Crisi Stellantis, i sindaci del Cassinate vogliono incontrare Urso. Sindacati: mobilitazione no stop

Le dichiarazioni di Tavares accrescono la preoccupazione di lavoratori e forze sociali nel Sud Lazio: a rischio fino a 1500 posti di lavoro

La conferma della bontà delle ragioni dello sciopero unitario dei metalmeccanici del 18 ottobre, lo sconcerto degli stessi imprenditori dell’indotto automotive, la mobilitazione dei sindaci del territorio ancora più convinta: tutto questo ha provocato l’audizione del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, in commissione Attività produttive e industria alla Camera dei Deputati.

“Non è emersa nessuna novità sulle politiche industriali del gruppo in Italia in grado di rilanciare  produzione, ricerca e sviluppo e occupazione – ha scritto la Fiom-Cgil in una nota -. L’amministratore delegato ha addossato tutta la responsabilità della crisi delle vendite al quadro legislativo europeo, che pure ha le sue responsabilità, e ha avanzato ancora una volta la richiesta di ulteriori incentivi per sostenere la domanda di auto elettriche.

Per la Fiom-Cgil bisogna invece intervenire sull’offerta, perché a fronte degli incentivi di 950 milioni di euro già utilizzati per gli ecobonus, quest’anno produrremo meno di 300 mila autoveicoli e sta aumentando la cassa integrazione in tutti gli stabilimenti italiani. I soli incentivi non servono a risolvere la crisi del settore automotive in Italia, è necessario un piano straordinario per rilanciare il settore”.

Anche la Fim Cisl non ha “riscontrato novità di sostanza, né dall’audizione parlamentare del Ceo Tavares né da altre dichiarazioni fatte in questa giornata romana che possano dare una svolta all’attuale situazione di Stellantis e della componentistica. La situazione produttiva degli stabilimenti italiani è ridotta ai minimi termini, con una flessione del 31%, con un impatto pesante a livello occupazionale attraverso l’utilizzo di Cassa integrazione e la necessità di ulteriori scelte e investimenti volti a invertire la situazione di declino, che annebbia ogni visibilità di prospettiva del settore automotive”. “Tavares dice di non voler andare via dall’Italia ma in tre anni abbiamo perso oltre 12mila posti di lavoro, non ci sono impegni vincolanti e chiarezza su investimenti e nuovi modelli, non solo elettrici, che abbiano mercato, per garantire il futuro di tutti i siti'”, hanno evidenziato dalla Uilm-Uil. Che conclude: “Lo sciopero generale del 18 ottobre mandera’ a Stellantis e al Governo un messaggio forte e chiaro: il tempo e’ scaduto, il settore auto sta morendo, si rischia un dramma sociale senza precedenti. Vogliamo un incontro a Palazzo Chigi con Meloni e Tavares ma senza risposte siamo pronti a una mobilitazione a oltranza”.

Subito ammortizzatori sociali straordinari o ondate di licenziamenti

Nel Cassinate e nel Sud Lazio, dove la rassegnazione al declino sembra prevalere sull’indignazione per lo smantellamento senza prospettive, si vede nero soprattutto nell’indotto. Un industriale locale ha commentato: “L’ingegner Tavares penso non abbia nessuna visione e strategia delineata per affrontare un 2025 con i mercati automotive catastrofici. Naviga a vista, con una nebbia fitta, per giungere alla fine del 2025 e cedere il passo con un portafoglio personale talmente gonfio che potrebbe risultare anche difficile da gestire”. Vittorio Celletti, alle sue prime uscite come presidente di Unindustria Cassino, ha ricordato come l’esaurimento degli ammortizzatori sociali autorizzati soprattutto nell’indotto automotive sia la prima emergenza da affrontare: “Serve un intervento per dare ossigeno alle aziende ed evitare un’emorragia occupazionale”. Gli è scappata, nella conferenza stampa di venerdì scorso, anche una frase che lascia interdetti ma solo per la provenienza del suggerimento: “Dobbiamo essere bravi a vedere anche oltre l’automotive”. Insomma se gli industriali accantonano il comparto, siamo messi proprio bene. Anche perché il predecessore di Celletti era l’imprenditore che assicurava e spergiurava come invece si sarebbe dovuti andare avanti nel settore, mobilitando investimenti importanti, al di là e oltre Stellantis. Ora evidentemente siamo ad un ripensamento. Intanto nel solo indotto cassinate si va da un’emergenza licenziamenti stimata in 400 posti a rischio dalla Uilm ad una di 1500 posti della Fiom. Comunque sia, è la prova che ci sono centinaia se non migliaia di famiglie sul nostro territorio che stanno vivendo col fiato sospeso questi momenti di incertezza che certamente Tavares non ha certo dissipato. Anzi ha evidentemente accresciuto.

I sindaci si organizzano in vista dei cortei di Roma e Piedimonte

La Consulta dei sindaci del Cassinate si è riunita proprio nelle ore successive all’audizione del super manager del gruppo francese. I presenti si sono collegati con l’onorevole Nicola Ottaviani che ha definito “scioccanti” le dichiarazioni di Tavares “perché – ha spiegato – non c’è stata alcuna assunzione di responsabilità. Sostanzialmente ha detto che la colpa è dell’Italia perché qui ci sono costi di produzione molto alti”. Ha sottolineato quanto sia negativo l’approccio di Tavares, soprattutto in riferimento al ruolo dello stato italiano ed alla richiesta di incentivi. Il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ha chiesto ad Ottaviani di intercedere con il ministro Adolfo Urso per un incontro tra consulta sindaci e ministero del made in Italy e dello sviluppo. La Consulta poi ha discusso dei dettagli per gestire al meglio la partecipazione alla doppia manifestazione dei sindacati a Roma e a Piedimonte San Germano. Il sindaco pedemontano, Gioacchino Ferdinandi, in una nota ha ricordato come Tavares abbia “evidenziato un rincaro del 40% dei costi degli stabilimenti italiani rispetto ad altre nazioni, come la Spagna, addebitandolo esclusivamente allo Stato italiano, e ha chiesto ulteriori incentivi per sostenere i cittadini nell’acquisto di veicoli elettrici. Tuttavia, nonostante il calo delle vendite di auto elettriche in Europa, Stellantis non sembra voler invertire la rotta verso i motori endotermici. Fra l’altro, non è stato assolutamente ribadito che lo Stato italiano continua a sostenere ormai da anni, i cittadini con ammortizzatori sociali. L’onorevole Ottaviani, che ha espresso il nostro stesso sconforto, si è impegnato a organizzare un incontro con il ministro Urso e i Sindaci della Consulta: tra i temi cruciali, il rinnovo degli ammortizzatori sociali, con la cassa integrazione straordinaria in scadenza a dicembre, e la possibilità che Stellantis torni a investire nello sviluppo di veicoli endotermici e ibridi”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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