Atina – Un incontro organizzato da Fare Verde Valle di Comino, gruppo di Fare Verde Provincia di Frosinone APS, tenutosi presso il centro sociale, per fare chiarezza tra le varie controversie sulla fuoriuscita dal perimetro di contribuenza dei consorzi di bonifica da parte dei comuni della provincia di Frosinone. Come si legge in una nota del Gruppo: “È stato messo in chiaro che è possibile uscire dal perimetro di contribuenza se la politica lo vuole”. – Questa la sintesi emersa nel corso del dibattito.
Sono intervenuti: il Professor Piero Sandulli dell’università “La Sapienza” di Roma; il Sindaco di Atina, Dott. Pietro Volante; il consigliere comunale di opposizione, Prof.ssa Aurora Aprile; il presidente del C.R.A, Danilo Calvani; Paolo Fallena referente di Fare Verde Valle di Comino; i comitati cittadini di Arce, Isola del Liri, Esperia, Fontechiari, Castelliri, Pescosolido e il presidente di Fare Verde Provincia di Frosinone APS.
“Fare Verde Valle di Comino, dopo essere stata per anni al capezzale dei corsi d’acqua di superficie che interessano la Valle di Comino, anche con il servizio pubblico della Rai, è vicina alle battaglie dei vari comitati che hanno messo in luce l’approccio sbagliato che hanno avuto i consorzi di bonifica con il territorio, addirittura arrecando danno come ha sottolineato la Magistratura Romana. – Prosegue la nota – Enti di bonifica commissariati da almeno 10 anni che sono diventati un tutt’uno con i politici che, al posto di prendere decisioni importanti per chiuderli o almeno per ridimensionarli, li continuano a finanziare nonostante siano poco utili ai contribuenti e soprattutto inutili per l’ambiente. La Giunta regionale Rocca insieme ai politici da noi eletti in provincia di Frosinone cerca di far nascere un mega consorzio unico di bonifica denominato Lazio sud-est ma la nostra Associazione si oppone con determinazione per scongiurare che questo possa accadere”.
“Il chiarissimo Prof. Sandulli ha precisato che dal punto di vista giuridico la natura dei consorzi nasce per bonificare il suolo ma se il contributo è esoso, a fronte di mancati servizi, allora vuol dire che il rapporto costi benefici pende in modo strano solo sui costi. Laddove non ci fossero i benefici per i contribuenti è opportuno chiedere di uscire dal perimetro di contribuenza, anche perché nessun legame è irreversibile a fronte di servizi mancanti. – Spiegano da Fare Verde.
Per Paolo Fallena, come emerso nel corso dell’incontro: “Uscire dal perimetro di contribuenza è ormai indispensabile a fronte dei danni all’ambiente e alle tasche dei cittadini che ha cagionato il consorzio di bonifica così come ha evidenziato la Magistratura Romana nella causa che il Comune di Atina ha vinto contro il consorzio di bonifica Valle del Liri. Uscire dai consorzi di bonifica è possibile alla luce del fatto che alcuni comuni sono riusciti a farlo”.
La questione dei consorzi è molto importante perché i fragili ecosistemi della Ciociaria, minati da ogni forma di inquinamento, vengono continuamente messi in discussione dal dissesto idrogeologico. – Si legge ancora nella nota – Il suolo non viene messo in sicurezza dai consorzi di bonifica e avvengono le inondazioni che mettono in pericolo la popolazione. Fatto è ed è inconfutabile che il letto dei fiumi e dei torrenti si è innalzato ad opera dei sedimenti che vanno a valle e che non vengono sistemati con opere di ingegneria idraulica. La domanda sorge spontanea: se i consorzi non pensano all’ambiente e ai cittadini, non pensano di tenere il territorio e i corsi d’acqua di superficie in sicurezza, allora a che cosa serve stare nel perimetro di contribuenza? Una domanda che di certo ha una sola risposta”. – Concludono da Fare Verde Valle di Comino.