Comune di Frosinone, Cirillo: “Cambio di passo o elezioni anticipate. Il gruppo dei 5 non cederà”

Pasquale Cirillo (lista Frosinone Capoluogo - Forza Italia), attacca la gestione del sindaco su tutti i fronti: "Basta proclami e fumo social"

Il tempo per agire rispettando il patto politico sul cambio di assessore è irrimediabilmente scaduto. Adesso è la stagione in cui si preme il tasto “reset” nel segno della continuità amministrativa riveduta e corretta o in cui tutti si decidono a varcare le soglie insidiose del voto anticipato. Pasquale Cirillo, assessore al patrimonio ed alla governance dell’amministrazione Ottaviani tra il luglio 2017 ed il giugno 2022, promotore della lista Frosinone Capoluogo a sostegno di Riccardo Mastrangeli alle ultime elezioni, è ormai in rotta decisamente divergente rispetto a quella seguita dal primo cittadino. È in compagnia di altri quattro consiglieri di maggioranza: Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega), Maurizio Scaccia (Forza Italia).

Pasquale Cirillo

Non alziamo la mano a prescindere, non siamo consiglieri pro forma

  • Consigliere Cirillo possiamo dire che è nato un gruppo consiliare che sta, sì, politicamente nel centrodestra ma che, amministrativamente, s’è assunto l’onere di portare avanti il doppio ruolo: di maggioranza quando concorda con le scelte e, diversamente, di opposizione interna?

“Non propriamente così, perché il gruppo che si è andato a creare all’interno della coalizione di governo nasce in realtà dal rispetto per i nostri elettori e, quindi, dalla necessità che non si debba per forza venir chiamati a votare “sì” senza sapere come e quando. Insomma non condividiamo il modus operandi del sindaco e, poi, dissentiamo anche da scelte politiche che ha fatto. Però principalmente riteniamo di non voler svolgere il ruolo di consigliere comunale solo da un punto di vista formale, vogliamo esserlo sostanzialmente, sulla base del mandato elettorale che ci è stato conferito. Non alziamo la mano a prescindere. Riteniamo che si debba cambiare rotta. Stiamo lavorando in questo senso, portando avanti alcune battaglie importanti e le abbiamo condivise all’interno del gruppo”.

  • Qual è la modalità operativa del sindaco che contestate?

“Soprattutto non siamo coinvolti. Per fare un esempio, non abbiamo condiviso alcune cose tra cui i soldi presi dal fondo di riserva per integrare la somma di oltre 200mila euro destinata alle luminarie artistiche, il fatto che via del Casone sia ancora chiusa e non si riesca a capire per quale motivo, c’è poi quel che potrebbe profilarsi dopo la chiusura della conferenza dei servizi per l’investimento sull’area ex Permaflex”.

Ex Permaflex, no allo scomputo degli oneri di urbanizzazione

. Perché, cos’è che teme?

Nulla questio sul merito della proposta ma, se ricordo bene, della realizzazione delle tre rotatorie a servizio del traffico della zona si doveva occupare proprio l’investitore. Parliamo di un costo che supera i 2 milioni e mezzo di euro. Non vorrei, come trapela da alcune indiscrezioni, che il Comune scomputasse quelle opere dagli oneri di urbanizzazione. Perché le somme che chiunque versa per il permesso a costruire sono essenziali, ad esempio, per interventi fondamentali sulla viabilità cittadina. Quindi, e lo anticipo qui, io non voterò mai una delibera che dovesse autorizzare lo scomputo. E poi, me lo lasci dire, la situazione dell’impiantistica sportiva è disastrosa”.

  • Sullo stadio del nuoto lei ha ricevuto critiche.

