“I Consorzi di Bonifica garantiscono, con la loro presenza sul territorio, un’efficace funzione di presidio e di tutela territoriale. Una premessa fondamentale per comprendere come intervenire per promuovere in Regione azioni che siano nell’interesse dei cittadini – che da mesi lamentano il pagamento di contributi onerosi e ingiusti – ma anche del territorio caratterizzato da numerose criticità legate alla mancanza di interventi specifici”. Lo evidenzia Massimiliano Quadrini, sindaco di Isola del Liri, candidato alle regionali del Lazio nella lista di Azione.
“Sin troppo facile – fa notare – cavalcare politicamente la protesta dei numerosi comitati e movimenti nati negli ultimi tempi che chiedono l’uscita dal perimetro di contribuenza dei consorzi. Ciò che occorre, invece, è una profonda riforma di questi enti, sia dal punto di vista delle finalità da perseguire, sia dell’assetto organizzativo ma soprattutto relativamente alla definizione di una congrua misura contributiva a carico dei consorziati rispetto ad una opportuna compartecipazione pubblica regionale in relazione ai costi di gestione e di investimento”.
“I Consorzi di Bonifica – prosegue – sono enti preposti alla realizzazione ed alla manutenzione di opere di bonifica idraulica, di reti di distribuzione irrigua, di risanamento igienico – ambientale, di miglioramento fondiario, di prevenzione del rischio idrogeologico, di sistemazione dei corsi. Le loro finalità istituzionali sono, quindi, la difesa dalle esondazioni per la sicurezza della campagna e della città; l’irrigazione e la razionale utilizzazione del bene acqua ad usi plurimi; la difesa del suolo nei territori di collina e montagna; la vigilanza sul territorio; la partecipazione all’azione di pianificazione territoriale. Necessitano di notevoli risorse economiche. Oltre a godere di sussidi statali e regionali, hanno il potere di imporre contributi ai consorziati”.
“La ripartizione della quota di spesa tra i proprietari dei fondi deve essere fatta in ragione dei benefici specifici e diretti conseguiti dai singoli immobili per effetto delle opere di bonifica realizzate e mantenute in efficienza dal Consorzio. Questo vantaggio derivante dalla bonifica deve risultare concreto, ‘effettivo’ e accertato con riferimento a ciascun bene. Deve, inoltre, essere valutato anno per anno sulla base dei reali incrementi di valore dell’immobile”.
“Come noto – argomenta – negli ultimi due anni ai cittadini proprietari di immobili ricadenti nell’area del consorzio di bonifica conca di Sora sono state recapitate bollette con canoni consortili interessati da notevolissimi incrementi che sono apparsi eccessivi e inusuali. Ne sono scaturiti disagi, proteste, manifestazioni e raccolte di firme anche in virtù della difficile congiuntura economica del momento. Sono state anche recapitate bollette per il pagamento di canoni consortili su immobili al di fuori del perimetro di contribuenza e perdurano le problematiche inerenti il contributo per la bonifica con riferimento alla indeterminatezza generata dal concetto di beneficio diretto e specifico. Di fatto non vi sono riscontri verificabili”.
“È ormai urgente la necessità di provvedere ad una profonda riforma in materia di consorzi anche in virtù della sentenza 188 del 19 ottobre 2018 con la quale la corte costituzionale ha chiarito che la contribuzione al consorzio di bonifica è dovuta solo in caso di beneficio diretto di effettivo in favore del singolo consorziato. Propongo la revisione del piano di classifica ed in particolare del criterio di ripartizione degli oneri di bonifica per garantire una sostanziale proporzione tra i contributi versati e i corrispondenti lavori di manutenzione delle opere di bonifica. Il beneficio diretto e specifico deve essere oggettivamente verificato da enti terzi ed eventualmente contestato dal singolo consorziato.
“Propongo inoltre di escludere dalla spesa di bonifica a carico dei consorziati gli oneri non direttamente imputabile alla manutenzione ordinaria straordinaria delle opere di bonifica (come previsto dall’articolo 10 comma tre della legge regionale quattro del 1984) ma derivanti dalla manutenzione dei corsi d’acqua, naturali o artificiali per i quali è stato organizzato un servizio pubblico di manutenzione come previsto dalla legge 53 dell’11 – 12 del 98. Propongo ancora l’esonero dalla contribuzione per gli immobili residenziali adibiti a prima abitazione ed un’agevolazione per i consorziati con un ISEE sotto una certa soglia. Infine farò tutto ciò che sarà possibile per mettere fine agli ingiustificabili e continui commissariamenti”.