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Congresso Pd, Battisti misura la sua “forza”. E intanto De Angelis sperimenta l’asse con Grossi

Distribuite le tessere ai circoli dem ciociari. Iniziata la partita per la conquista della federazione e per ipotecare future posizioni

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Apparentemente dovrebbe essere la più forte in termini di tessere rispetto all’ex patron Francesco: parliamo di Sara Battisti, unica eletta del centrosinistra alla Regione Lazio, leader del Pd frusinate. Almeno sulla carta i pronostici sono dalla sua. Infatti eredita il lavoro portato avanti da De Angelis, il Francesco di cui sopra, e per questo può contare sulla collaborazione dei Giovani democratici e su quella di Luca Fantini che, avendo retto per 4 anni le sorti della federazione, conosce davvero tutte e tutti. Anche i circoli più piccoli e apparentemente insignificanti.

Luca Fantini

Il punto sarà capire quanto vale effettivamente Sara Battisti e cosa pensa di voler fare del suo futuro politico, ormai uscito dal cono d’ombra dell’ex commissario del Consorzio Industriale Unico del Lazio. Battisti, essendo al secondo mandato regionale, potrebbe ambire alla promozione al Parlamento nazionale, in considerazione del fatto che le politiche arriveranno nel 2027, quindi un anno prima del rinnovo dell’assemblea della Pisana. Oppure potrebbe aspirare ad ottenere dal partito la deroga per il terzo mandato alla Regione Lazio nel 2028. Operazione quest’ultima che richiede un appoggio forte del prossimo segretario di federazione, oltre che dei contatti romani che sappiamo già la Battisti ha intessuto non da oggi: come col parlamentare Claudio Mancini e col sindaco di Roma Roberto Gualtieri. E’ vero che Battisti si è iscritta giovanissima al gruppo dirigente locale, provinciale, regionale e nazionale del Pd, ma non si può dimenticare il ruolo di “padre-padrone” che Francesco De Angelis ha esercitato per decenni a livello locale, provinciale, regionale e nazionale, influenzando non poco la crescita dell’intera classe dirigente che il partito si ritrova oggi. Adesso che è presidente del Pd Lazio, appare concentrato sull’unico obiettivo che non è ancora riuscito ad incasellare: ovvero diventare parlamentare. Avendo già fatto il segretario di federazione, il consigliere regionale, l’assessore regionale, l’europarlamentare e, poi, il presidente del Consorzio Asi e, infine, il commissario del Consorzio Industriale del Lazio.

L’ex commissario consortile mette nel mirino il parlamento

Avendo cavalcato tutte le stagioni del Pci, del Pds, dei Ds e del Pd, arrivando anche ad essere eletto nella direzione nazionale in quota alla componente di Ignazio Marino, appare non solo un singolare campione di resistenza ma anche di sopravvivenza alle stagioni politiche. Da ultimo De Angelis ha sostenuto in maniera forte e convinta Stefano Bonaccini alla segreteria nazionale, per poi passare senza battere ciglio con la componente nazionale di Elly Schlein: vedi il suo recente accasamento con Dario Franceschini e Daniele Leodori. Diventando apparentemente il più tenace sostenitore delle sorti della segretaria. Tanto è vero che pensa di eleggere come segretario di federazione Danilo Grossi, il primo sostenitore di Elly Schlein in provincia di Frosinone, già assessore a Cassino (anche se ormai in rapporti sdrucciolevoli col sindaco di quella città) e componente della direzione nazionale del Pd. Anzi, unico del gruppo dirigente del Pd provinciale a farne parte, se trascuriamo una presenza del nord della provincia che, però, non è conosciuta negli ambienti dem frusinati e del resto della Ciociaria. Questo asse inedito sembra costituire la linea d’azione di De Angelis e Grossi ma i ben informati sostengono che l’ex commissario del Consorzio unico avrebbe un piano di riserva, costruito attorno ad una giovane e capace donna del Pd frusinate. Potrebbe essere il vero asso della manica del solito Francesco che del gioco su tavoli diversi, anche di colori politici non proprio omogenei, se ne intende non da oggi. L’altro possibile protagonista dovrebbe essere Enzo Salera, per il ruolo ricoperto di sindaco della città più importante gestita dal Pd, però dovrebbe avere un’idea di partito che vuole portare avanti e, soprattutto, una squadra a sostegno delle sue idee. Ma appunto, dovrebbe.

Pompeo potrebbe allearsi con l’ex rivale alle scorse regionali

Rimane il convitato di pietra Antonio Pompeo: ex sindaco di Ferentino, ex presidente della Provincia, già candidato alla Regione che intende contare e dire la sua al congresso provinciale. Appare scavalcato in Area Dem da De Angelis, tant’è vero che non è andato al recente incontro con Franceschini e neppure alla successiva cena del gruppo. Potrebbe fare un accordo con la componente di Sara Battisti perché nel mirino di tutti gli esponenti di spicco restano prioritariamente le eventuali candidature blindate alla Regione ed al Parlamento italiano. Ma entrambi – Pompeo e Battisti – devono prima fare i conti con Francesco, quello che fino ad oggi l’ha saputa più lunga di tutti.

Distribuite 2800 tessere. L’assemblea provinciale a inizio 2025

Proprio nei giorni scorsi c’è stata la distribuzione delle 2800 tessere a tutti i circoli; quindi ha preso il via la stagione delle iscrizioni 2024 che farà testo per la fase congressuale. L’assemblea potrebbe svolgersi realisticamente entro febbraio 2025. Quel numero di tessere, peraltro, rappresenta una soglia critica perché al di sotto resteremmo ai numeri fisiologici dei dem attivisti e sostenitori in provincia. Sopra ci sarebbe l’allarme per l’avvio di una “competizione” dopata che altererebbe artificiosamente gli equilibri presenti nel partito. L’elezione del segretario di federazione resta, infatti, un pezzo di scambio importante, costituendo un elemento non influente per le carriere dei principali esponenti. Ovviamente il tutto poco o niente sembra avere a che fare con il progetto complessivo del Pd in provincia e con le problematiche del territorio. E’ piuttosto un crudo riposizionamento attorno alle caselle del potere. Non è certo una novità, fa parte dei giochi di sempre. Ma sarebbe il momento opportuno per invertire la tendenza e guardare in faccia la crisi che stringe in una morsa il futuro economico e sociale delle famiglie e delle imprese di questa nostra provincia e dell’intero Sud Lazio.

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