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Detersivi, ecco quali sono i rischi per la salute se non utilizzati correttamente

Il diverso livello di pericolosità e rischio associato alla tossicità dei detersivi dipende da differenti aspetti: il focus dell'ISS

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Il termine “detersivo” si riferisce a qualsiasi sostanza o preparato contenente saponi e/o altri tensioattivi, destinato a svolgere attività di lavaggio e pulizia su indumenti, tessuti, piatti e altre superfici. Questi detergenti possono assumere varie forme sul mercato, tra cui liquidi concentrati, polveri, paste, barre, pani, pezzi, spray e forme ottenute tramite stampi. Vengono commercializzati per l’uso domestico, istituzionale (al di fuori dell’ambito domestico) o industriale, spesso con l’intervento di personale specializzato e l’uso di prodotti specifici. I detersivi rivestono un ruolo essenziale nella vita quotidiana. Suddivisi in base alla loro funzione, come il lavaggio del bucato, delle stoviglie o della casa, possono essere classificati in diverse categorie, come detersivi per lavatrice, detersivi per il lavaggio a mano, coadiuvanti di lavaggio e molte altre. È fondamentale utilizzare i detersivi correttamente, seguendo le istruzioni riportate sull’etichetta e adottando precauzioni se necessario, per garantire un utilizzo sicuro e ottimale. – Così dalla Asl di Frosinone.

Il focus dell’Istituto Superiore di Sanità

Per detersivo o detergente si intende qualsiasi sostanza o preparato contenente saponi e/o altri tensioattivi destinato ad attività di lavaggio e pulizia di indumenti, tessuti, piatti e altre superfici dure.

I detergenti possono essere disponibili in commercio in forme diverse (liquido concentrato, polvere, pasta, barre, pani, pezzi, spray e soggetti ottenuti a stampo, ecc.) ed essere commercializzati e utilizzati a livello domestico oppure per attività di pulizia istituzionale (ossia al di fuori dell’ambito domestico) o industriale svolta da personale specializzato e con l’uso di prodotti specifici.

Inoltre, sono considerati prodotti detergenti:

  • preparazioni ausiliarie per lavare, destinate all’ammollo (prelavaggio), al risciacquo o al candeggio di indumenti, biancheria da casa, ecc.
  • ammorbidenti per tessuti, destinati a modificare i tessuti al tatto in processi complementari al loro lavaggio
  • preparati per pulire, destinati ai prodotti generali per la pulizia domestica e/o ad altri prodotti di pulizia per le superfici (ad esempio, materiali, prodotti, macchine, apparecchi meccanici, mezzi di trasporto e attrezzature connesse, strumenti, apparecchi, ecc.)

I detersivi, dunque, sono essenziali e di uso frequente nella vita quotidiana sia a livello domestico, sia industriale. In base alla loro funzione (pulizia del bucato, delle stoviglie, della casa) si differenziano in:

  • detersivi per il lavaggio in lavatrice (in polvere, liquidi, gel e tavolette), da utilizzare anche a temperature diverse
  • detersivi per il lavaggio a mano (in polvere, liquidi e gel), da usare quando non è possibile o non è consigliabile effettuare il bucato in lavatrice
  • coadiuvanti di lavaggio, migliorano le prestazioni dei detersivi. Possono essere di diverso tipo e funzione:
    • ammorbidenti, aiutano le fibre dei tessuti a distendersi e a riprendere la morbidezza originale, riducono la carica elettrostatica, facilitano la stiratura e profumano il bucato
    • additivi contro le macchie (come candeggina o sbiancanti a base di ossigeno), aggiunti al detersivo ne aumentano il potere smacchiante; quelli liquidi servono, inoltre, per pretrattare 
    • additivi dolcificanti dell’acqua, servono per proteggere le lavatrici dalle incrostazioni del calcare
  • detersivi per il lavaggio delle stoviglie a mano (generalmente liquidi)
  • detersivi per il lavaggio delle stoviglie in lavapiatti (in polvere, liquidi, gel e pastiglie)
  • detersivi per la pulizia della casa (sanitari, tappeti, vetri, pavimenti, ecc.)

