Home Politica Comunità Ebraiche, Diamanti: “Frosinone ha dato l’esempio nella lotta all’antisemitismo”

Comunità Ebraiche, Diamanti: “Frosinone ha dato l’esempio nella lotta all’antisemitismo”

Intervista al presidente dell'associazione Amici d'Israele: "Antisemitismo ed antisionismo sono la stessa cosa e vanno condannati fermamente"

Luigi Yitzhak Diamanti, presidente dell'associazione Amici d'Israele Lazio
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L’antisionismo esprime la negazione della legittimità dello Stato di Israele e del suo diritto a pace e sicurezza. L’antisemitismo rappresenta, invece, il pregiudizio o perfino l’odio nei confronti del popolo ebraico. Secondo il frusinate Luigi Yitzhak Diamanti, presidente dell’associazione Amici d’Israele Lazio e finito nella tristemente nota “lista di proscrizione” pubblicata sul sito del Nuovo Pci, i due termini andrebbero equiparati e condannati entrambi con la stessa fermezza. “Le forme di antisemitismo, che adesso si sono amplificate dopo quanto accaduto il 7 ottobre – spiega Diamanti -, con l’intervento di Israele a Gaza, si erano già notate nel tempo. Questo sentimento contro gli ebrei c’è sempre stato. Io come tanti altri amici abbiamo iniziato a sostenere che l’antisionismo di cui tanto parlavano i media era, nella realtà, antisemitismo. L’ha dimostrato il tempo: le manifestazioni di piazza svoltesi in Italia si sono rivoltate contro chi era di religione ebraica. Il fenomeno antisemita è sfociato in antisionismo: diciamo anti-ebraismo e facciamo prima”.

  • Visto che la situazione italiana e quella della nostra provincia non sono neppure lontanamente paragonabili alle tensioni ed agli episodi pressoché quotidiani che accadono in Francia e Germania, le sue parole hanno un intento di prevenzione?

“Ribadisco unicamente che nel mondo ebraico non esiste un ebreo che non sia sionista: l’affermazione del diritto alla autodeterminazione del nostro popolo è un qualcosa di profondamente democratico che si rifà al Risorgimento italiano. La creazione dello Stato d’Israele nel 1948, ha realizzato il progetto statuale sionista e pochi sanno o ricordano che l’origine della legittimità giuridica è direttamente connessa alla conferenza di Sanremo del 1920. Sulla base giuridica definita nella città ligure fu, infatti, assunta la delibera dell’assemblea generale Onu del novembre 1947 che stabiliva la fine del mandato britannico e la divisione del suo territorio. Come è noto, l’organizzazione sionista accettò allora la divisione, ma gli arabi la rifiutarono e scesero in guerra per distruggere Israele. Queste verità sono patrimonio comune di tutti gli ebrei. In ogni caso ho criticato apertamente l’indagine conoscitiva sul fenomeno dei discorsi d’odio ad opera della Commissione parlamentare presieduta da Liliana Segre. Con tutto il rispetto per la senatrice e per la sua personalità. Ma non è stato fatto nulla e in Italia non c’è ancora una legge contro l’antisemitismo”

“Ho sentito risate e battute sulla kippah, si acceleri sull’inclusività”

  • Ha fatto di più il Consiglio comunale di Frosinone approvando la delibera d’adozione della definizione operativa di antisemitismo?

“Certo che sì e ringrazio il sindaco Riccardo Mastrangeli per aver dato seguito nel 2021 ad una mia proposta. Ne è nato uno strumento che indica tra i comportamenti antisemiti il negare al popolo ebraico il proprio diritto all’autodeterminazione; il tracciare paragoni tra la presente politica d’Israele e quelle dei nazisti; ritenere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato d’Israele. Così Frosinone, la mia città, è stato il primo capoluogo del Lazio ad approvare una delibera del genere”.

  • Qual è il clima che respira nella nostra provincia? E quali gli strumenti per rafforzare la lotta all’antisemitismo?

“Partendo dalla fine, penso che ci debba essere una educazione a cominciare dalle scuole e portata avanti anche attraverso gli organi istituzionali dei Comuni. Nella nostra provincia esistono delle comunità islamiche del Marocco che conosco bene, con Imam abbastanza equilibrato: nella costituzione del loro stato, del resto, c’è un articolo che cita esplicitamente la cultura ebraica. Esistono anche realtà diverse molto dure, tipo algerini e tunisini, ai limiti del fanatismo. Anche piccole comunità albanesi che provengono da questa cultura di islamismo più duro e reazionario. Non dico certo che infrangano la legge o minaccino. Ma mi è capitato, con mio figlio che va in giro indossando la kippah, di sentire risate e battute provenienti da alcuni gruppi che conosciamo. La comunità di Frosinone deve capire la pericolosità di certe situazioni e operare per l’inclusività, spiegando e facendo ben comprendere sia cos’è l’ebraismo, sia cos’è l’Islam”.

“Istituzioni e forze dell’ordine sono vicine alle nostre comunità”

  • Sia come comunità che lei personalmente vi sentite accuditi e protetti dallo Stato e dalle forze dell’ordine?

“Ho sentito Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: lei si è impegnata affinché tutte le persone legate al mondo ebraico potessero essere tutelate al massimo livello. La sua strategia a livello centrale ha dato la possibilità a tutte le comunità ed ai gruppi presenti in Italia di non dover andare alle rispettive Questure per chiedere protezione. Personalmente a Frosinone mi sento molto curato. L’attenzione delle autorità e delle forze dell’ordine è assicurata sia ai singoli che alle associazioni. Il questore Condello (ora sostituito dal nuovo questore Morelli, Ndr) mi ha dato il suo numero di cellulare, dalla Digos stessa vicinanza: mi chiamano e mi chiedono. Anche come Comune, Mastrangeli è vicino. Nella nostra provincia le forze polizia sono ben presenti. La loro sensibilità, molto probabilmente è estesa, alle altre figure istituzionali”.

  • Un rammarico o un appunto al mondo politico?

“Mi domando per quale motivo la sinistra italiana, e mi riferisco prima di tutto al Pd, non abbia dato risposte precise, dopo il 7 ottobre e dopo la pubblicazione di quella lista. Ho incontrato a Roma alcuni esponenti come Fassino e Lia Quartapelle ed ho chiesto loro: ‘Ma vi fa così fatica il parlare in termini di sionismo?’ Fatto sta che prima le nostre comunità italiane erano in gran parte vicine alla logica di sinistra. Ma ora in molti si allontanano e si appiattiscono sulla Lega”.

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