“Mi accusano di aver fatto due proroghe della gestione transitoria. Ma io ho autorizzato una proroga nelle more della stesura del bando di concessione. Poi è arrivato il Covid che ha bloccato tutto e sono stato costretto a concedere il secondo rinvio. Il problema è che si va avanti così, con una gestione emergenziale ed in regime di proroga quando parliamo di una struttura che meriterebbe ben altre soluzioni. Però la situazione di abbandono vale un po’ per tutti gli impianti. Sul palazzetto Coni di proprietà della Coni servizi ci troviamo di fronte ad un progetto firmato nel 2021, mentre nel 2024 il costo delle materie prime è lievitato del 33-34%. Perciò i 540mila euro di finanziamento per la ristrutturazione sono insufficienti. Servono almeno altri 300 mila euro. È vero che c’è una delibera della Coni servizi che si accolla le spese maggiori, ma io vedo all’orizzonte tre possibilità: che la Coni servizi si faccia pagare i lavori fino a concorrenza dei 300mila euro utilizzando i soldi che sarebbero dovuti come canone di fitto comunale per usufruire del palazzetto; seconda opzione, la Coni servizi non terminerà le opere; terza opzione, il Comune verrà indotto a spostare le associazioni che oggi utilizzano il Palazzetto del Casaleno al Palazzetto Coni. Ipotesi quest’ultima assurda perché vorrebbe dire valorizzare una struttura non comunale ed abbandonarne una comunale. Fermo restando che il palasport Coni prima che riaprirà ci vorranno anni ed anni”.

Ho difeso Mastrangeli senza pensarci un attimo e sono uscito dal partito

  • Poi la viabilità, anche in questo settore le polemiche non sono mancate.

“L’amministrazione comunale sulla viabilità ha fallito totalmente in questi 2 anni e mezzo. Sulla riapertura della piazzetta dello Scalo siamo favorevoli ma la nostra proposta è di sistemare dei paletti elettronici consentendo il traffico dal lunedì al venerdì per rendere la zona pedonale ogni sabato e domenica”.

  • Critiche a parte, lei e Mastrangeli politicamente e amministrativamente v’eravate tanto amati… si direbbe citando Ettore Scola. O no?

“Certo che sì. Voglio solo ricordare quel che accadde a gennaio del 2022, a 4 mesi dalle elezioni. Ero assessore quando Fabio Tagliaferri da assessore di riferimento del Polo Civico (forza allora in maggioranza) aderì, senza dire niente a nessuno, a Fratelli d’Italia. Pensava di poter restare comunque in giunta e mi fu chiesto – visto che io ero nell’esecutivo in quota FdI – di servire su un vassoio d’argento la testa dell’allora assessore al Bilancio Mastrangeli. Io non esitai un attimo a difendere Mastrangeli e ad uscire dal partito. Nel 2022 ho fondato la lista Frosinone Capoluogo e sono stato eletto consigliere. Mi è stato chiesto se volessi fare l’assessore, invece preferii non farlo e visto che serviva una quota rosa, presi la prima donna non eletta nella mia lista. Fu individuata Maria Rosaria Rotondi nell’ambito di un accordo col sindaco: si prevedeva che la Rotondi restasse al suo posto per un anno per poi dare spazio ad altri. Bene, sono passati 2 anni e mezzo circa. D’accordo con la lista ho chiesto la revoca della delega alla Rotondi ed ho inviato una pec a Mastrangeli. Il sindaco mi ha detto a voce che avrebbe proceduto ma quella Pec non ha avuto mai risconto. Il sindaco è venuto meno ad un accordo politico”.

  • Lei chiede quindi un assessorato?

“Non voglio nessun assessorato. Ma di sicuro l’assessore alla Polizia locale non rappresenta più la lista Frosinone Capoluogo. Con chi sostituirlo? Il nuovo assessore lo deve individuare il sindaco. Mi sta bene che trovi una persona di alto profilo, con le competenze per risolvere i problemi della viabilità. Non voglio l’assessorato anche perché i tempi in politica sono fondamentali. E dal mio punto di vista sono ormai trascorsi senza che un preciso accordo politico venisse rispettato”.

Forza Italia vuol essere protagonista ma non si deve vincere a tutti i costi

  • Perché il tempo è trascorso senza riscontro alla richiesta della sua lista?

“Perché forse il sindaco è condizionato da qualcuno, non so da chi ed a me non interessa più. Oltretutto ha fatto due pesi e due misure. Quando FdI ha individuato in Paolo Fanelli colui che doveva prendere il posto di Fabio Tagliaferri non ho interferito. Ma qualcuno si è permesso di interferire nelle scelte di Frosinone Capoluogo che peraltro ha sostenuto Mastrangeli sin dalla prima ora”.

