Guerra, rincari delle bollette, aumento dei prezzi anche dei beni di prima necessità e conseguenze economiche e sociali del Covid sono tutte questioni che influenzano in modo diretto la vita quotidiana delle persone e che impongono alla politica di prendere decisioni capaci di incidere significativamente sullo sviluppo del territorio.
Il Senatore Massimo Ruspandini, candidato in quota Fratelli d’Italia per l’intera coalizione di centrodestra nel collegio uninominale di Frosinone-Sora della Camera dei Deputati, ha in mente proposte chiare, pragmatiche e che si ispirano al buonsenso di chi conosce molto bene la Ciociaria.
“In questi anni di mandato – evienzia Ruspandini – ho cercato di portare all’attenzione del Parlamento alcune significative criticità del nostro territorio, in particolare, oltre alle note vicende sanitarie ed ambientali che hanno connotato battaglie ventennali in Ciociaria, è emersa nel corso dell’ultimo periodo una questione essenziale per lo sviluppo economico della nostra Provincia: quella infrastrutturale”.
“Nel mondo globalizzato di oggi, che risponde alle ferree logiche dell’efficienza e della rapidità per essere competitivi sui mercati, la Ciociaria deve saper rispondere a queste sfide potenziando le proprie reti infrastrutturali. Penso all’alta velocità che deve essere potenziata in quanto Frosinone si trova in posizione strategica, a metà strada tra Napoli e Roma e può essere anche il collegamento più utile tra i siti produttivi dell’entroterra e le grandi aree portuali del litorale romano e pontino; senza contare i tanti siti industriali e logistici che si trovano nel nord della nostra Provincia e che hanno necessità di usufruire di efficienti servizi anche su ferrovia”.
“Il miglioramento dei collegamenti tra la Provincia di Frosinone e le zone vicine è diventata una priorità anche per quanto concerne il trasporto su gomma, che è maggioritario nelle nostre zone. Ecco perché una delle mie proposte è quella di migliorare ed anche potenziare i collegamenti diretti tra Frosinone e Latina, due città e due province sempre più interconnesse, ma che hanno bisogno degli “strumenti” atti a conseguire importanti risultati insieme, e questo non può che essere compito della politica”.
“Dico questo perché esiste una questione, solo esteriormente lambita dal dibattito pubblico, che però meriterebbe più attenzione e dovrebbe rappresentare uno dei punti fondamentali per orientare poi le scelte dei decisori politici: le aree interne. Si definiscono aree interne i Comuni italiani più periferici, in termini di accesso ai servizi essenziali (Salute, Istruzione, Mobilità) ed in questa categoria rientrano circa 4000 comuni, cioè il 60% del territorio nazionale. Se si vanno ad analizzare le statistiche, la Ciociaria, nonostante lo sviluppo industriale ed un tessuto economico-sociale a queste realtà collegato, è a tutti gli effetti una delle aree interne del nostro Paese, a cui quindi vanno date risposte coerenti con questa condizione”.
“Il rilancio dell’economia locale non può, perciò, prescindere dalla programmazione nazionale. Le potenzialità ci sono poiché la base, dal punto di vista orografico, da quello delle infrastrutture materiali e perfino di quelle immateriali, esiste ed è buona, ma occorre allargare il perimetro delle capacità territoriali, anziché favorire la “verticalizzazione” delle filiere produttive, rispondendo alle esigenze dei comuni-polo e delle città-cintura. Sono obiettivi, questi, che voglio portare avanti con un governo di centrodestra”.