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Ceccano – Tra scandali e disillusione: quando la politica perde la fiducia dei cittadini

L'inchiesta di Ceccano solleva rabbia e indignazione e, ancora una volta, cittadini ed elettori perdono fiducia nelle istituzioni

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Poco meno di due settimane fa, a Ceccano, i cittadini si sono svegliati con la notizia di una delle inchieste più rilevanti degli ultimi anni, che punta i riflettori su un’ipotetica rete di accordi poco trasparenti orchestrati da figure di spicco della politica locale. Al centro di queste accuse ci sarebbe il sindaco Roberto Caligiore, descritto come il “direttore” di un’orchestra ben coordinata, insieme a una squadra di tecnici, impiegati e professionisti che avrebbe sottratto, secondo le indagini, circa 5 milioni di euro di fondi europei destinati a iniziative per il bene pubblico.

Calano fiducia e partecipazione: i cittadini si allontanano dal voto

Questa indagine, pur ancora in corso, è bastata a riaccendere in molti cittadini di Ceccano una sensazione di rabbia e sconforto, frutto di azioni che appaiono sempre più orientate verso gli interessi privati piuttosto che al bene collettivo. In una provincia come quella di Frosinone, dove spesso la politica sembra trasformarsi in un teatrino di ingiustizie e scarsa trasparenza, cresce il numero di cittadini che, ormai disillusi, si sentono abbandonati. Una disillusione così diffusa e radicata che molti rinunciano persino a votare. Secondo gli ultimi dati Istat, il 40% degli italiani oggi sceglie di non esprimere più la propria opinione alle elezioni politiche, sia a livello nazionale che locale. E a Ceccano, come in molti comuni italiani, questa situazione si riflette in un’apatia crescente verso il ruolo della politica stessa.

Il cittadino come attore protagonista della democrazia

Ma di fronte a questa crisi di fiducia, è davvero sufficiente puntare il dito contro la classe politica e rassegnarsi? Limitarsi a osservare e a denunciare senza agire equivale a restare spettatori passivi di una scena che non ci piace, ma che contribuiamo a mantenere intatta. Se vogliamo davvero vedere un cambiamento, non basta osservare: dobbiamo assumere un ruolo attivo, perché la politica è di tutti e non solo dei pochi eletti. È vero, abbiamo il diritto di chiedere una classe dirigente onesta e degna di fiducia, ma abbiamo anche il dovere di vigilare, di partecipare, di difendere il nostro territorio con i mezzi che la democrazia ci offre. Partecipare attivamente alla vita pubblica, valorizzare il proprio territorio, denunciare le ingiustizie e prendere posizione sono azioni democratiche che ogni cittadino può e deve compiere. Non possiamo più permetterci di lasciare il futuro nelle mani di “registi invisibili” che operano senza tener conto delle reali esigenze della comunità. Il cambiamento richiede impegno, e ogni cittadino è un attore fondamentale in questo processo.

A Ceccano, come in molti altri luoghi, le indagini si chiuderanno, le polemiche si spegneranno e la vita pubblica andrà avanti, ma è proprio in momenti come questi che dobbiamo chiederci cosa vogliamo davvero per il nostro futuro. Il vero cambiamento non nasce dalla semplice indignazione, ma dalla capacità di trasformare quel malcontento in azioni concrete, partecipando alla vita pubblica e pretendendo, ogni giorno, una politica trasparente e vicina ai bisogni delle persone.

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