Elezioni, Enrica Segneri decide di non ricandidarsi: ecco perché

L'esponente del Movimento Cinque Stelle spiega i motivi che hanno determinato la sua decisione di non scendere in campo il 25 settembre

“La mia esperienza di parlamentare finisce qui, in questi giorni di parlamentarie, dove si deciderà la composizione delle liste, ho deciso di non ripresentare la mia candidatura. E’ stato un grandissimo onore per me poter rappresentare i cittadini e il mio territorio in questi anni e non posso che ringraziare tutti quelli che mi hanno supportata e aiutata nell’affrontare tantissime difficili battaglie”. Così Enrica Segneri, deputato del movimento 5 stelle, ha annunciato di non ricandidarsi.

“Ho cercato, non con poche difficoltà, di rimanere sempre fedele al mandato che mi è stato assegnato nel 2018 dai cittadini che ci hanno votato. Ripeto non con poche difficoltà. Questa legislatura infatti se da un lato ha sicuramente portato qualche soddisfazione in base ad alcuni obiettivi che ci eravamo dati, dall’altra ci ha messo spesso dinanzi a situazioni che mai avremmo pensato di dover affrontare. Non è stato facile per me accettare alcune alleanze al governo, non è stato facile votare la fiducia a Draghi. L’ho fatto sempre in nome di quella lealtà verso il partito, per il senso di responsabilità verso il Paese che tanto si declama nel momento delle scelte scomode e difficili. Tutto questo mi è costato molto, soprattutto in termini di entusiasmo nel portare avanti un progetto politico che vedevo con il passare del tempo, purtroppo sempre più arreso a compromessi al ribasso”.

“Un entusiasmo che si è definitivamente spento quando mi sono trovata praticamente sola a votare contro l’invio delle armi in Ucraina. Mi aspettavo un comportamento diverso dal Movimento di cui faccio parte, speravo ci fosse comprensione e disponibilità a lasciare libertà di voto da parte di una forza politica che si è sempre dichiarata pacifista e invece no, nessuna comprensione, nessun confronto, nulla”.

“Quei giorni furono terribili, la macchina del fango di stampa e tv fu più rabbiosa che mai nel cercare il “filo-putin” del giorno da processare e il mio partito mi aveva completamente lasciata sola, ma fortunatamente ci furono tanti cittadini e attivisti del Movimento che mi espressero solidarietà e vicinanza e allora ebbi la conferma che forse non avevo sbagliato, che era il mondo fuori che doveva essere la mia bussola e non la brutta copia che esisteva all’interno del palazzo. Così dacché volevo andare via, sono rimasta. Ho continuato a battermi per quel che potevo nelle battaglie in cui credo anche se devo dire che, spesso le battaglie più dure, per scelte che non condividevo, le ho combattute proprio all’interno del partito”.

“La verità è che il MoVimento 5 Stelle si sta trasformando e mi rendo conto che è nel processo naturale delle cose che ciò avvenga. Con questa mia rinuncia alla candidatura, spero di poter dare spazio a chi con entusiasmo e passione affronterà il mandato dei cittadini con lealtà e coraggio, augurando loro di non cedere mai alle sirene dei luoghi dorati del Parlamento e di non dimenticarsi mai degli ultimi”.

“Concludo ringraziando infinitamente coloro che hanno reso possibile il viaggio, ossia Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo , niente sarebbe potuto essere senza la loro visione, senza il loro coraggio e la loro determinazione. Ci vediamo nelle piazze! W il MoVimento 5 stelle”.

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