Fabio Giovannone, candidato sindaco di Ceccano, è sceso ufficialmente in campo con i rappresentanti e sostenitori della sua coalizione: Noi con Ceccano, Savoni per Giovannone, L’Altro Centrodestra e Marco Corsi-Ceccano Riparte. Gremito il locale “Pane & Amore”, presso piazzale XXV Aprile, in occasione della prima uscita pubblica di Giovannone, civico di centrodestra. Sono intervenuti, in rappresentanza delle liste, Alessandro Savoni, Simona Sodani e Marco Corsi.
I focus tematici sono stati affidati a quattro tecnici: Dario Aversa, Antonella Del Brocco, Pina Silvaggi e Pierfrancesco Pizzuti. Aversa, docente dell’Università di Foggia, ha parlato di bilancio. La Del Brocco, biologa specializzata in biochimica e patologia clinica, ha trattato il tema della salute. Silvaggi, operatrice sociosanitaria e volontaria della “Croce azzurra”, si è addentrata nel sociale. Pizzuti, avvocato, ha sviscerato il tema della trasparenza. Saranno tra i protagonisti dei prossimi eventi tematici e costruttivi a sostegno del progetto “Giovannone Sindaco”.
Giovannone: avanti tutta contro il tradimento dell’ex classe dirigente
«La nota inchiesta giudiziaria, scoppiata il 24 ottobre scorso – ha messo in chiaro Giovannone – non riguarda tutti i membri dell’ex amministrazione comunale. Sono indagati e coinvolti determinati ex amministratori, che non fanno di certo parte di questa coalizione. Soprattutto a livello locale, abbiamo deciso di prendere le distanze dai partiti, che si occupano della selezione della classe dirigente, e creare un Centrodestra alternativo. Non si tratta, però, di mancanza di controllo da parte nostra. Se la giustizia confermerà le accuse, sarà solo e soltanto un tradimento della nostra fiducia. Una fiducia che, ricordo, avevano concesso quasi 7.000 ceccanesi all’ex amministrazione comunale».
Giovannone si è tolto anche un altro sassolino dalla scarpa: «Ho annunciato il taglio del 50% del compenso da sindaco in caso di elezione. Aggiungo che chiederò anche agli assessori e al presidente del consiglio di contribuire alla creazione di un fondo per progetti di utilità sociale. C’è chi mi critica persino su questo e poi propone di tagliare il 30%. Critica proprio me, che ho già rinunciato all’incarico di presidente del consiglio, quindi a tutta l’indennità, nella seconda parte dello scorso mandato. È bastata una stretta di mano con il mio successore, Alessandro Savoni, che ancora oggi è qui al mio fianco e vuole continuare a condividere un percorso fatto di impegno e onestà. Sarebbe stato anche lui un ottimo candidato, ma ha fatto un passo di lato a mio favore».
Savoni: “Non possono parlare di centrodestra ufficiale se manca Forza Italia”
Savoni, già presidente del consiglio comunale, ha tenuto a ricordare cosa rappresenta questa figura: «Si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del consiglio e dei singoli consiglieri, di maggioranza e opposizione. Questo non lo dico io, ma lo stabiliscono lo statuto comunale e il regolamento del consiglio, che qualche ex assessore dovrebbe forse riandare a rileggere malgrado gli oltre 30 anni che rivendica in politica».
Poi la parentesi politica di Savoni: «Sono attualmente un dirigente autosospeso di Fratelli d’Italia in accordo con il nuovo presidente del circolo cittadino. Si è arrivati alla sospensione, perché io resto di FdI ma ho deciso di non seguire la linea della segreteria provinciale. L’abbiamo combattuta nei luoghi deputati, le sezioni di partito, ma non siamo stati neanche ascoltati. Non vogliamo subire le scelte locali, perché andrebbero a discapito dei cittadini. Hanno svolto le primarie di centrodestra in fretta e furia quando hanno appreso che noi avevamo costruito una coalizione a sostegno della candidatura di Fabio Giovannone. Non soltanto io, credo, ho notato che il simbolo di Forza Italia è andato via via scomparendo dai manifesti del centrodestra deciso sui tavoli provinciali e delle primarie rette da un loro ex alleato non più con il dente avvelenato. Non possono parlare di “Centrodestra ufficiale” se manca Forza Italia».
Marco Corsi e la Città intercomunale
Marco Corsi, già presidente del consiglio e candidato sindaco, rilancia un punto programmatico importante: «Siamo per la “Città intercomunale”, l’unione di Ceccano con gli altri comuni confinanti. Non ci sarà alcuna fusione o scomparsa di città o identità, come raccontano alcuni per creare uno spauracchio che non esiste. I grandi vantaggi sono la gestione congiunta dei servizi comunali, come la raccolta differenziata dei rifiuti, e la maggiore facilità di accesso ai finanziamenti statali ed europei».
Corsi auspica un confronto nel merito: «I detrattori devono ancora spiegarci quali sarebbero le criticità e i problemi derivanti dalla gestione degli appalti con una centrale unica di committenza per tutti i comuni. Devono ancora spiegarci perché Ceccano ha deciso di non aderire ancora a una Città Intercomunale che stanno ormai formando tutti le altre cittadine limitrofe, tramite la “Commissione area vasta” istituita dal comune capoluogo. Il territorio non è una “Contea” chiusa e autoreferenziale, come vorrebbe qualche ex assessore».
Simona Sodani sul caso scuolabus
Ha preso poi la parola Simona Sodani, già consigliera delegata alla pubblica istruzione e ai servizi scolastici: «In questa campagna elettorale, c’è chi riporterà un’erronea e ingiusta narrazione, ad esempio, rispetto agli scuolabus. Sono orgogliosa di aver fatto tutto il possibile per il salvataggio del servizio di trasporto scolastico. Per anni ci sono stati forti sprechi di risorse, dovuti al mantenimento di alcune linee di bus che giravano ormai anche senza un bambino a bordo. Il servizio è stato già razionalizzato e disegnato sull’attuale domanda, meno di 300 utenti, per salvarlo e rilanciarlo».
Giovannone ha concluso proprio in materia di bilancio: «Vi stanno promettendo tutti mari e monti, pur alla luce delle condizioni deficitarie dei conti dell’ente. Il Comune è in fase di riequilibrio finanziario pluriennale e dovrà continuare a versare ogni anno 500mila euro fino al 2035 per riavere un risultato di amministrazione che garantisca stabilità. La Corte dei Conti ha attestato che il bilancio era compromesso quantomeno dal 2008. Si sa bene chi c’era al comando in quegli anni ed è stato già lasciato a casa negli ultimi dieci anni: il centrosinistra – ha concluso il candidato sindaco -. È lo stesso che oggi appoggia un candidato sindaco che parla di rinnovamento. Uno dei miei primi impegni da sindaco, oltre al taglio dell’indennità dal primo giorno di mandato, sarà proprio quello di portare avanti il piano anti dissesto, un pre-dissesto nato a causa delle forti anticipazioni di tesoreria, ovvero prestiti dalle banche, anche e soprattutto per tante opere del centrosinistra che alla lunga sono risultate inutili o fallimentari».