Accantonata, sostanzialmente, l’ipotesi della Zes per le province di Frosinone e Latina, grazie a una proposta degli onorevoli Nicola Ottaviani (Lega), segretario della commissione Bilancio della Camera dei Deputati, e Giovanna Miele (Lega), si sta virando sulla Zls, la zona logistica semplificata, uno strumento simile alla Zes, che prevede per aree geografiche di dimensioni limitate, dove praticamente vi siano punti di snodo logistico e un comparto industriale di settore importante, come il basso Lazio, particolari agevolazioni e incentivi per le aziende insediate o che decidono di insediarsi.
Nel dibattito parlamentare sul “Decreto Sud” l’onorevole Ottaviani ha sostenuto che “la Zes aiuterà numerose zone del Mezzogiorno nel percorso di definitivo rilancio. Al contrario, vi sono zone, che facevano parte del vecchio perimetro della Casmez, che sono rimaste fuori da questi benefici. Su questo punto, in Commissione, i rappresentanti del Governo, a seguito di una richiesta esplicita della Lega, hanno preso l’impegno a portare a termine un processo già in atto per le zone di confine delle Zes per attutire lo “squilibrio” tra quelli che rientrano nelle Zes e chi no e per evitare che si verifichino delle distorsioni”.
A questo scopo, verrà messo in discussione e in votazione un ordine del giorno che impegna il Governo “ad adottare apposite iniziative, anche di carattere normativo, in favore delle province di Latina e Frosinone, al fine di garantire il fondamentale sostegno economico ai predetti territori del Lazio meridionale e le indispensabili agevolazioni incentivanti alle imprese insediate -o che intendano insediarsi- nei medesimi territori, anche valutando l’eventuale costituzione di Zone Logistiche Semplificate (ZLS) ad hoc”.
Tutto questo perché, come si legge nel testo dell’ordine del giorno proposto da Ottaviani e Miele, “le province di Latina e Frosinone non solo figuravano storicamente tra le aree ammesse agli interventi agevolati dalla Cassa del Mezzogiorno, istituita dalla legge n. 646 del 1950, ma hanno addirittura beneficiato di una considerevole percentuale delle risorse finanziarie complessivamente erogate dal predetto ente pubblico, ed oggi rientrano nelle c.d. “zone c non predefinite”, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 approvata con decisione della Commissione europea C(2021) 8655 final del 2 dicembre 2021 e integrata dalla decisione C(2022) 1545 final del 18 marzo 2022”.
“Tale “carta” – si legge ancora – riconoscendo la sussistenza di altre aree svantaggiate, indica i Comuni all’interno dei quali possono essere concessi alle imprese agevolazioni e contributi per investimenti produttivi in misura superiore a quella normalmente prevista dalla normativa sugli aiuti di Stato; trattasi di aiuti a finalità regionale che sono destinati allo sviluppo e alla coesione territoriale e che mirano a recuperare il ritardo e a ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione delle Regioni europee meno favorite che vengono individuate tra quelle che soddisfano le condizioni di compatibilità previste dalla disciplina comunitaria”. Va da sé che è “condiviso che il diretto inserimento dei territori nell’ambito della nuova ZES unica, anche alla luce di quanto previsto dalla menzionata Carta degli aiuti a finalità regionale, rileverebbe potenziali criticità rispetto al diritto dell’Unione europea”, ma, allo stesso tempo è “imprescindibile assicurare a queste realtà territoriali il necessario sostegno economico, anche tramite l’individuazione di strumenti alternativi o sostitutivi rispetto alle agevolazioni introdotte dal capo III” del “Decreto Sud”. Da qui la proposta di ordine del giorno specifico per le province di Frosinone e Latina.