Dall’Everest, il tetto del mondo, al Monte Bianco, la cima più alta d’Europa, la crisi climatica corre veloce tra i ghiacciai di tutte le vette. I dati messi in fila da Legambiente, incrociando diversi studi internazionali, e riassunti nel nuovo dossier dal titolo “Sos ghiacciai: un passato e un futuro da proteggere” che l’associazione ambientalista diffonde oggi -a supporto del ‘Manifesto europeo’ per la tutela dei ghiacciai, presentato oggi a Milano, e in vista della giornata mondiale dell’acqua dedicata anch’essa ai ghiacciai- parlano chiaro: dal 2000 al 2023 la maggiore perdita relativa di ghiaccio si è verificata nelle regioni con una piccola area glaciale (cioè minore di 15.000 chilometri quadrati): Europa centrale (-39%), Caucaso (-35%), Nuova Zelanda (-29%), Asia settentrionale (-23%), Canada occidentale e Stati Uniti (-23%) e i ghiacciai di basse latitudini (-20%).
Passando ai ghiacciai alpini, ad oggi si registra la perdita di almeno un terzo della massa e con l’incremento delle temperature previsto entro il 2050 tutti i corpi glaciali al di sotto dei 3500 metri di quota saranno scomparsi. Tra quelli già estinti: c’è il ghiacciaio di Flua in Valsesia, Piemonte, mentre quelli del Canin (in Friuli-Venezia Giulia) e del Triglav (in Slovenia) sulle Alpi Orientali, si sono ridotti a residui sparsi di neve e ghiaccio. I prossimi destinati a scomparire sono quelli della Marmolada e dell’Adamello. Nel resto mondo la situazione non è delle migliori: in Pakistan i 13.032 ghiacciai delle catene montuose del Karakorum, Hindukush e Himalaya hanno subito trasformazioni rapide, tanto che nel bacino del Palas (nell’Himalaya pakistano) si è assistito ad un ritiro del 16%, solo negli ultimi vent’anni.
I ghiacciai montani lungo la costa occidentale della Groenlandia mostrano una riduzione di quasi il 15% dell’area complessiva e di circa il 19% del volume di ghiaccio, dal 1985 al 2020. Le montagne delle Ande hanno perso il 25% della loro copertura di ghiaccio dalla Piccola Era Glaciale. Infine, non va dimenticato che la fusione dei ghiacciai è responsabile per il 25-30% dell’attuale incremento osservato nel livello del mare. Nel mondo sono quasi due miliardi le persone che vivono vicino alle coste, e circa 800 milioni a meno di 10 metri sopra il livello del mare. Oggi tale livello risulta circa 20 centimetri maggiore rispetto al 1900, con un ritmo di crescita che è aumentato di oltre tre volte e attualmente si attesta a 4,5 millimetri all’anno.
Montani (CAI): bisogna attirare l’attenzione sulla costante riduzione dei ghiacciai
I ghiacciai “non sono solo la più grande riserva d’acqua presente sulle Alpi e, di conseguenza, in Europa, ma sono diventati un simbolo: mostrano a tutti i cittadini, non soltanto agli amanti della montagna, il cambiamento drammatico che il nostro pianeta sta vivendo”, afferma il presidente generale del Cai e vicepresidente di Euma (l’Unione Europea delle associazioni di alpinismo, European union mountaineering association) Antonio Montani. “Realizzare un manifesto sui ghiacciai significa principalmente attirare l’attenzione sulla loro costante riduzione, con la consapevolezza che oggi il cambiamento paesaggistico della montagna è un fattore estetico, ma già da domani diventerà un problema pratico. Potremmo arrivare a situazioni dove l’acqua mancherà nelle nostre città, quindi è dovere di ognuno di noi interessarsi a queste problematiche e fare tutto ciò che è nelle proprie possibilità per limitare questa tendenza”. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –