Ceccano – Il terremoto giudiziario abbattutosi sulla città con l’inchiesta “The good lobby” non si placa. Come riportato in anteprima dalla nostra Redazione nella giornata di ieri, il Gip del Tribunale di Frosinone, Ida Logoluso, ha notificato agli indagati la proroga dei termini per le indagini preliminari che andranno avanti per ulteriori sei mesi. – LEGGI QUI.
La richiesta era arrivata dal Procuratore Europeo, Alberto Pioletti, il 26 febbraio scorso. Considerato che, il primo marzo sarebbero scaduti i termini di un anno per il completamento delle indagini preliminari e ritenuto impossibile chiudere i fascicoli a quella data, alla luce della complessità delle investigazioni, del rilevante numero dei coinvolti e del copioso materiale informatico sottoposto a sequestro e, ad oggi, ancora oggetto di analisi forense, la Procura Europea aveva chiesto al Gip la proroga delle indagini per altri sei mesi. Ieri a 35 degli indagati – tra cui figurano 33 nomi già presenti nell’informativa finale della Procura Europea, della Squadra Mobile di Frosinone e del Servizio Centrale Operativo, e due nuovi soggetti, un uomo e una donna, non attenzionati precedentemente – ed ai loro legali, il Tribunale di Frosinone ha notificato gli atti informandoli della loro facoltà di depositare in Cancelleria memorie difensive entro cinque giorni dalla notifica.
Associazione a delinquere per Del Brocco
Nelle scorse ore, proprio a seguito della proroga delle indagini notificata agli indagati, è emersa l’accusa di associazione per delinquere nei confronti di Riccardo Del Brocco, ex Assessore all’ambiente della dismessa giunta Caligiore. “Non è una novità – come tengono a specificare i suoi legali Salvati e Polidori – eravamo già a conoscenza dell’accusa”. I legali e Del Brocco ne erano infatti stati informati a seguito dell’avviso di garanzia della Procura Europea, che lo aveva raggiunto il 5 dicembre scorso, e dopo l’interrogatorio del 17 dicembre davanti al Procuratore Europeo, nel corso del quale si era avvalso della facoltà di non rispondere. “Le accuse sono rimaste le stesse e attenderemo la fine delle indagini per chiarire al meglio la posizione del nostro assistito. Ci auguriamo che questo non rappresenti motivo di strumentalizzazione politica, soprattutto in vista della fase pre-elettorale che sta interessando Ceccano”, concludono i suoi legali.
Il 416 gli veniva già contestato nell’informativa finale della Procura Europea ma il 24 ottobre 2024, quando all’alba scattarono gli arresti per la “lobby”, non gli venne contestato nell’ordinanza del Gip. Con molta probabilità, a seguito degli interrogatori e delle indagini, la sua posizione per gli inquirenti è cambiata.
“Illeciti e tangenti”
“The good lobby” ha scoperchiato un sistema fatto di “illeciti” e “tangenti” che, per l’accusa, muoveva flussi di denaro milionari. L’associazione per delinquere sarebbe stata, infatti, in grado di gestire illecitamente una serie di concessioni pubbliche e autorizzazioni e l’assegnazione di appalti pubblici per un valore accertato intorno ai 5 milioni di euro, riscuotendo l’illecita dazione di denaro attraverso un innovativo e articolato sistema di tangenti.
Ai domiciliari, lo ricordiamo, oltre all’ex Sindaco, Roberto Caligiore, anche Stefano Anniballi, 66 anni, di Frosinone, l’ingegnere di Sora Stefano Polsinelli, 47 anni e Antonio Annunziata, 42 anni di Napoli già noto alle cronache e ritenuto un “dominus” nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di rifiuti alla Mecoris di Frosinone. Domiciliari per due mesi (quindi già decorsi) per l’architetto e funzionario dei Lavori pubblici Elena Papetti, 40 anni di Frosinone, per il geometra dell’ufficio tecnico Camillo Ciotoli, 61 anni, ceccanese, per il concittadino e architetto a capo dell’ufficio strategico per il Pnrr Diego Aureli, 58 anni. I tre erano tutti in servizio al Comune di Ceccano. Ai domiciliari per due mesi anche il commercialista Gennaro, detto Rino, Tramontano, 56 anni, originario della Campania ma residente a Ceccano e l’imprenditore Danilo Rinaldi, 43 anni di Ceccano come Vincenzo D’Onofrio, 44 anni, membro del Cda della società cooperativa indagata.