Il Comitato Centro Storico di Ceccano domenica è tornato a interpretare il senso profondo dello spirito di una comunità che vuol riconoscersi come sana e piena di energie positive e rimettersi in cammino dopo lo choc giudiziario dello scandalo corruzione in municipio. L’ha fatto al Cinema Teatro Antares – tornato nella fruibilità dei cittadini per qualche ora – per “prendere in mano la situazione nel fare fronte comune, aprendo un confronto diretto della città con la politica, visto che la politica si è persa ormai sui social”. I primi a prendere la parola dal palco sono stati i promotori primi del Comitato: Patrizia Fabi, Beatrice Mancini, Daniele Carcasole, Roberto Zompa. Seguiti da altri esponenti del sodalizio civico: Antonietta Gazzaneo, Federico Tiberia, vari cittadini.
Nelle parole iniziali è stato possibile cogliere il proposito degli organizzatori che proseguirà con altre iniziative analoghe: “Dopo la manifestazione pro legalità del 3 novembre scorso, passato un comprensibile momento di sconvolgimento, ci saremmo aspettati che il mondo della politica ceccanese avesse fatto una seria analisi degli accadimenti e soprattutto che avesse accolto la delusione, lo sdegno e le speranze dei tanti che parteciparono. Magari facendo tesoro di quanto emerso dagli interventi delle varie associazioni, comitati, singoli cittadini. Ci saremmo aspettati che si fosse dato avvio, conseguentemente, ad una concertazione tra politica e cittadinanza. Che senza aspettare direttive di partito, fosse partito l’esame delle priorità per sfruttare un programma di intenti, il più possibile realizzabile per la rinascita di Ceccano. Tutto ciò non è avvenuto – hanno scandito gli esponenti del Comitato – ed è per questo che oggi siamo qui, per confrontarci sulle nostre idee per una Ceccano migliore. Il 3 novembre siamo scesi in piazza in silenzio per dire ‘no’ all’illegalità e alla corruzione; oggi, invece, ci incontriamo per dire ‘sì’ alle nostre necessità ed ai nostri desideri. Abbiamo pensato di realizzare questo incontro per dare di nuovo voce ai cittadini ma soprattutto per incentivare l’impegno personale. Abbiamo scelto questo luogo simbolico perché ognuno possa tornare a sentirsi attore in questo processo di rinnovamento”.

L’obiettivo di una grande aggregazione civica e il confronto coi politici
In platea – da Andrea Querqui ad Emanuela Piroli e Mariangela De Santis fino all’ex sindaco Angelino Loffredi – molti esponenti dell’area di centrosinistra. Mancava il centrodestra, assenza notata. Anche se il Comitato Centro Storico ha in agenda incontri con tutte le parti politiche della città, centrodestra incluso. Ad ascoltare c’era un centinaio di presenze. “Dovremmo richiamare l’attenzione di un maggior numero di persone – avverte Beatrice Mancini – anche perché intendiamo creare un vasto movimento civico coinvolgendo le contrade. L’incontro è servito anche a portare alla luce le necessità delle altre zone della città al di là del centro storico”. Istanze e proposte sono state lette durante l’evento: sono state scritte in messaggi inseriti dai partecipanti in una cassetta all’ingresso del Cinema Antares, dedicata ai desideri relativi alla ‘Ceccano che vorrei’. Roberto Zompa si è concentrato nel suo intervento sulla necessità di trasformazione della Ceccano attuale in una Ceccano a dimensione di bambini. Sugli spazi di aggregazione giovanili e cultuali si è soffermato Daniele Carcasole. Ha preso la parola anche Domenico Aversa del Comitato Acqua Pubblica per puntare l’indice sulla necessità di affrontare i problemi infiniti nella gestione idrica effettuata dal gestore privato. “Il centro storico è da anni afflitto da quotidiane interruzioni del servizio idrico. Il primo passo è razionalizzare le interruzioni – se proprio necessarie – mantenendo fasce garantite soprattutto per limitare le difficoltà ai più deboli”, hanno affermato dal Comitato in piena sintonia col “Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone”.
Chiesti il recupero e la riapertura di strutture storiche e culturali
Tra le proposte raccolte e rilanciate dal Cinema Antares quella sul centro storico: “Oggi i vicoli continuano a versare nel degrado per la presenza di deiezioni animali e immondizia; ci sono edifici fatiscenti e pericolanti e, ad eccezione dei pochi abitati, versano in condizioni di abbandono. Il primo passo è la pulizia e la bonifica dei vicoli del centro. Il secondo passo è la messa in sicurezza degli edifici fatiscenti, rinvitando i proprietari a provvedere secondo le norme vigenti. Terzo passo: incentivare le attività artigianali, artistiche e turistiche”. Quanto agli edifici di interesse pubblico, il Comitato ha annotato come “nel corso degli anni le differenti strutture di cui la città era dotata sono state lentamente abbandonate fino al punto di non essere più agibili. Come prima cosa chiediamo la riapertura delle strutture più importanti: biblioteca, cinema teatro Antares, mediateca, Castello dei Conti, Castel Sindici, e Cinema Italia. In secondo luogo proponiamo la creazione di un calendario per il loro utilizzo in modo tale che le associazioni possano prenotare lo spazio più idoneo allo svolgimento di eventi ed attività culturali”.
Ma al primo punto restano l’igiene pubblica ed il decoro urbano
Altri messaggi dei partecipanti hanno toccato temi come l’edilizia economica e popolare, il trasporto pubblico locale, l’inquinamento, le strutture sportive a partire dal palazzetto. “Proponiamo di iniziare con una bella pulizia delle strade da liberare dall’immondizia e con la cura del verde pubblico dei parchi urbani. Una delle nostre proposte è il recupero degli edifici pericolanti del centro storico, case e palazzi storici che rischiano di crollare da un momento all’altro e che deturpano la visione della città”. Insomma, al di là del codice penale, dell’invocato assessorato alla trasparenza e del richiamo ineludibile alla piena legalità, il Comitato Centro Storico ricorda come la dignità di una comunità vada difesa a partire dall’attenzione all’igiene pubblica e al decoro urbano. Perché la politica che si candida a impostare la nuova stagione amministrativa, non può non mettere al primo posto la necessità di ravvivare e onorare la storia della città e preservare il rapporto armonico con il paesaggio ed il territorio.