani, consigliere comunale del PD di Frosinone.
“Il messaggio di Enrico Letta, che si presenta dimissionario, di aprire una veloce fase congressuale, è il modo migliore per ripartire. Adesso – evidenzia Turriziani – ci aspetta un percorso di comprensione delle cause, di analisi degli errori, ma soprattutto di definizioni dell’orizzonte ideale e programmatico sul quale ricostruire, o costruire ex novo, una proposta chiaramente di centrosinistra, ma più in grado di dare speranza, più in grado di attrarre i cuori”.
Turriziani, quindi, indica la strada che bisognerebbe seguire. Per lui, infatti, la semplice sostituzione del segretario nazionale potrebbe non bastare. “Dovremo capire cosa vuole essere il partito democratico, che forma deve assumere per rappresentare davvero tutto il campo progressista. Dovremo definire – prosegue l’esponente del Pd – quali obiettivi raggiungere sui temi del lavoro, dell’ambiente, dei diritti civili ma soprattutto dei diritti sociali, della rappresentanza politica e del percorso europeo: solo allora saremo in grado di capire chi altro può condividere questo orizzonte e quindi con chi iniziare un cammino di costruzione dell’intero campo progressista. Solo allora si potrà capire chi meglio incarnerà, con una leadership forte, il messaggio che vorremo dare al Paese”.
“Il semplice cambiare segretario non è la soluzione, anzi. Serve capire come cambiare la forma stessa del partito e i meccanismi di selezione all’interno dello stesso. Vedrete, ancora una volta, dopo il temporale tornerà il sole – conclude Turriziani – e con questa fiducia confermo la mia disponibilità a portare un contributo a questa grande opera di costruzione plurale e collettiva del centrosinistra italiano”.