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Crisi Stellantis, beffa delle Maserati scontate agli operai in cig. Vertenza territoriale dei sindaci

Operai in cassa e proposta indecente per vendere il Tridente a prezzi di saldo. Era la principale manifattura: rimasto un campo di battaglia

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I sindaci della Consulta del Cassinate, riunitisi ieri pomeriggio nella Sala Restagno del palazzo municipale della Città Martire sull’emergenza Stellantis e automotive, hanno deciso di aggiornarsi a mercoledì 25 settembre – a partire dalle ore ore 17 – previa convocazione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali del metalmeccanico e dei rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento per affrontare congiuntamente la problematica del crollo produttivo e del declino occupazionale, per poi proseguire gli incontri con l’invito alle altre organizzazioni ed ai politici dei livelli istituzionali più alti. I sindaci del territorio direttamente investito dalla crisi dell’auto faranno una serie di riunioni della consulta con tutte le categorie professionali e datoriali. Quindi ci saranno confronti che sviscereranno problemi e proposte da tutti gli angoli di visuale che afferiscono ai soggetti di riferimento del territorio: imprenditori, rappresentanti di enti, associazioni, professionisti, comparti specifici come commercio e ricettività.

Se il percorso verrà seguito ci troveremmo di fronte all’apertura di una vertenza territoriale, come fino ad oggi non era stato fatto nonostante la gravità senza precedenti della situazione. La convocazione del sindaco Enzo Salera era stata sollecitata anche da altri sindaci e in particolare da quelli di Villa santa Lucia e Piedimonte San Germano, Capraro e Ferdinandi, comuni sui quali lo stabilimento automobilistico insiste direttamente. La nota diffusa dall’ufficio stampa dell’amministrazione sottolinea la “anche dalla “preoccupazione di molti loro concittadini il cui futuro occupazionale è legato alla ripresa del colosso automobilistico francese e al relativo indotto”.

Il 25 settembre nuovo incontro: prima i sindacati, poi le altre categorie

‘La decisione che è uscita all’unanimità dopo un articolato ed impegnato dibattito – scrive il professor Mario Costa nella nota di rendiconto – è stata quella di un nuovo incontro, il 25 settembre prossimo. Questa volta presenti anche le organizzazioni sindacali e i rappresentanti degli industriali per un approfondimento della problematica e per un coinvolgimento il più ampio possibile finalizzato ad impegnare nella difficile battaglia che si è aperta la Politica ai livelli più alti. Quel che è emerso in tutta la sua cruda evidenza nella riunione è stato qualcosa che già si sapeva: l’impotenza della politica locale di fronte a Stellantis, colosso internazionale dell’auto che fa le scelte di politica industriale sulla base di esclusive valutazioni proprie, snobbando ogni tipo di reale confronto e coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori e finanche del governo nazionale’. “Ciò non deve però indurre la politica locale ad assistere in silenzio, passiva, quasi la sorte dello stabilimento di Piedimonte San Germano fosse cosa di esclusiva competenza altrui”, è stato detto dai sindaci che vogliono capire le reali intenzioni di Stellantis che anche qui ha smantellato intere linee, ha avviato da tempo una drastica riduzione degli organici con la politica dei prepensionamenti, e ha aumentato a dismisura le ore di cassa integrazione. “Qui occorre, per quel che ci è possibile, cercare di salvare il salvabile perché, al di là delle generiche rassicurazioni, le cose non vanno”, è stata la sintesi del convincimento diffuso ed emerso con chiarezza dall’assemblea.

Il tavolo Stellantis regionale più volte convocato

“Il governo assiste inerme all’ultima provocazione sulle auto di lusso”