  • Politicamente lei alla fine ha preso la tessera di Forza Italia.

“A Frosinone ognuno nel centrodestra si gioca una sua partita. Forza Italia vuole avere un ruolo centrale e vuole essere rispettata proprio partendo dal capoluogo. È volontà del coordinatore regionale Claudio Fazzone e del coordinatore provinciale Rossella Chiusaroli che Forza Italia sia protagonista delle vicende politiche cittadine. In provincia, poi, stiamo creando una nuova classe dirigente fatta di ragazzi e persone preparate. Peraltro a volte non si deve necessariamente vincere ma si può stare all’opposizione e ricostruire”.

  • È una riflessione che ha sullo sfondo la prossima tornata amministrativa nel capoluogo che potrebbe essere anche anticipata?

“Mastrangeli in questi due anni e mezzo ha portato avanti una campagna sui social in cui ha sparso molto fumo e poca sostanza. Le opere che si stanno portando a compimento arrivano tutte dal lavoro della precedente amministrazione di cui ho fatto parte. Invito il sindaco a lasciar stare i proclami ed a portare a termine i cantieri ed i progetti. In sostanza a cambiare rotta perché così non si può andare avanti”.

Tra opposizione e maggioranza in Consiglio comunale confini da chiarire

  • Cioè?

“Deve fare un azzeramento della giunta ed una verifica di maggioranza, annullando tutte le deleghe e ripartendo da zero”.

  • Sulla durata della legislatura influiranno anche i confini labili e da ridefinire tra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale?

“Certo: sono confini da ridefinire perché eventuali ingressi in maggioranza dall’opposizione sarebbero la certificazione della sconfitta del centrodestra. Per me a quel punto si può tornare a chiedere la valutazione degli elettori. È imprescindibile da parte di tutti un atto di onestà intellettuale: chi ha fatto una scelta di campo deve stare dove l’elettorato l’ha collocato. Chi ha deciso a suo tempo di stare dalla parte opposta a chi ha vinto non può saltare al governo della città. Fin quando si parla di opposizione costruttiva, ben venga. Ma chi crede di poter fare finta opposizione, perché pensa di ricevere poltrone e incarichi, si sbaglia perché, per me, possiamo andare subito ad elezioni anticipate”.

La Pec dei Cinque sugli intrusi nell’ufficio Ced dopo l’omicidio

  • C’è un episodio legato ad un tragico fatto di cronaca che ha dato il via alla collaborazione fra voi cinque consiglieri. Come mai?

“Abbiamo richiesto più volte al sindaco una verifica del sistema di videosorveglianza attualmente installato sul territorio comunale e vogliamo sapere dal sindaco se, nell’immediatezza dei fatti e successivamente, nei giorni seguenti al fatto criminoso, personale dipendente o persone terze non autorizzate siano entrare all’interno dell’ufficio Ced. Noi cinque abbiamo preparato una richiesta che verrà protocollata. Mi auguro che ci venga data risposta. Ricordo che il sindaco è l’unico responsabile del corretto trattamento dei dati. Vogliamo sapere inoltre le telecamere quante sono, se funzionano e come funzionano, se sono adeguate”.   

  • Quindi elezioni anticipate da evitare con un cambio di passo. Quale?

“Chiediamo che si adottino tutti i provvedimenti amministrativi che siano nell’interesse esclusivo della cittadinanza. Se una decisione non funziona si devono fare dieci passi indietro e rimodularla. Si deve ripartire dalla viabilità, dal Brt (Bus Rapid Transit) che così come è stato illustrato non funziona e andrà a ingolfare ulteriormente la circolazione, di prevedere un sistema di videosorveglianza con videocamere intelligenti con riconoscimento facciale almeno nelle zone più sensibili per la sicurezza pubblica. Sono alcuni esempi e aspettiamo segnali di cambiamento. Ma il tempo ormai stringe davvero, anche per la consiliatura”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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