Domani è la ‘Giornata dell’alimentazione’…Ma gli italiani sono ancora troppo spreconi

Una ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l'anniversario della data di fondazione della Fao

Ogni italiano butta nella pattumiera 35 chili di cibo all’anno. Il 37% degli intervistati dichiara di dimenticare gli alimenti acquistati in frigo e farli scadere inesorabilmente. Il 30% dei giovani tra gli 11 ed i 18 anni ha sviluppato un rapporto conflittuale con il cibo. La giornata mondiale dell’alimentazione è una ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l’anniversario della data di fondazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, comunemente conosciuta come FAO. Negli ultimi anni è molto cambiato il rapporto degli italiani con il cibo, innanzitutto si cucina meno e ciò che avanza viene buttato.

Negli ultimi 50 anni in particolare la società è completamente cambiata, sia le abitudini che il rapporto con il cibo. Viviamo nell’epoca smart, dove tutto si è velocizzato. Questo si traduce in poco tempo, si opta per pasti veloci e si continua a correre. Stiamo importando dall’estero anche la tendenza a consumare cibi pronti: da scongelare, in scatola o da riscaldare al microonde. Non è la scelta più sana o gustosa, ma è sicuramente la più veloce per chi ha tempi stretti, non sa o non vuole cucinare, oppure vuole dedicare quel tempo ad altro. Il cambiamento è avvenuto progressivamente, parallelamente alla crescita di nuovi stili di vita più frenetici e alle abitudini legate al delivery e al consumo di cibo pronto.

Purtroppo, nonostante ci sia molta informazione al riguardo, ad oggi lo spreco alimentare è una gigantesca falla nella nostra società. Basti pensare che ogni anno in Italia vengono gettate circa 5,6 milioni di tonnellate di cibo. Il problema è causato da diversi fattori che vanno dall’acquisto compulsivo, per il quale siamo portati ad acquistare più di ciò che serve, alla confusione sulle date di scadenza, spesso leggendo la dicitura “da consumarsi preferibilmente” gettiamo cibo ancora commestibile, fino alla mancanza di consapevolezza da parte di individui che sottovalutano l’impatto ambientale del generare, inutilmente, tonnellate di rifiuti. Lo spreco alimentare non è solo da imputare al singolo, anche le grandi catene di supermercati, a causa di disorganizzazione logistica, sprecano enormi quantità di cibo. E poi c’è quel marketing spietato che spinge il consumatore ad acquistare quantità eccessive di cibo che finisce, spesso e volentieri, gettato via.

Una cattiva gestione della spesa familiare porta inevitabilmente a sprechi economici e ad un incremento dei consumi alimentari, con una domanda concentrata su alimenti di qualità inferiore, che è influenzata dalle logiche low cost, quindi indipendenti dal comportamento dei singoli. Il 42% degli intervistati ha individuato la causa dello spreco nella scarsa durata di frutta e verdura conservata nelle celle frigo che, una volta a casa, va subito a male, quindi il 37% dei consumatori li butta perché i cibi venduti sono già vecchi. Il comportamento dei consumatori disattenti fa la differenza. Il 37% degli italiani dimentica gli alimenti nella dispensa o in frigorifero, portandoli alla scadenza o lasciando che si deteriorino, solo il 23% programma i pasti settimanali ed il 75% non è disposto o non è capace a recuperare gli avanzi in modo creativo per evitare di gettarli.

La  mappa degli sprechi ci racconta che Sud e Centro sono le aree dove il fenomeno è addirittura superiore del 9% rispetto alla media nazionale, con 747g pro capite a settimana e al centro 744 g pro capite, mentre al Nord il comportamento è relativamente più virtuoso con un meno 11%, sempre rispetto alla media nazionale e 606,9 grammi di spreco pro capite. Lo spreco di alimenti purtroppo cresce del 45,6% in Italia nel 2024. Ogni settimana si stima che finiscano nel bidone della spazzatura 683,3 grammi di cibo pro capite, rispetto ai 469,4 grammi rilevati nel 2023. Oltre 35 chili all’anno a persona! A questi dati si aggiunge un allarme per un forte disagio alimentare giovanile. Tra menu improbabili e mancanza di educazione alimentare, i giovani stanno vivendo un vero e proprio rapporto conflittuale con il cibo.