Sono considerati detergenti anche altri prodotti quali:

  • appretti, finalizzati a conferire consistenza e tenuta di forma ai capi, facilitandone la stiratura
  • smacchiatori per tessuti
  • pulitori per mobili (in pasta, liquidi e in salviette)
  • pulitori per tappeti, tappezzerie e moquette (in schiuma e spray)
  • pulitori per forno
  • deodoranti per ambienti e tessuti

Se usati correttamente, i detersivi hanno un livello di pericolosità limitato e non provocano particolari rischi per la salute. Devono però essere sempre usati con le dovute precauzioni. Prima di utilizzare un detersivo, infatti, è importante leggere attentamente l’etichetta riportata sulla confezione, seguire le istruzioni raccomandate per un corretto impiego e usare, se richiesto, dispositivi o indumenti di protezione (ad esempio, i guanti).

Rischi per la salute

L’immissione sul mercato dei detergenti è disciplinata da uno specifico Regolamento europeo che stabilisce regole concernenti gli aspetti relativi sia alla salute, sia all’impatto ambientale. Prima di essere immessi in commercio e venduti al consumatore, i detergenti devono essere classificati dalle imprese responsabili e la confezione deve obbligatoriamente recare una etichetta, in lingua italiana, a caratteri leggibili, visibili e indelebili contenente:

  • nome commerciale del prodotto
  • dati del produttore o di chi immette il prodotto sul mercato (indirizzo, e-mail e numero di telefono)
  • indicazione della quantità di prodotto contenuto nell’imballaggio (in litri o in chilogrammi)
  • istruzioni per l’uso ed eventuali precauzioni, alle quali il consumatore deve attenersi per ottenere migliori risultati, limitare lo spreco di prodotto, il consumo di acqua e corrente e l’inquinamento ambientale
  • dosaggio standard, carichi di lavaggio, variazione in relazione alla durezza dell’acqua, per i detergenti per bucato e per lavastoviglie  
  • composizione chimica del prodotto, il Regolamento stabilisce quali ingredienti debbano essere obbligatoriamente indicati in etichetta e come indicarli: ingredienti particolarmente rilevanti, quali ad esempio disinfettanti, enzimi, sbiancanti ottici, profumo e conservanti, devono essere sempre riportati indipendentemente dalla loro concentrazione nel prodotto. La presenza di particolari fragranze allergizzanti (ad esempio, citrale, linalolo, limonene, ecc.) deve inoltre essere dichiarata in etichetta a partire da concentrazioni superiori allo 0,01 %. Al fine di ridurre i rischi di eutrofizzazione da fosforo delle acque superficiali, il Regolamento prescrive, inoltre, che i detergenti destinati ai consumatori non possano contenere composti del fosforo, espressi come fosforo, in concentrazioni superiori ai seguenti limiti:
    • nei detergenti per bucato: 0,5 grammi per dosaggio standard
    • nei detergenti per lavastoviglie automatiche: 0,3 grammi per dosaggio standard.

La dichiarazione della composizione chimica è importante, in particolare in caso di ingestione, irritazione cutanea o contatto accidentale con occhi e mucose. I detergenti, oltre alla legislazione specifica devono anche obbligatoriamente seguire il Regolamento europeo relativo alla classificazione di pericolo, all’imballaggio e all’etichettatura dei prodotti chimici (Regolamento CLP).

L’etichetta, in aggiunta a quanto deriva dal Regolamento detergenti deve includere:

  • uno o più simboli di pericolo, che indicano il/i pericolo/i principale/i (ad esempio il simbolo di pericolo  significa corrosivo ed è presente in prodotti che a contatto con la pelle provocano gravi ustioni cutanee, se ingeriti possono provocare gravi lesioni al tubo digerente, a contatto con gli occhi possono causare danni permanenti alla vista, se inalati possono determinare effetti corrosivi o irritazione delle vie aeree. Ne sono un esempio i detersivi per lavastoviglie, i detergenti per il forno, i decalcificanti, i disgorganti per tubature
  • indicazioni di pericolo, che descrivono in dettaglio i pericoli, ad esempio i prodotti corrosivi recano indicazioni di pericolo quali “può provocare gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari”
  • consigli di prudenza, indicano in che modo occorre comportarsi per gestire i pericoli (ad esempio i prodotti corrosivi recano consigli di prudenza quali: “durante l’uso indossare sempre guanti, proteggere gli occhi e il viso”; “conservare sotto chiave”)
  • avvertenze, i detergenti come tutti i prodotti chimici quando classificati pericolosi contengono l’indicazione “Pericolo” o “Attenzione”
  • nome degli ingredienti che contribuiscono alla classificazione del detergente, per tossicità acuta, corrosione della pelle e lesioni oculari gravi, sensibilizzazione cutanea e respiratoria, tossicità specifica per organi bersaglio, pericolo in caso di aspirazione

