“Un miliardo di euro all’anno. Tanto costano all’Italia le multe comminate dall’Europa al nostro paese per le procedure di infrazione. In un articolo diffuso qualche giorno fa sulla stampa nazionale si legge anche che 165.000 euro al giorno il bel Paese li paga per tutti quei comuni che hanno le fogne senza i depuratori, oppure dove i depuratori ci sono ma non funzionano. Per noi ciociari, leggendo questo articolo, è chiaro che si tratti di una beffa doppia, oltre che di un doppio prelievo di denaro dalle nostre tasche, a cui ci costringe quella parte di Stato e di politica, che è asservita alle grandi lobby finanziarie”. – Così, con una nota per il Circolo “5Aprile” Prc-se Unione Popolare, interviene Luigi Mingarelli.
“E lo diciamo a ragion veduta, purtroppo. Nella nostra provincia è dal 2004 che una quota della bolletta che paghiamo per il servizio idrico ad Acea dovrebbe servire a costruire nuovi depuratori e a far funzionare quelli esistenti, e ad ogni Assemblea in cui i Sindaci votano gli aumenti tariffari ad Acea beh, c’è sempre la vocina, scritta in piccolo, in cui si dice che parte degli aumenti servono a realizzare nuovi depuratori. Dove sono? E quelli esistenti funzionano? Dove è finito il depuratore intercomunale di Isola del Liri? Quello di Villa Latina? E quelli promessi, progettati e di cui ancora non vediamo la prima pietra? I soldi che ogni mese tiriamo fuori, pagando la bolletta ad Acea, e che servono a costruire queste infrastrutture, dove sono? Ma, soprattutto, dove sono gli eletti in Ciociaria?”. – Prosegue Mingarelli.
“Quelli che ogni volta si dicono pronti a salvaguardare i diritti dei cittadini ma poi, immancabilmente, finiscono per disinteressarsi dei reali bisogni cittadini, dove sono? Ruspandini, Ottaviani, Fazzone, Fontana, Orfini, Pulciani, dove siete rispetto alla questione Acea? Qualcuno di loro ha preso parte a feste e convegni, parlando di agricoltura e ambiente, ma non è forse una questione anche ambientale pretendere che Acea utilizzi i soldi dei contribuenti Ciociari per costruire, finalmente, i depuratori promessi e mai realizzati? Ed a fronte delle tantissime mancanze di Acea rispetto alla convenzione di gestione, perchè questi eletti non si uniscono per difendere il popolo ciociaro chiedendo che venga stralciato il Decreto Padoan, che è un assist grandioso per il gestore ma una spada di Damocle sulla testa di chi non ci sta a farsi mungere senza avere, come ritorno, tutti gli investimenti promessi in questi venti anni?”.
“Continuiamo a domandarci: ma è possibile che l’Agenzia delle Entrate possa inviare cartelle di intimazione di pagamento per conto di Acea? E’ mai possibile equiparare i potenziali crediti, vantati da Acea, per presunta morosità, a tasse dovute? Sicuramente “No”, lo riteniamo anticostituzionale, e riteniamo vergognoso che chi sia venuto a chiedere voti per essere eletto non abbia nemmeno un po’ di coraggio per metterci la faccia. Noi continueremo a mettercela, continueremo a stare dalla parte giusta, continueremo a lottare al fianco dei cittadini per vedere riconosciuto il diritto alla piena applicazione del referendum per l’acqua pubblica del 2011″. – Conclude Mingarelli nella nota.