Nikos è un cittadino greco che, con la sua famiglia, risiede ad Atene. La coppia di coniugi, dopo aver visitato la Terra di Cicerone ed essere rimasta incantata dalle bellezze della città di Arpino, ha acquistato una casa nel centro storico che raggiunge ogni qual volta abbia disponibilità di ferie, in estate in particolar modo, innamorata dell’agosto arpinate, del Gonfalone, del clima gradevole. Purtroppo Nikos ha dovuto constatare che il paese, negli anni, è sempre più trascurato: la scorsa settimana l’uomo ha trovato i vicoli del centro sporchi, con cartacce, bicchieri di plastica, lattine, bottiglie andate in frantumi un po’ ovunque. Nikos quindi, nonostante paghi regolarmente tutte le tasse previste, in primis i tributi comunali, dopo il weekend de “I Giorni del Palio”, ha atteso invano che qualche operatore ecologico salisse per i vicoli adiacenti a via Giuseppe Cesari, la strada principale e non una qualsiasi via più anonima, si è rimboccato le maniche per mettersi con lo scopettone a ripulire i gradini che conducono alla sua abitazione nella “Patria della Cultura” ed a molte altre abitazioni del popoloso quartiere Arco, facendo particolare attenzione ai vetri delle bottiglie di birra, anzitutto affinché i bimbi della sua famiglia non corrano il rischio di ferirsi mentre giocano tra via Majura e vicolo Marco Faucio e poi per evitare ai suoi cari di salire e scendere tra l’immondizia. Nikos ha anche differenziato il pattume, per favorire il riciclo di materiali, poi nell’ultimo tratto di scalinata si è arreso perché ormai stanco ma soprattutto avvilito.
Se si pensa di fare turismo non è questa una bella immagine per la città, una città che si prefigge di ospitare gente che arriva da luoghi più o meno vicini. Non è una bella immagine nemmeno per i residenti in effetti, ormai arresisi dinanzi all’inciviltà dei concittadini ed all’inerzia amministrativa: per quanto si confidi nella spontanea collaborazione dei residenti, sempre disponibili a dare una mano, almeno dopo le giornate del Gonfalone si poteva disporre di far passare un operatore ecologico per i vicoli notoriamente più “esposti” alla maleducazione dei più villani. Di certo non si può portare “Arpino nel mondo” in questa condizione di degrado, peserebbe più il sudiciume che il patrimonio storico/artistico/culturale.