Chi s’aspettava fuochi d’artificio quale effetto politico, sia pure a distanza di circa 6 mesi, dello scandalo corruzione scoppiato in Comune è rimasto deluso. Il primo confronto fra i cinque candidati a sindaco, proprio sotto le finestre di Palazzo Antonelli dove gli inquirenti hanno lavorato e continuano a scavare, è filato via liscio sabato scorso perché, evidentemente, nessuno dei protagonisti aveva voglia e intenzione di mettere il dito nella piaga più di tanto. Merito del Comitato centro Storico se l’iniziativa ha avuto in ogni caso un indubbio successo sia nella riuscita organizzativa sia nella presenza di pubblico – in circa duecento hanno assistito all’ora e mezza di confronto, fra i quali molti giovani -: il tempo degli interventi è stato scandito dalle sette domande preparate dai promotori dell’incontro e offerte, col noto garbo, dal professor Pietro Alviti, nella versione del perfetto presentatore.

Introduzione e conclusione sono state a cura della presidente del Comitato, Patrizia Fabi, che in realtà ha rivolto una domanda ai ceccanesi che è valsa per importanza l’intera manifestazione: “Cari cittadini – ha scandito – saremo anche noi trasparenti nelle relazioni con gli amministratori o chiederemo ancora dei favori? Questo della correttezza è l’impegno più grande per cambiare le regole della città. La responsabilità dei cittadini è essere onesti e pretendere l’onestà”. Applauso meritato e teste di tutti a riflettere sul fango, sulle radici profonde della mala amministrazione e della corruzione. Sulle deviazioni pericolose del potere senza controlli che non siano quelli della magistratura.
I cinque candidati a sindaco: ripartire facendo tesoro degli errori passati
La prima domanda è stata del Comitato Centro Storico che ha chiesto quali proposte hanno i candidati a sindaco perché gli “eventi che hanno scosso la cittadinanza l’ottobre scorso non abbiano a ripetersi. Ugo Di Pofi: “Ceccano ha bisogno di ripartire facendo tesoro degli errori del passato ma già da oggi il mio impegno è a collaborare per dar corso ad una campagna elettorale civile, corretta e senza fango. Facciamo propaganda civile e lavoriamo per il bene di Ceccano”.
Fabio Giovannone: “Il senso di responsabilità mi ha spinto a creare una coalizione civica di centrodestra. Quel che è successo il 24 ottobre è sotto gli occhi di tutti, ma la mia posizione è di estremo garantismo. (…) Se dovessi diventare sindaco organizzerò almeno due consigli comunali aperti ai cittadini ogni anno in piazza”.
Manuela Maliziola: “La politica si fa nelle piazze e fra la gente: un plauso al Comitato. Perché mi sono candidata? Perché il nostro progetto parte dal basso e proprio i fatti del 24 ottobre hanno suscitato in noi la voglia di riscatto. Noi come città abbiamo una tradizione politica importante alle spalle, coi fatti del 24 ottobre determinati dalla destra è stata fatta crollare l’immagine della città. (…) Ceccano ha bisogno di risorgere dalle macerie”.
Luigi Mingarelli: “Solamente la partecipazione dei cittadini può evitare che quel che è successo possa riaccadere. Abbiamo cercato di allargare la proposta alla cittadinanza, non abbiamo accettato di firmare cambiali in bianco ed abbiamo deciso di andare con le nostre due liste a rappresentare gli elettori. Urge ripartire dalla difesa dei diritti del cittadino”.
Andrea Querqui: “Quel che è successo lo scorso 24 ottobre è grave: dobbiamo riconquistare la fiducia dei cittadini e invitarli ad andare a votare. Si deve garantire loro la legalità, assicurando la trasparenza. Penso all’organizzazione di 3-4 conferenze stampa l’anno, destinate ai cittadini sui programmi amministrativi in atto”.