Intanto Stellantis, che non manca mai di offrire sorprese negative come quella di ricorrere alle normali inserzioni immobiliari per disfarsi di palazzina uffici e capannoni costruiti coi soldi dei contribuenti italiani, se ne è uscita nelle ultime ore con l’offrire le Maserati scontate ai dipendenti, anche quelli in cassa integrazione e probabilmente anche a quelli che hanno deciso di aderire alla proposta degli esodi incentivati. Infatti una mail promozionale è stata inviata anche ai lavoratori con stipendi ridotti, alcuni proprio degli stabilimenti del marchio di auto di lusso come appunto quello di Piedimonte San Germano dove vengono montate le Maserati Grecale. La deputata e vicepresidente del M5S Chiara Appendino ha chiosato: “Caro collega, siamo lieti di annunciarti che da settembre avrai la possibilità di acquistare una vettura Maserati a condizioni dedicate a te”. Immaginate di essere un operaio Stellantis che da mesi cerca di portare avanti la famiglia barcamenandosi tra cassa integrazione e contratti di solidarietà da poco più di 1.100€ al mese e ricevere questa offerta per comprare macchine di lusso dalla propria azienda. Immaginate di assistere da anni alla fuga dall’Italia di Stellantis, che è anche arrivata a proporre ad alcuni operai di trasferirsi in Polonia per mantenere il posto, e di sapere che l’amministratore delegato guadagna oltre 750 volte lo stipendio di un operaio. Immaginate di vedere il governo opporsi con ogni forza all’introduzione del salario minimo legale, eliminare il Reddito di cittadinanza e assistere inerme a 18 mesi di calo della produzione industriale. Come potete continuare a credere nelle istituzioni che dovrebbero rappresentarvi? Dobbiamo invertire presto la rotta – avverte in conclusione l’ex sindaco di Torino – o ci troveremo davanti a uno squarcio sociale ormai irreparabile. Proprio per questo ho proposto – alla costituente M5S e in una pdl che depositerò – di adottare la ‘regola Olivetti’ per cui un top manager non possa guadagnare più di 10 volte quanto guadagna un suo dipendente. I salari minimi devono aumentare: si tratta di giustizia e di tenuta sociale”.

Il tavolo automotive al Ministero del Made in Italy

Maxi investimento in 3 stabilimenti Usa mentre in Italia crollano tutti i siti

Mentre in tutti i siti italiani la situazione è drammatica, i francesi annunciano un investimento di 406milioni di dollari nell’auto elettrica negli Usa. I fondi andranno a tre fabbriche del Michigan. Col nuovo presidente Usa – Harris o Trump che sia – Tavares e Macron, insomma, si preparano a fare bella figura. Da buoni colonizzati pure loro, al di là delle presunte grandezze parigine. Tornando alle nostra latitudini e in attesa di capire se il 16 settembre le linee di montaggio cassinati torneranno davvero a muoversi, oggi i sindacati di categoria Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic, Uglm, AqcfR si ritroveranno in Piazza Monumento a Termoli per un presidio a sostegno del futuro dello stabilimento molisano di Stellantis dopo l’annuncio del Gruppo di sospendere gli investimenti previsti per realizzare la gigafactory per la produzione di batterie nel sito. A Melfi lo stabilimento è passato da 7200 dipendenti a 5400. La situazione spinge le richieste di contratti di solidarietà nell’indotto mentre la logistica ha messo 700 lavoratori in cassa integrazione a zero ore. L’altro ieri, 11 settembre, l’azienda non si è neppure presentata al tavolo dell’automotive convocato dalla Regione Basilicata. Il deputato abruzzese Luciano D’Alfonso ha presentato un’interrogazione al ministro del made in Italy Urso ed al vicepremier Tajani, titolare degli Esteri, in raccordo con la Regione Abruzzo, per monitorare la situazione nella Val di Sangro “prima che le decisioni adottate da Stellantis possano tagliare fuori il sito industriale abruzzese da politiche di sviluppo, e per realizzare quei servizi e quelle infrastrutture che il comparto industriale aspetta da tempo, nonché per dare immediata operatività ai progetti già avviati e di cui non si è più avuta notizia”. il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo all’assemblea regionale della Fiom e parlando della situazione di Pomigliano d’Arco ha scandito: “Siamo arrabbiati per la vicenda Stellantis perché in Campania c’è un sistema produttivo che è in ginocchio. Meloni convochi un tavolo nazionale con l’amministratore delegato Tavares per discutere del futuro del sito di Pomigliano d’Arco e vorremmo che il presidente De Luca ci desse una mano in questo senso. Ormai si va avanti a cassa integrazione una settimana si e una no”.

Intanto la politica a tutti i livelli preferisce pestare acqua nel mortaio

La politica locale, a partire dai sindaci, spara a salve e pesta acqua nel mortaio cosciente di farlo come visto. La Regione Lazio, con Rocca e Angelilli, fa quel che può nel portare al tavolo automotive del ministero del Made in Italy le richieste che le giungono da Unindustria e in particolare dall’imprenditore Borgomeo: anche qui siamo, per restare nel campo anche se stellare, ad un motore ad improbabilità infinita. Sul fronte nazionale il ministro delle Imprese Adolfo Urso chiede alla Ue di rinviare la scadenza del 2035 per il bando ai motori endotermici, come se il punto fosse quello e non che i francesi si sono messi a chiudere tutto, solo in Italia. Mentre la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein è stentorea: «Fondi a Stellantis solo in cambio di impegni precisi». Insomma di decisioni puntuali, circostanziate e definitive di politica industriale nel senso della difesa degli interessi nazionali, che ponga al primo posto la salvaguardia del lavoro, delle competenze e capacità tecnologiche e del futuro occupazionale delle future generazioni, manco a parlarne.

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