Era il 12 Settembre del 2020 quando Daniele Iacoboni, Paolo Ceccotti e Alberto Moscatello tentarono (e riuscirono) nell’impresa della prestazione massima, “l’Everesting”, parola che tra gli appassionati risuona come una sfida durissima e memorabile, una sorta di sogno proibito destinato a segnarti, nel fisico come nella mente, da mettere in bacheca e ricordare nel corso degli anni, come qualcosa di unico, lontano da classifiche e graduatorie, ma proprio per questo più vero di qualsiasi altra dimostrazione di passione verso questo magnifico sport.
La sfida
Il 13 Settembre 2024, esattamente 4 anni dopo, lo hanno fatto di nuovo…Stavolta ad accompagnare i nostri, c’era anche Marco Marocchini, altro atleta dalle straordinarie capacità fisiche e mentali che in una nottata, diventata poi giornata insolitamente umida e fredda, insieme a Daniele, Paolo e Alberto ha raccolto la sfida e realizzato il sogno.
Hanno affrontato difficoltà di ogni tipo stavolta, con un meteo che ha reso ancora più epiche le continue ascese all’altopiano di S. Serena, fino a raggiungere il dislivello stabilito dalla prova: 8848 m, la quota del monte Everest.
Ad accoglierli hanno trovato il forte vento, il freddo e un’umidità che penetrava nel midollo fin quasi a minare lo spirito, come se il fato volesse inserire una difficoltà in più ad una prova già durissima di suo, forse per capire se i quattro meritavano davvero di riuscire nell’impresa, forse per capire se questa fosse vera…passione.
Non si sono scoraggiati i nostri, non hanno permesso a paura e stanchezza di prevalere durante le ore notturne, hanno mantenuto la calma e gestito lo sforzo, come avevano spesso fatto nei lunghi allenamenti che hanno preceduto la prova e quando il sole dell’alba successiva ha infuocato il bellissimo scenario dei monti circostanti, quando la natura selvaggia è tornata ad abbracciarli con la sua bellezza, è stato chiaro che ce l’avrebbero fatta.
I ringraziamenti
La sfida, come spesso accade in questi casi, è stata caratterizzata da un “tam tam”, una sorta di passaparola collettivo che ha coinvolto oltre alle Frecce Gialloblù, squadra di appartenenza di Daniele Iacoboni, anche tutto il popolo ciclistico della zona accorso per accompagnare, anche se per brevi tratti, i 4 ragazzi nella prova. “Tra tutti un immenso grazie a Cristiano Boccia, del negozio “Il Corridore”, per l’assistenza e la compagnia prestata in bici durante le prime difficili ore notturne – dichiarano i protagonisti dell’impresa -. Un ringraziamento particolare però, va al sempre impagabile Tito Di Ruzza, senza il suo supporto notturno nell’illuminare la strada da percorrere, tutto ciò sarebbe stato praticamente impossibile e proprio citando Daniele Iacoboni: ‘il nostro Everesting è anche il suo’”.
Dopo l’impresa…una romantica richiesta
E visto che di impresa straordinaria si è trattato, cosa può rendere il tutto ancora più straordinario, se non una richiesta di matrimonio fatta al termine della prova? Deve aver pensato questo Marco Marocchini quando, subito dopo essere sceso di sella, si è inchinato al cospetto della sua compagna e nel classico gesto di donare l’anello, le ha chiesto di convolare a nozze! Che altro dire, è stata un’impresa, sotto ogni punto di vista…
I numeri della prova
Dislivello positivo: 8853 metri;
Percorsi: 199,6 Km;
Tempo in movimento: 16h, 17min, 34sec.
Tempo trascorso: 21 ore;
Fc (media): 117 bpm;
Potenza media (watt): 152;
Potenza media (20 min): 214;
Tss: 657,5;
Intensity Factor (IF): 0,635
Calorie: 10275.
Per toccare il cielo con un dito, anche solo per un giorno, basta avere…Cuore, testa e gambe!