Lotta all’inquinamento e prevenzione sanitaria tra le priorità irrinunciabili
Seconda domanda sul punto programmatico irrinunciabile di ciascuno dei candidati. Fabio Giovannone: “Poter fare progetti di screening importanti per prevenire problematiche oncologiche del territorio, vista la bomba ambientale legata alla Valle del Sacco. E poi assicurare una manutenzione ordinaria costante alla città”. Manuela Maliziola: “La città è in ginocchio dopo 10 anni di malgoverno di centrodestra. Innanzitutto occorre rispettare i cittadini. Rafforzare la sanità è questione connessa con l’inquinamento e va potenziato il Pat (Punto di assistenza territoriale) anche pediatrico. Bisogna spingere per avere un centro di prevenzione e studio delle malattie tumorali legate all’inquinamento”. Luigi Mingarelli: “E’ irrinunciabile la restituzione ai cittadini del trasporto pubblico scolastico. Non è vero che i soldi non ci sono, quelli che c’erano sono stati dilapidati per feste e festicciole”. Andrea Querqui: “Ricordo che il servizio scuolabus costava 400mila euro e che 30 mila erano degli abbonamenti. Ci impegneremo a reperire i fondi necessari. Non vuol dire che ci si riuscirà a settembre, visto che il bilancio preventivo è già approvato. Vogliamo a medio termine acquistare mezzi da adibire a scuolabus che vengano gestiti da una coop di autisti, riducendo i costi. Cultura: valorizzare eventi come festival Alviti e Dieciminutifestival”. Ugo Di Pofi: “Auspico che in tempi brevi nascano comitati di quartiere e delle contrade e associazioni di categoria per far sì che giunta e consiglieri abbiano contezza delle problematiche. Altra priorità sono i problemi di salute pubblica e la questione ambientale. Poi ci sono le serrande abbassate: occorre rilanciare le attività commerciali e produttive”.
Trasparenza, dai Consigli comunali aperti alle ricerche web più facili
Le difficoltà di accesso agli atti comunali (come per i lavori ex Pnrr) sono state al centro della terza domanda. Manuela Maliziola ha proposto la creazione di uno sportello del cittadino: “Ufficio ad hoc dove il cittadino può presentare proposte e idee. Bisogna eliminare ogni ostacolo tra cittadini e pubblica amministrazione, organizzare consigli comunali aperti, attivare un’app del cittadino e semplificare il sito web istituzionale”. Luigi Mingarelli ha in programma l’istituzione di un “assessore alla trasparenza che riceva i cittadini tutti i giorni. Deve sparire il citofono al Comune. Il Comune è del cittadino. I comitati e le associazioni devono avere voce in capitolo sulle decisioni amministrative. Un consiglio aperto va tenuto ogni 3 mesi”. Andrea Querqui: “Abbiamo avuto difficoltà di accesso agli atti anche noi consiglieri comunali. Serve un sito istituzionale più chiaro e semplice, va potenziata la pagina Fb, convocate delle conferenze stampa”. Ugo Di Pofi pensa ad investire della trasparenza una figura esterna: “Un magistrato in pensione o un appartenente alle forze dell’ordine per garantire giusta equità, distanza e trasparenza”. Fabio Giovannone pensa al sito del candidato sindaco che resti attivo a sostegno dell’informazione comunale e poi propone l’organizzazione di vari consigli comunali aperti. Annuncia infine: “Stiamo valutando di presentare a 3 giorni dalle elezioni la nostra giunta. Solo noi possiamo farlo, perché non abbiamo segreterie di partito a cui rendere conto”.
Acea, tutti concordi sullo stop al razionamento dell’acqua e caro tariffe
Quarta domanda sulle interruzioni idriche a cui è sottoposta la città. Luigi Mingarelli: “Non basta dire che Acea deve rispettate il contratto, non basta solo parlare dei distacchi illegali e delle tariffe approvate dai sindaci che si trasformeranno in batosta per le famiglie. Acea è un problema politico, di asservimento dei politici ai poteri forti. Bisogna denunciare il gestore per interruzione di pubblico servizio, visto che sono 15 anni che toglie l’acqua di sera e la rimanda al mattino nelle case”. Andrea Querqui: “Anche noi siamo per la gestione pubblica dell’acqua. Ma prima di tutto c’è un contratto e, in secondo luogo, un impianto che per dimensioni e complessità non è possibile gestire. (…) Andremo all’assemblea dei sindaci affinché Acea possa investire sul territorio per risorse idriche e portare il servizio fogne ad altre utenze che oggi no lo hanno”. Ugo Di Pofi: “Dobbiamo far fronte comune e combattere insieme perché il diritto all’acqua pubblica è importantissimo”. Fabio Giovannone: “L’acqua deve essere pubblica e il fatto che non lo sia è colpa del centrosinistra che ha votato la sua privatizzazione”. Manuela Maliziola: “Urgono incontri periodici col gestore pretendendo che l’ad di Acea venga una volta a settimana in Comune. (…) Dall’erogazione e razionamento, agli investimenti e alle tariffe, con dispersioni idriche notevoli, con Acea non si può lasciare correre. Il gestore, carte alla mano, deve sedersi con l’amministrazione a tavolino per risolvere le criticità”.
