Era nell’aria già da da un po’ di tempo, ma l’ufficialità è stata data soltanto lo scorso 7 gennaio: Antonio Pecoraro è il nuovo tecnico della SSD Ferentino Calcio. L’ex calciatore di Sora, Frosinone e Turris tra le altre, nonché ex allenatore di Cassino, Colleferro e Anagni – per citarne qualcuna – dovrà prestare le proprie cure alla rosa amaranto, ‘ferita’ da diverse vicissitudini in un campionato, quello di Eccellenza, che si è dimostrato particolarmente complicato. Pecoraro è il terzo ad avvicendarsi sulla panchina ‘che scotta’ dopo l’esonero di Francesco Pippnburg (dopo 7 stagioni) e l’addio di Luigi Marsella. Una vera e propria sfida, dunque, quella accettata dal mister nato a Torre del Greco e molto noto nell’ambiente ciociaro per i suoi trascorsi. Il club del Ferentino, come dicevamo, sta vivendo un periodo non felicissimo: dopo 17 giornate si trova al decimo posto della classifica del girone B con 21 punti accumulati in 5 gare vinte, 6 perse e 6 pareggiate, ed è reduce dalla sconfitta della scorsa domenica per 3-0 rimediata sul campo del Certosa. Ed è proprio lo stesso a mister a raccontare cosa si aspetta dal prosieguo di stagione e da questa nuova avventura alle redini della creatura gigliata.
Una bella sfida la panchina di Ferentino: è il terzo allenatore a subentrare in questi mesi, cosa l’ha spinta ad accettare?
“Da quando alleno ho accettato spesso delle sfide. Credo siano stimolanti. Cercare di migliorare degli aspetti che non funzionano in un ambiente in difficoltà per l’allenatore rappresenta un percorso di crescita personale. Trasferire, poi, mentalità e concetti, vederli assimilati, mi dà un’enorme soddisfazione. A volte ci si riesce, a volte meno ma questo è il nostro ruolo”.
Mettendo da parte il passato amaranto, ora a partire da lei passando per i vari innesti, qual è la cura idonea per ritrovare il giusto piglio e avere il cambio di marcia sperato? Cosa intende dare al gruppo che sta allenando?
“In realtà stiamo provando a rimodulare la rosa. Non sarà semplice a mercato chiuso ma il nostro impegno è quello di cercare di dare solidità e autostima ad un gruppo giovane ma valido per poter affrontare il ritorno di campionato nel modo più opportuno”.
È fiducioso circa i prossimi impegni? Dove può arrivare il Ferentino?
“Sicuramente nel mese di gennaio affrontare 3 trasferte (Certosa Colleferro e Sora ) e la Luiss in casa non rappresenta per noi un percorso agevole, ma le partite vanno giocate tutte ed ognuna ha una storia. Per il momento dobbiamo pensare gara dopo gara e costruire una salvezza il prima possibile visto che il campionato, per l’alta classifica, sembra sia delineato ampiamente. È nella zona bassa che possono nascondersi scenari ancora aperti”.
Quindi pensa che, bene o male, i giochi siano fatti…
“Per l’alta classifica il Sora sta facendo meritatamente il vuoto per qualità, gioco espresso e tifoseria. I playoff sono ancora aperti anche se Colleferro e Gaeta, a livello strutturale, hanno qualcosa in più alle altre. In basso è tutto ancora aperto visti anche i valori di alcune compagini che non rispecchiano l’andamento di classifica: qui la lotta sarà accesa fino all’ultima giornata”.
Intanto come si sta trovando con il gruppo e l’ambiente?
“Per il momento siamo concentrati a lavorare sul campo per migliorarci sempre. Vedo una squadra molto applicata e ambiente societario coinvolto nel modo giusto per perseguire l’obiettivo comune. Io sono molto fiducioso, resterà poi al campo dire la sua”.