Il diverso livello di pericolosità e rischio associato alla tossicità dei detersivi, dipende da differenti aspetti quali: quantità, concentrazione, solubilità, modalità d’impiego, stato fisico del prodotto (ad esempio polvere, liquido, gel, tavoletta, spray), durata del contatto, presenza di particolari componenti e sostanze allergizzanti, stato di salute della persona, “via di ingresso” della sostanza nociva nell’organismo. I fattori di rischio per la salute, derivanti da un uso non corretto dei detersivi, possono infatti essere determinati a seguito di esposizione attraverso:

  • ingestione (via orale), sostanza liquida o solida, accidentalmente o volontariamente, ingerita e assorbita nell’organismo
  • contaminazione, sostanza liquida o solida entra in contatto diretto con pelle o occhi
  • inalazione, sostanza gassosa, volatile o liquida vaporizzata introdotta nell’organismo attraverso le vie respiratorie

Un uso scorretto dei detergenti e il frequente contatto della pelle con acqua e soluzioni irritanti possono, inoltre, determinare disturbi dermatologici, tra cui:

  • dermatiti da contatto irritative (aggressive) e allergiche, come eritema (arrossamento), eczema da contatto con lesioni tendenzialmente circolari
  • edema
  • vesciche e bolle, specie sul dorso delle mani e sulla superficie laterale delle dita
  • desquamazione
  • ragadi (spaccature lineari di solito localizzate alle dita delle mani)
  • ispessimento cutaneo (ipercheratosi)
  • sovrainfezioni delle dermatiti da contatto da parte di batteri e funghi, per l’umidità che altera la superficie della pelle, con conseguente macerazione della cute
  • peggioramento di preesistenti dermatiti comuni (quali eczema e psoriasi)

Per prevenire questi effetti indesiderati, a volte anche gravi, è raccomandabile seguire alcuni accorgimenti, quali:

  • non staccare mai le etichette dei prodotti, dove sono riportate tutte le indicazioni sulle modalità d’uso e sulla composizione chimica
  • tenere i detersivi lontano dalla portata dei bambini
  • non travasare mai i detersivi in altri contenitori “neutri” (tipo bottiglie di acqua minerale), per evitare che non siano facilmente riconoscibili
  • cercare di non inalare il prodotto, e comunque non esporsi per troppo tempo
  • evitare l’utilizzo in ambienti chiusi
  • areare sempre il locale in cui si usano, attendendo del tempo prima di risoggiornarvi
  • non miscelare mai tra loro due prodotti diversi, tranne che ciò venga direttamente consigliato dal produttore. Infatti, alcuni detersivi, quali candeggina, ammoniaca e alcuni prodotti anticalcare, se miscelati tra loro possono produrre vapori altamente tossici per la salute tanto da poter scatenare effetti anche mortali. Si tratta, infatti, di sostanze chimiche tra loro incompatibili. La miscelazione di queste soluzioni genera subito una reazione chimica pericolosa con rilascio di sostanze tossiche. Ad esempio, l’ipoclorito di sodio (candeggina) reagisce con l’ammoniaca formando dei composti irritanti (clorammine). In caso di miscelazione, i primi sintomi che potrebbero comparire includono:
    • tosse
    • respiro affannoso
    • nausea
    • dolore al petto
    • irritazione a occhi e gola
    • polmonite o altre intossicazioni alle vie respiratorie molto gravi (in caso di esposizione prolungata)
    • vesciche o infiammazioni, se a contatto con la pelle. – Fonte ISS
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