“Nei giorni prossimi al voto non vorrei trovarmi in un momento in cui magari sono ripresi i contagi da Covid e c’è molta gente costretta a stare chiusa in casa perché in quarantena e che non potrà andare al seggio. Bisogna organizzarsi con tempo e dare la possibilità anche a chi è positivo al coronavirus di recarsi al seggio. In quale modo? Con indosso la mascherina Ffp2“. Lo afferma alla Dire il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.
“Bisogna dare la possibilità a tutti di votare- aggiunge- perché il voto è una di quelle situazioni di dovere da una parte e di diritto dall’altra. Mi sembra abbastanza assurdo che oggi, con un virus gestibile, una persona non possa recarsi al seggio per esprimere la propria preferenza”. Per l’infettivologo, “se il quarantenato potesse uscire da casa indossando la mascherina Ffp2 sarebbe un modo, mi lasci passare il termine, per avere una sorta di sdoganamento di tutti quelli che oggi sono a casa positivi al Covid e non lo dichiarano”.
“Nella realtà- sottolinea Bassetti- oggi abbiamo almeno due terzi dei contagi che non vengono dichiarati, perché hanno paura di essere messi in isolamento. Basti pensare a quanti, proprio in questo periodo estivo, hanno un’attività commerciale, un ristorante, un bar, un taxi, un albergo, ad esempio, e che dovessero risultare positivi: rimanere in casa una settimana può significare una grave perdita economica. Quindi, anche su questo tema bisogna cercare di venire incontro a queste persone, come fatto d’altronde in altri Paesi”.
Secondo il professor Bassetti “per chi è positivo al Covid-19 è arrivato il momento di alleggerire la quarantena, magari ‘costruendola’ sulla base del singolo: se, ad esempio, una persona dopo tre giorni sta bene e dopo cinque ha già il tampone negativo, perché deve comunque rimanere in casa sette giorni?”.
“Se una persona dopo due giorni sta bene e deve uscire di casa perché fa il poliziotto, l’insegnante, il medico, il pompiere o un mestiere per il quale, se non svolge la professione, rischia in qualche modo che quel servizio venga a mancare- si domanda ancora l’esperto- perché non può andare a farlo con una mascherina Ffp2 messa obbligatoriamente, come succede in tanti altri Paesi?”.
“Invece che sette giorni per tutti- continua- forse si può scendere a cinque, per poi arrivare anche a meno, in alcuni contesti magari la si può togliere, mettendo al suo posto la mascherina Ffp2. Come abbiamo visto in estate, questo è un virus che ci ha abituato ad avere andamenti di rapida salita e rapida discesa. E con una variante così contagiosa significa che, con molta probabilità, a settembre e ottobre il numero dei contagi tornerà a salire molto rapidamente”. “I contagi non daranno problemi dal punto di vista clinico-sanitario, come non li hanno dati quest’estate grazie alla protezione dei vaccini- precisa infine- ma potrebbero creare un grosso problema dal punto di vista della necessità di rimanere chiusi in casa”, conclude.
Fonte www.dire.it (Agenzia di Stampa Nazionale)