Il disagio alimentare giovanile rappresenta un problema sempre più evidente, con il 30% dei giovani italiani tra gli 11 ed i 18 anni che sviluppano un rapporto conflittuale con il cibo a causa di abitudini alimentari scorrette e una mancanza di educazione in questo ambito. I problemi derivano dalla mancanza di supporto e ascolto da parte di famiglie e istituzioni. È quanto è emerso dallo studio Road to green 2020 nell’ambito del progetto Legal Love.

Alcuni consigli preziosi

Infine è importante prestare attenzione a cosa si mangia, per evitare spiacevoli inconvenienti come intossicazioni alimentari.

Tracciabilità, ingredienti e allergeni: un diritto da conoscere

La prima regola per un consumo sicuro è la tracciabilità degli alimenti. Ogni prodotto, confezionato o preparato sul momento, deve avere un’etichetta che riporti le informazioni relative agli ingredienti, incluso l’eventuale presenza di allergeni. È fondamentale leggere attentamente queste informazioni per evitare di assumere cibi che potrebbero causare reazioni avverse.

Catena del freddo e scadenza: binomio imprescindibile

La catena del freddo deve essere garantita in ogni fase, dalla produzione alla vendita, per mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche e la sicurezza dei cibi. Soprattutto con il caldo estivo, è fondamentale prestare attenzione alla scadenza dei prodotti.

Etica ed ecologia suggeriscono di consumare anche cibi leggermente oltre la scadenza, se ancora in buone condizioni. Tuttavia, con le alte temperature, i prodotti deperiscono più velocemente, quindi è necessario raddoppiare la vigilanza.

Come riconoscere un cibo ancora commestibile?

Alcuni indizi possono farci capire se un cibo è ancora buono:

  • Odore: un odore acido o sgradevole è indice di alterazione.
  • Aspetto: muffe, macchie o alterazioni di colore sono campanelli d’allarme.
  • Consistenza: cibi molli o vischiosi indicano un processo di decomposizione.

Conservazione domestica: regole d’oro

In casa, è fondamentale conservare correttamente i cibi:

  • Frigo: mantenere la temperatura tra 0°C e 4°C.
  • Congelatore: impostare una temperatura di -18°C.
  • Dispensa: conservare i prodotti in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e luce diretta.

Fuori casa: occhio all’igiene e alla professionalità

Ristoranti, bar e venditori ambulanti devono rispettare le normative igienico-sanitarie per la conservazione e la preparazione degli alimenti. È importante verificare che:

  • I locali siano puliti e ordinati.
  • Il personale sia addestrato e segua le procedure igieniche.
  • Gli alimenti siano conservati correttamente.
  • La preparazione dei cibi avvenga in modo igienico.

In caso di dubbi, meglio non rischiare!

Se non si è sicuri della freschezza o della corretta conservazione di un cibo, è sempre meglio evitare di consumarlo. La salute è un bene prezioso che non va messo a rischio per un pasto.

Ricordate: con un po’ di attenzione e consapevolezza, possiamo goderci le nostre vacanze in sicurezza e con gusto!

Come risparmiare?

Spesa al supermercato

Il non spreco inizia al supermercato! Andiamo sempre con una lista delle cose di cui abbiamo realmente bisogno. Controlliamo la scadenza di ciò che compriamo, e iniziamo con il consumare le cose che scadranno prima. Prediligiamo, inoltre, prodotti sfusi e senza imballaggio, o, se non è possibile, con packaging di carta e non di plastica.

Avanzi di cibo

Spesso gli avanzi di cibo finiscono nella pattumiera. Né adulti, né bambini vogliono lo stesso piatto più giorni di fila!  Per evitare di gettar via del cibo, facciamo delle ricette di recupero per dare nuovi sapori agli avanzi. Mentre preparate questi nuovi piatti, coinvolgete i vostri bambini! Mangiare quello che hanno preparato sarà un incentivo, e impareranno l’importanza di non gettar via il cibo.

Riscaldamenti: via libera all’accensione dal 15 ottobre all’1 dicembre, a seconda delle zone. Lo spegnimento previsto dal 15 marzo al 15 aprile. – Fonte www.consumerismonoprofit.it –

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