Home Politica Congresso Pd, dialoghi incrociati De Angelis-Grossi e Battisti-Pompeo per il nuovo segretario

Congresso Pd, dialoghi incrociati De Angelis-Grossi e Battisti-Pompeo per il nuovo segretario

Dopo l'accordo sulla commissione che gestirà le assemblee, le correnti dialogano per le alleanze e sui nuovi vertici della federazione

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Accordo raggiunto sullo schema “4 (Area Dem) -3 (Rete Democratica) – 2 (Rete Riformista) – 1 (Area Schlein)” nella composizione della commissione congressuale, con il presidente di garanzia nominato dal partito regionale (Alberto Tanzilli) e attenzione già rivolta alla definizione delle candidature alla segreteria di federazione del Pd della provincia di Frosinone (dovranno essere ufficializzate entro il 7 gennaio 2025). Lo scontro sulla composizione dell’organismo-arbitro della fase delle assemblee dem – di cui abbiamo riferito nel precedente servizio – si è risolto nella serata di mercoledì, al secondo tentativo di intesa, grazie ad un ulteriore intervento del segretario laziale Daniele Leodori. Scoglio quindi superato, punto e a capo.

Ora si pensa anche ai possibili accordi fra correnti. Lo scenario che si profila vede la conferma dell’asse tra Area Dem di Francesco De Angelis e quella che fa riferimento alla segretaria Elly Schlein ed è rappresentata in provincia da Danilo Grossi e Nazzareno Pilozzi. Su un altro fronte, invece, dialogano apertamente tra di loro la consigliera regionale dem Sara Battisti (Rete Democratica) e l’ex presidente della provincia Antonio Pompeo (Rete Riformista). Quanto ad Area Dem-Schlein i nomi fatti per la possibile corsa alla segreteria sono quelli di De Angelis e Grossi. La Rete Democratica va verso la conferma dell’uscente Luca Fantini.

“Con la segreteria provinciale Pd abbiamo una nuova generazione in campo e non può essere archiviata questa stagione di rinnovamento – spiega la consigliera Battisti -: ecco perché è indispensabile che si parta da qui. Siamo aperti al dialogo con tutti ma bisogna riconoscere il valore della segreteria uscente. Abbiamo un confronto in corso con Antonio Pompeo, col quale ci ritroviamo su argomentazioni di natura politica. Il tema non è quali saranno i prossimi riferimenti istituzionali, le candidature alle regionali o le nomine negli enti intermedi ma quali saranno le battaglie che il Pd vuol fare in provincia. Mi interessa discutere di sanità, Stellantis, crisi industriale nel suo complesso e anche di come il Pd sta negli enti intermedi e quale linea bisogna adottare”.

Sara Battisti: convergenze ok sul bacino idrico, da discutere sui rifiuti

Ma la trasversalità con Fratelli d’Italia e il centrodestra va conservata? Battisti puntualizza: “Continuo ad essere convinta che le linee di azione degli enti intermedi vengono determinate in base alle progettualità. Se su questo c’è convergenza politica trasversale che porta benefici ai cittadini, allora va bene. Ma se porta solo all’affermazione di interessi di parte, allora non la avallerò certamente io. Faccio qualche esempio: il presidente della Provincia ed il vice stanno discutendo insieme ai sindaci dell’invito da rivolgere alla Regione Lazio per il progetto di costituzione di un ambito idrico unico regionale che determinerebbe un abbassamento delle tariffe a carico dei cittadini e una migliore qualità dei servizio. Su questo se le forze più ampie, di vari schieramenti, convergono non vedo il problema. La condivisione che porta risposte e vantaggi ai cittadini non può che essere una cosa buona”. Viceversa? “La stessa cosa deve avvenire per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti e sulla differenziata – aggiunge l’esponente dem -: bisognerebbe approfondire la discussione. Da quando è insediato il nuovo managemet della Saf non c’è stato ancora un passaggio con gli amministratori e i sindaci per conoscere in profondità la strategia industriale della società. Insomma, faccio politica per avere risposte sia internamente al partito che nell’interlocuzione con altre forze. Ci sono cose che migliorano la qualità della vita delle persone e vanno sostenute nella maniera più trasparente e ampia possibile. Altrimenti ognuno conduce la sua battaglia sulle questioni in cui maggiormente crede”.

Dal 2012 disastro no stop nel capoluogo. Prioritario risolvere il caso Psi

La segreteria di federazione, intanto, resta l’obiettivo prioritario in un partito che ormai è all’opposizione in quasi tutti gli enti e che deve ripartire dalla propria organizzazione per rilanciare le iniziative sul territorio. Le elezioni regionali e politiche – con le poche caselle disponibili rispetto ai troppi esponenti rimasti senza collocazione – sono ancora troppo lontane nel tempo per poter ipotecare posizioni del tutto ipotetiche. Ma il nuovo segretario del Pd provinciale da qualche parte dovrà pure iniziare a ricostruire. Secondo molti la prima cosa da fare – guardando alla situazione politica del capoluogo – sarà quella di recuperare il rapporto col Partito Socialista di Gian Franco Schietroma. Dal 2012 il centrosinistra è a pezzi e nessuno pare interessarsi ad una ricomposizione. Michele Marini, da sindaco uscente, venne abbandonato da tre quarti del suo partito e dai socialisti per Domenico Marzi che allora non aveva tessera dem in tasca. Così la situazione si è cristallizzata sul disastro elettorale annunciato nelle due tornate comunali successive. Ora pare farsi largo nel Pd una consapevolezza che il progetto amministrativo per il capoluogo vada scritto insieme ai socialisti. Bisogna vedere se diventerà l’inizio della composizione di una nuova coalizione ampia e inclusiva. Alleanza Verdi e Sinistra sta crescendo a sinistra. Il Movimento 5 Stelle attraversa la fase costituente e comunque – ammesso che vinca la linea Conte sulla alleanza progressista – dovrà affrontare il nodo di andare anche ad un radicamento territoriale che tramuti in azioni amministrative i consensi politici. Resta il problema della “gamba centrista” del centrosinistra che manca, dopo le liti distruttive Renzi-Calenda. Resta un vuoto che i dem intendono colmare accarezzando l’idea che un terzo esponente centrista, fuor dalla nota mischia, possa raccogliere quel che resta di Azione e Italia Viva. Ma non manca chi guarda al centrodestra, dove Forza Italia potrebbe decidere di sparigliare i giochi. Mai dimenticare che Marina Berlusconi se ne è uscita sui diritti civili, affermando che in quell’ambito si sente più vicina alla sinistra. Parole premonitrici. Forse.

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