Si va a grandi passi verso la fase finale dei congressi di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone, tappe di rilievo senza precedenti per fissare un’organizzazione e dare radicamento a quello che è diventato il primo partito di governo. Soprattutto un passaggio che amplia la classe dirigente dei meloniani sul territorio. Nel capoluogo prosegue un confronto pacifico nei toni ma serrato nei contenuti, tra i due raggruppamenti maggiori che si sono delineati col tesseramento.
C’è quello di maggioranza guidato da Fabio Tagliaferri e di cui fa parte praticamente l’intero gruppo consiliare, con l’eccezione di Sergio Crescenzi che ha riunito un proprio gruppo di iscritti. C’è un altro gruppo consistente, ma con qualche tessera in meno, che è stato promosso dall’onorevole Aldo Mattia ed è più vicino al coordinatore provinciale Massimo Ruspandini. Occasione per differenziare politicamente le due parti è stato il raggiungimento dell’accordo di “collaborazione” tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e l’ex primo cittadino Domenico Marzi. Un’operazione che aveva l’obiettivo di mettere in sicurezza i numeri dell’amministrazione comunale, rinunciando definitivamente a recuperare gli 8 ex componenti della coalizione di governo finiti a dichiarare l’appoggio esterno, poi passati in parte – come per il Gruppo Futura – all’opposizione. Il riassetto di equilibri in maggioranza è potuto avvenire solo grazie al disco verde esposto dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, sotto la supervisione del presidente e Ad di Ales Spa.

Ma su questa strategia non concordano i “ceccanesi” e neppure l’onorevole Mattia che hanno trovato perciò un motivo per definire una posizione comune. Come detto non è scontato che alla fine si giunga alla conta delle tessere. Per questo sono in corso interlocuzioni per concordare l’organigramma che parta dalle figure del portavoce (gruppo Tagliaferri) e del vice portavoce (gruppo Mattia), per proseguire con la suddivisione dei posti nel direttivo, una decina, a prescindere dalla partecipazione di diritto dei consiglieri comunali. A capo del circolo potrebbe essere designato il veterinario Corrado Falcidia, primo dei non eletti a Palazzo Munari. Per il posto di vice, Mattia ed i suoi starebbero pensando a Michele Meloni. Ma la quadra deve essere ancora trovata. Presiederà il congresso il coordinatore Lazio, Paolo Trancassini.
Resiste il nome di Chiara Trotta ma l’unità richiederà altre soluzioni
A Cassino si andrà in assemblea di circolo sei giorni prima, il 16 marzo, col consigliere regionale Daniele Maura a dirigere i lavori. Sono state fatte in totale 1030 tessere ed il gruppo Cardillo-Trotta-Petrarcone ne conta 530 sue. Insomma i blocchi sono vicini e la possibilità di uscire sconfitti dal confronto è avvertita un po’ da tutti i protagonisti. Proprio questo clima potrebbe essere idoneo a far maturare una soluzione unitaria. Il capogruppo consiliare Petrarcone ed il dirigente provinciale Antonio Cardillo propongono la giovane Chiara Trotta, che ha confermato di essere a disposizione del partito e di essere onorata per il fatto d’essere citata e presa in considerazione, ma afferma con chiarezza anche che non è la sua più grande aspirazione l’elezione a portavoce. Per cui offre il suo nome solamente se può essere utile ad unire le varie componenti del partito. Cosa che appare al momento difficile; più probabile è che ci si accordi su altre figure che vengono, però, al momento accuratamente tenute sotto coperta. A differenza di quanto si potesse pensare inizialmente, dopo il fallimento del primo incontro più ristretto del Teatro Manzoni, tornerà a riunirsi un ‘tavolo tecnico’ tra i principali esponenti di FdI della Città martire, allargato ad altri dirigenti ed eletti. Sarà quella la sede in cui si inizieranno a scoprire le carte. La consigliera comunale Nora Noury ha in più occasioni affermato di voler lavorare solo ed esclusivamente ad una soluzione unitaria. Insomma tutti attendono che la sintesi si realizzi davvero ed a confermarlo è anche il fatto che fino ad oggi nessuno abbia avviato l’elaborazione di mozioni congressuali.
Pontecorvo, lo scontro è il riflesso di quel che accade in Consiglio
Rischio di conta anche a Pontecorvo – con congresso fissato per il 5 marzo -: il gruppo consiliare di maggioranza detiene il pacchetto di tessere più cospicuo: un centinaio. Si tratta di un gruppo guidato dall’ex sindaco Michele Notaro, dall’assessora Annagrazia Longo e dalla consigliera Vanessa Pretola. All’opposizione c’è l’ex assessora Nadia Belli alla quale fanno riferimento una trentina di iscritti al circolo e poi si deve tener conto di un altro gruppo di una cinquantina di tessere che fa capo ad Antonio Cardillo. Tocca ad Andrea Velardo, vicesindaco di Castrocielo e consigliere provinciale, mettere le mani in una situazione di rapporti decisamente surriscaldati. Ma pare che al momento non sia riuscito a disinnescare il possibile confronto a muso duro tra le varie fazioni direttamente in assemblea. Il problema è che la maggioranza consiliare intende esprimere il portavoce scegliendolo al proprio interno. Una cosa che la Belli giudica inaccettabile per la sua stessa collocazione sui banchi della minoranza. Cardillo non esprime un proprio candidato. Quindi al momento l’unica soluzione plausibile, ma vista dall’esterno, è che si giunga ad un accordo per lasciare le cose inalterate, confermando la guida del circolo nelle mani dell’uscente Manlio Sera. “Fuochi d’artificio” in programma anche a Isola Liri il 15 marzo ed il giorno successivo a Sora. Ma torneremo ad occuparcene. Il confronto interno è in genere positivo, anche se vari circoli richiederebbero i pompieri.