Disastri e maxi emergenze con massiccio afflusso di feriti: un piano Asl per la gestione

La Asl si dota del P.E.I.M.A.F., il Piano di Emergenza Interno Massiccio Afflusso di Feriti, per il trattamento dei pazienti coinvolti

La Asl si dota del P.E.I.M.A.F., il Piano di Emergenza Interno Massiccio Afflusso di Feriti, per fronteggiare una maxi emergenza mantenere uno standard elevato per il trattamento dei pazienti coinvolti. Il piano ha come punto di riferimento l’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone e rappresenta una novità per il territorio, non era mai stato redatto. In Prefettura era ancora presente un documento che prevedeva il trasporto dei feriti eventuali ad Anagni.

Il piano

Il P.E.I.M.A.F. è un fascicolo contenente un insieme di disposizioni organizzative e procedurali che consente ad un ospedale di fronteggiare una maxi-emergenza, con l’obiettivo di mantenere uno standard elevato per il trattamento dei pazienti coinvolti nell’incidente. Assegna le responsabilità; prevede come coordinare le azioni; descrive le relazioni fra strutture diverse; predispone l’organizzazione per la protezione delle persone presenti e dei lavoratori; identifica il personale, le competenze, le procedure e le risorse disponibili da mettere in atto durante le operazioni di risposta.

Il piano è “flessibile” per essere utilizzato in tutte le emergenze, incluse quelle impreviste, e semplice in modo da divenire rapidamente operativo. La preparazione del personale, tramite l’attivazione di corsi di formazione specifici, la messa in atto di simulazioni ed esercitazioni pratiche presso l’area Pronto Soccorso, permetteranno di validare e modificare i contenuti del piano e di valutare le capacità gestionali ed operative del personale operante nella struttura ospedaliera.

Le parole del Dg Aliquò

“Per esperienza personale so quanto sia importante avere un Piano per le Emergenze che sia conosciuto e condiviso con tutti gli operatori sanitari. Si tratta di azioni semplici che ognuno deve eseguire, che consentono un estremo ordine nella fase concitata della emergenza.

Ne ho avuto contezza nel Novembre 2016 con l’incidente a bordo della nave Sansovino a Messina, dove tutto l’ospedale che dirigevo applicò alla perfezione i protocolli consentendo anche il salvataggio di uno dei tre feriti gravi che venne nel nostro ospedale. Lì ho appurato personalmente a cosa serve questo strumento. Nella nostra provincia, con autostrade e industrie è fondamentale avere non solo un documento approvato ma la informazione e la formazione adeguata degli operatori e la dotazione degli strumenti che completeremo con la necessaria urgenza.

L’Ospedale, in caso di disastro o di maxi-emergenza di altra natura rappresenta l’ultimo anello della catena dei soccorsi e deve essere pienamente operativo ed efficiente, attraverso un’attenta gestione delle risorse disponibili. Ringrazio chi, insieme al direttore sanitario, dopo che abbiamo appurato la mancanza del piano, in poco tempo, si è fatto carico della redazione di questo strumento indispensabile è previsto dalla norma”.

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