Ceccano – Un’intermediazione finalizzata all’ammissione del figlio dell’ex sindaco Roberto Caligiore all’Accademia Carabinieri di Modena. A compierla sarebbe stato, per l’accusa, un noto imprenditore di Strangolagalli finito alla ribalta delle cronache locali nei mesi scorsi – quando venne arrestato nell’ambito di un’altra inchiesta – e ora iscritto sul registro degli indagati di “The good lobby” che, all’alba di giovedì 24 ottobre, ha scoperchiato il sistema di appalti illeciti e tangenti al Comune di Ceccano.
Per gli investigatori del Servizio Centrale Operativo – SCO e per quelli della Squadra Mobile di Frosinone, l’intermediario avrebbe ottenuto in cambio l’agevolazione di una pratica ormai datata, depositata da anni senza esito all’Ufficio Tecnico di Ceccano, relativa ad un manufatto industriale di proprietà della sua famiglia. Un fabbricato, non soggetto a cambio di destinazione d’uso, che magicamente, dopo l’intervento di Caligiore e l’attiva intermediazione di Stefano Anniballi con l’Ufficio Tecnico comunale, viene trasformato in discoteca.
Questo episodio, per chi ha svolto le lunghe e complesse indagini, sarebbe emblematico del modus operandi con il quale Caligiore e la “lobby” avrebbero agito nel tempo. Lui abusando dei poteri derivanti dalla sua pubblica funzione di sindaco del comune di Ceccano, gli altri sfruttandoli.
Cene gratis per tutti in un noto locale della movida
Nell’estate del 2023, sempre per l’accusa, l’ex sindaco di Ceccano, esercitando pressioni estorsive con minacce di
un rilevante danno economico, avrebbe rilasciato in favore di un noto organizzatore di eventi della provincia, in modo arbitrario e senza pubblica gara, la concessione in uso di un casale di proprietà del Comune. Quell’immobile è stato trasformato in locale ristorante nel quale per l’intera stagione si sono svolti party di grande successo. In cambio di quella concessione, Caligiore avrebbe ottenuto cene gratis senza limiti per lui e per altri sodali, familiari e amici quando e come voleva. Di questo si sarebbe anche vantato ostentando con la sodale Elena Papetti “l’operazione” messa a segno. In questi ed altri atti per gli inquirenti si palesa il reato di concussione perpetrato dall’ex sindaco, la gestione personalistica e strumentale della cosa pubblica.
Più si scava e più emergono dettagli che fanno comprendere quanto il sistema fosse estremamente ramificato e collaudato. Un sistema nel quale personaggi che ufficialmente nulla avevano a che fare con l’amministrazione comunale, quali Stefano Anniballi e il commercialista Gennaro Tramontano, di fatto poi pilotavano importanti appalti insieme a Roberto Caligiore, funzionari e impiegati comunali e tecnici con incarichi esterni. Tutti finiti nell’elenco dei 36 indagati e tutti con posizioni che definire scomode sarebbe un eufemismo ora al vaglio della magistratura.