Tentativi di sintesi sia nel centrosinistra che nel centrodestra: andare al voto per le comunali in ordine sparso in una situazione di grande incertezza, quale quella che si profila a Ceccano dopo lo sconquasso creato dallo scandalo corruzione in municipio, rappresenta un vantaggio che nessuno dei due schieramenti intende concedere all’altro. Nel centrodestra resta in campo la candidatura a sindaco dell’imprenditore Ugo Di Pofi, nonostante la durusissima polemica di Ceccano2030 contro l’organizzazione del Carnevale Ceccanese, curata dall’associazione Viva guidata dallo stesso Di Pofi. Che in un video ha bollato come intollerabile che un evento del tutto gratuito per le casse comunali, promosso solo da attività commerciali e produttive, quale appunto il Carnevale Ceccanese, venga trasformato da occasione di festa a motivo di imbarazzo. In particolare ha tenuto ad evidenziare che “né io, né persone dell’associazione, sono ad oggi coinvolte nella prossima campagna elettorale. Da qui l’ipotesi di annullare l’evento per sottrarre a mere strumentalizzazioni la manifestazione. Sperando che così si possano rasserenare gli animi, specie da parte di chi vi vedeva tutti i mali politici della città”.
Insomma Di Pofi ufficialmente non fa ancora il passo in avanti. Prendere tempo potrebbe far parte della strategia della coalizione promossa dall’onorevole Massimo Ruspandini che punta ad aggregare altri spezzoni moderati e ad ampliare i propri confini. Prospettiva che comporterebbe ovviamente organigramma e linee programmatiche da ridefinire. Lo stesso neo portavoce cittadino di FdI, Rino Liburdi, durante il congresso di domenica scorsa ha affermato che il dialogo per costruire l’alleanza è ancora aperto. Del resto nel centrodestra si segnala un allontanamento tra il gruppo che intende candidare a sindaco Fabio Giovannone e l’ex assessore Stefano Gizzi. Con quest’ultimo sarebbero in corso anche interlocuzioni con settori meloniani, cosa che avrebbe del clamoroso se sfociasse in qualcosa di più stringente dal punto di vista elettorale. Una cena politica finita male sarebbe all’origine delle nuove traiettorie dei vari protagonisti.
Di Pofi prende tempo. Giovannone e Gizzi su strade divergenti e Querqui è “aperto”
Sul fronte opposto, Andrea Querqui, candidato sindaco sostenuto da Pd, Psi, Verdi, Progresso Fabraterno, lista civica del sindaco, ripete che la sua coalizione non è chiusa: “è una aggregazione sicuramente di centrosinistra ma anche aperta alla società civile”. In questa prospettiva c’è ancora tempo per dialogare e inserire altre persone. “Questa mia candidatura è frutto del volere popolare e diverse persone me l’hanno chiesto – ha spiegato in un’intervista pubblicata sul suo profilo social -. Le forze che hanno deciso di sostenermi sono Progresso Fabraterno, lista di giovani che promuoverà il cambiamento, il Psi, il Pd, Europa Verde e la mia lista civica alla quale hanno aderito vari professionisti della città. Una coalizione che nasce dalla condivisione delle idee e dei programmi. Non sarà facile governare Ceccano. Il problema maggiore è la carenza del personale. Dovremo vedere come riorganizzare gli uffici e poi come affrontare i problemi economici”. Querqui ha sottolineato anche che “c’è voglia di riscatto per restituire a Ceccano un’immagine diversa” rispetto a quella emersa sui media ai margini dell’inchiesta giudiziaria. Si è impegnato a garantire “serietà, legalità, trasparenza e rispetto per la città”. Nei primi cento giorni ha annunciato una “spending review finalizzata a tagliare gli sprechi, la riorganizzazione della macchina comunale e, subito dopo, tutti al lavoro per migliorare standard della qualità dall’ambiente ai servizi, la cultura e la vicinanza a famiglie, anziani, giovani, donne”. Ha affermato di voler mettere mano subito, in caso di elezione, ad un piano di manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità. Per il resto la priorità progettuale è quella del palazzetto dello sport, seguita da un lavoro di studio sull’ex Annunziata per recuperare e rilanciare l’area che ospitò l’industria. Quanto ai mancati sostegni alla sua candidatura, Querqui ha infine sottolineato che se qualcuno è rimasto fuori dall’alleanza “è perché non ha voluto parlare con me e comunque non è dipeso dalla mia volontà”.
Querqui: la mia coalizione è aperta. Ventitrenta riunisce tutti gli altri
Ma con tutta evidenza s’è formata una vasta area che prova a fare sintesi, al di là ed oltre la candidatura del farmacista ceccanese. Nella sede del collettivo Ceccano Ventitrenta, in Piazza Piazza XXV Luglio, si sono infatti incontrati – per la prima volta tutti insieme – Emanuela Piroli (area Schlein), Mariangela De Santis (lista Vita Nuova), l’ex sindaca Manuela Maliziola, nel tentativo di trovare il metodo per imboccare insieme la strada per affrontare la sfida delle elezioni comunali senza che le urne diventino il luogo di una “lotta fratricida”. Prova a far serrare le fila l’ex sindaco Angelino Loffredi ricordando l’obiettivo di tutte le opposizioni a Caligiore: “Dopo la tempesta giudiziaria dell’ìnchiesta che ha sconvolto Ceccano, sappiamo tutti che insieme all’azione repressiva (di cui si occuperà la magistratura) sia necessario portare avanti un’azione preventiva per la quale la politica è chiamata ad agire come soggetto primario e responsabile – ha alzato il tono Loffredi -. Per questo, pensiamo sia necessario costruire un nuovo rapporto con i cittadini che metta l’interesse generale e della città davanti a qualsiasi interesse particolare. Sappiamo che chi andrà ad amministrare Ceccano nei prossimi anni si troverà davanti una situazione complicata da un punto di vista economico e amministrativo, ma allo stesso tempo pensiamo sia necessario un impegno di tempo ed energie notevole per costruire un’altra città possibile da quella che ci lasciano in eredità 10 anni di destra”.