Ceccano – Inchiesta “The good lobby”: le indagini vanno avanti. Nella giornata di oggi, agli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Squadra Mobile di Frosinone e del Servizio Centrale Operativo di Roma, coordinati dalla procura europea, che, all’alba dello scorso 24 ottobre, ha scoperchiato il presunto circuito “fatture-tangenti” utilizzato per la spartizione di “mazzette” provenienti dalle aziende aggiudicatarie di appalti presso il Comune di Ceccano, il Gip del Tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, ha notificato la proroga dei termini per le indagini preliminari.
La richiesta era arrivata dal Procuratore Europeo, Alberto Pioletti, a febbraio scorso. Considerato che, il primo marzo sarebbero scaduti i termini di un anno per il completamento delle indagini preliminari e ritenuto impossibile chiudere i fascicoli a quella data, alla luce della complessità delle investigazioni, del rilevante numero dei coinvolti e del copioso materiale informatico sottoposto a sequestro e, ad oggi, ancora oggetto di analisi forense, la Procura Europea ha chiesto al Gip la proroga delle indagini per altri sei mesi.
Richiesta accolta e così, dalla mattinata di oggi, agli indagati ed ai loro legali, il Tribunale di Frosinone ha notificato gli atti informandoli della loro facoltà di depositare in Cancelleria memorie difensive entro cinque giorni dalla notifica.
“The good lobby” e il sistema Ceccano
All’alba di giovedì 24 ottobre il terremoto giudiziario su Ceccano. Ai vertici dell’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, secondo l’accusa, figuravano l’allora sindaco Roberto Caligiore – che alla luce delle notifiche di oggi resterà ai domiciliari per altri sei mesi – e il nullatenente “cassiere” delle tangenti Stefano Anniballi, 66 anni, di Frosinone. Ai domiciliari anche l’ingegnere di Sora Stefano Polsinelli, 47 anni e Antonio Annunziata, 42 anni di Napoli già noto alle cronache e ritenuto un “dominus” nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di rifiuti alla Mecoris di Frosinone. Domiciliari per due mesi (quindi già decorsi) per l’architetto e funzionario dei Lavori pubblici Elena Papetti, 40 anni di Frosinone, per il geometra dell’ufficio tecnico Camillo Ciotoli, 61 anni, ceccanese, per il concittadino e architetto a capo dell’ufficio strategico per il Pnrr Diego Aureli, 58 anni. I tre erano tutti in servizio al Comune di Ceccano. Ai domiciliari per due mesi anche il commercialista Gennaro, detto Rino, Tramontano, 56 anni, originario della Campania ma residente a Ceccano e l’imprenditore Danilo Rinaldi, 43 anni di Ceccano come Vincenzo D’Onofrio, 44 anni, membro del Cda della società cooperativa indagata.
L’associazione per delinquere, secondo le accuse, è stata in grado di gestire illecitamente una serie di concessioni pubbliche e autorizzazioni e l’assegnazione di appalti pubblici per un valore accertato intorno ai 5 milioni di euro, riscuotendo illecitamente denaro attraverso un innovativo e articolato sistema di tangenti. I flussi di denaro, riciclati attraverso un sistema di fatturazioni e bonifici verso aziende fittizie, sono stati poi monetizzati e consegnati a mano ai vertici dell’associazione. Gli appalti cui gli indagati si sono mostrati interessati erano finanziati con fondi del P.N.R.R. e con fondi europei per la gestione dell’accoglienza dei migranti.
“Gli appalti nel mirino”
L’indagine ha interessato in particolare: Lavori di riqualificazione del centro storico (Euro 666.500), Lavori di messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico della scuola elementare di Borgo Berardi (Euro 440.000) e Lavori di restauro Castello dei Conti (Euro 1.386.000) – tutti affidati con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara – nonché l’appalto per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati. Per tale appalto, relativo al triennio 2021/2023, la cooperativa in questione ha ottenuto la corresponsione da parte del comune di Ceccano di oltre 1.500.000 euro. Nel solo 2022 la stessa cooperativa ha effettuato in favore di una delle società riconducibili alla presunta associazione criminale bonifici per un totale di circa 60.000 euro, per asseriti servizi di pulizie.