Area vasta, qualche perplessità ma prevale il disco verde dei candidati
Quinta domanda sull’Area Vasta. Andrea Querqui: “Favorevole perché necessaria per accedere a finanziamenti di bandi sia regionali, che ministeriali, che europei”. Ugo Di Pofi: “Bisogna interpellare la cittadinanza. Potrebbe togliere qualcosa all’identità ma anche arrecare vantaggi. Occorre mettere sui due piatti della bilancia pro e contro”. Fabio Giovannone: “Se lavoriamo in sinergia con gli altri comuni possiamo ottenere di più. Possiamo sia andare da soli che ottenere di più insieme agli altri centri”. Manuela Maliziola: “Favorevolissima. Ceccano deve uscire dall’isolamento che per 10 anni ha caratterizzato l’amministrazione di destra”. Luigi Mingarelli: “Penso ai vantaggi di un programma condiviso con altri comuni quando si parla di bisogni dei cittadini, emergenza sociale, ambientale. L’Area Vasta è un’occasione anche per far rinascere le attività”.
Futuro? Tra offerta universitaria, riapertura dell’Antares e aree verdi
Il futuro di Ceccano è l’ulteriore argomento sottoposto ai candidati: quali proposte? Ugo Di Pofi: “Occorre il rilancio dell’insieme turismo-commercio-attività produttive-occupazione giovanile. Rimbocchiamoci le maniche”. Fabio Giovannone: “Va riaccorpata la delega della cultura con quella del turismo. Ho un sogno nel cassetto guardando al supporto che può dare l’Università infermieristica a Ceccano. La mia idea è di far crescere l’offerta formativa universitaria in città”. Manuela Maliziola: “Partiamo dalla cultura, dalle tradizioni. Valorizziamo i talenti giovani, che si evidenziano nell’arte e nella musica. Penso al Corteo Storico attivo fino al 2014 e portato avanti grazie al liceo. Ai gemellaggi”. Luigi Mingarelli: “Basta quartieri dormitorio. Vanno valorizzate le aree verdi e che siano a misura di bambini. Gli spazi nelle contrade e nel centro storico vanno scoperti. Auspicabile un albergo diffuso, una serie di iniziative culturali negli anni accantonate”. Andrea Querqui: “Bisogna migliorare la qualità della vita. Partiamo dal Teatro Antares facendo ripartire la stagione teatrale e cinematografica. Pensiamo a medio e lungo termine al palasport. Chiederemo il contributo del cofinanziamento al tessuto produttivo presente sul territorio”.
Centro storico, bonifica e offerta di case a prezzo calmierato ai giovani
Ultima domanda sul centro storico “in uno stato di degrado e lento abbandono”. Fabio Giovannone: “Sarebbero utili bandi per le giovani coppie per favorire la densità abitativa. Quanto al decoro urbano è la priorità politica di tutela e pulizia ordinaria”. Manuela Maliziola: “Del centro storico bisogna vivere disservizi e i luoghi dove non passa la processione del Venerdì Santo: zone inaccessibili, edifici non in sicurezza, erba altissima e cantine abbandonate ed a rischio incendio. Bisogna posizionare degli idranti. Favorire il riuso e il riutilizzo di case abbandonate puntando sul prezzo calmierato. Riaprire botteghe e mercatini ad hoc”. Luigi Mingarelli: “Diamo le case al prezzo calmierato ai ragazzi aiutandoli a pagare spese di progettazione. Mettiamo a punto una sorta di baratto amministrativo, aiutando chi vuol aprire una attività nel centro storico”. Andrea Querqui: “Il Direttore esecuzione contratto (Dec) è la figura del Comune che deve verificare il rispetto del contratto. Gli affiancheremo due ingegneri ambientali in modo che la ditta gestisca nel modo corretto il contratto delle manutenzioni”. Ugo Di Pofi: “Vedo unanimità di intenti e quindi penso che il centro storico sarà il punto cruciale della rinascita. Bene l’albergo diffuso, riaprire le botteghe, la ricerca di un circuito virtuoso col turismo”.