I rincari energetici costano alle nostre imprese il 13% della produttività. Se sui fattori internazionali e le dinamiche della formazione del prezzo sui mercati poco si può fare, a livello paese è possibile agire per la crescita della produttività delle imprese, per favorire gli investimenti, soprattutto green e digitali, e per la semplificazione amministrativa, che grava sulle imprese incidendo tra lo 0,5 e l’1% della loro produttività. – Questo quanto emerso dall’Assemblea delle Camere di Commercio d’Italia in scena ieri a Padova.
“In questo contesto – ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, nel suo intervento all’Assemblea di Unioncamere – il tessuto imprenditoriale mostra segni di stanchezza. Secondo l’indagine dell’Istituto Tagliacarne, il 31% delle aziende manifatturiere è intenzionata ad investire nella transizione digitale e green, ma le piccole imprese sono ancora in ritardo (22% a fronte del 59%). Più di un’impresa su 5, inoltre, investirà solo nella transizione ecologica. Ed è un peccato, perché investire nel green dà un guadagno di produttività dell’8%, mentre con l’investimento sia in tecnologie digitali sia green, il guadagno di produttività sale al 14%. Le Camere di commercio – ha sottolineato Prete – sono una rete territoriale che rappresenta le imprese di tutti i settori e costituiscono uno strumento di raccordo tra imprese e governo. E possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di crescita economica, in particolare operando per la piena messa a terra del PNRR in materia di digitale e transizione green, oltre che continuare a lavorare per l’internazionalizzazione e la semplificazione amministrativa”.
“Il Governo intende far leva sui corpi intermedi valorizzandoli insieme all’associazionismo e alla sussidiarietà, tutto quello che viene realizzato attraverso le attività dei singoli, in questo caso chi svolge una attività produttiva che si costituisce nelle Camere di commercio e quindi in Unioncamere, le vere essenze del nostro tessuto sociale e produttivo, che vogliamo preservare e sviluppare”. Lo ha detto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto in collegamento da Roma. La nuova denominazione del Ministero, ha spiegato, rappresenta la sua nuova mission: “vogliamo mettere al centro l’iniziativa dell’individuo, sostenerlo e non ostacolarlo, collaborare con lui, difenderlo e supportarlo nelle sue attività. Per questo rafforzeremo il ruolo delle Camere di commercio con Unioncamere, convinti siano un interlocutore fondamentale col mondo delle imprese, grandi e piccole, di tutti i settori”.
Le Camere di commercio, interessate in questi anni da una complessa riforma che ne ha ridotto il numero e affidato nuovi compiti e funzioni innovative, hanno costituito, all’interno del programma Impresa 4.0 del Mise, la rete dei Punti impresa digitale (PID), che in 5 anni ha aiutato oltre 500mila imprese ad intraprendere la strada della digitalizzazione. Ora il sistema camerale, che già sta svolgendo con risorse proprie un’attività di orientamento, informazione e assistenza tecnica alle imprese sul PNRR, ha intenzione di realizzare una serie di Punti Energy Management (P.E.M.) che possano aiutare le Pmi ad efficientare l’utilizzo delle risorse energetiche e a sfruttare le diverse agevolazioni predisposte dal Governo.
Attività e nuovi progetti delle Camere di commercio
Le Camere per il digitale e il green
In attuazione del Programma Impresa 4.0 del Mise, il sistema camerale ha attivato la rete dei Punti Impresa Digitale (PID), presso tutte le Camere di commercio, per promuovere la digitalizzazione delle imprese. In 5 anni sono state coinvolte oltre 500mila imprese e realizzati circa 60mila assessment sulla loro maturità digitale. E tale strumento si sta sviluppando su ulteriori linee con le PID Academy per la sperimentazione delle tecnologie, sulla cybersecurity, per l’accompagnamento dell’accesso a finanziamenti digitali e green.
Per fronteggiare la crisi energetica, le Camere, che già stanno lavorando alla diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), hanno intenzione di creare una serie di Punti Energy Management (P.E.M.) che possano aiutare le Pmi ad efficientare l’utilizzo delle risorse energetiche e a sfruttare le diverse agevolazioni predisposte dal Governo.
Le Camere nel PNRR
In virtù del decreto-legge “Recovery” e di un Protocollo d’intesa tra Unioncamere e Ragioneria generale dello Stato, le Camere sono un canale privilegiato per informare le imprese sull’accesso ai finanziamenti e alle misure del PNRR, sostenendole nella realizzazione dei progetti di sviluppo. Svolgeranno così una funzione simile alla Small Business Administration (SBA), l’Agenzia statunitense che dagli anni 50 sostiene la creazione e lo sviluppo delle PMI. Le Camere stanno già svolgendo – con proprie risorse – un’attività di orientamento, informazione e assistenza tecnica alle imprese sul PNRR.
Semplificazione
L’Unioncamere ha costituito una Commissione permanente per la semplificazione con la partecipazione di tutte le Confederazioni imprenditoriali. Un tavolo di confronto per condividere proposte di semplificazione amministrativa, da proporre all’attenzione dei decisori pubblici. Diverse proposte sono già state elaborate.
Inoltre, le Camere di commercio, che già oggi gestiscono 4 mila sportelli unici per le attività produttive (su 8 mila) stanno collaborando con il MiSe e il Dipartimento della Funzione pubblica per potenziare la piattaforma www.impresainungiorno.gov.it che andrebbe estesa anche agli altri 4 mila Comuni. Nell’ambito del PNRR, Unioncamere sta realizzando un Digital Hub Imprese-Stato, che consentirà di eliminare le autocertificazioni richieste alle imprese e i successivi controlli delle amministrazioni pubbliche.