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Ceccano – Bocconi avvelenati, strage di animali: in corso operazione dell’Unità cinofila antiveleno

Angelo Ciotoli, Presidente provinciale dell'Associazione nazionale "Libera caccia", ringrazia il Comandante dei Carabinieri Laurentini

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Ceccano – Era il 25 novembre scorso quando in città venne eseguita un’operazione congiunta tra i Carabinieri della locale Stazione, il Nucleo Forestale di Ceccano, con il Comandante Roberto Bianchi, e i colleghi dell’Unità Cinofila Antiveleno provenienti da Rieti. LEGGI QUI – Obiettivo: rinvenire esche killer che stavano facendo strage di cani. Bocconi avvelenati piazzati da inumani senza scrupoli che avevano visto morire tra atroci sofferenze e sotto gli occhi del suo proprietario, pochi giorni prima, un indifeso cane da caccia. Stessa sorte era toccata ad altri animali.

Oggi, a distanza di quasi un anno, l’emergenza è tornata. E da questa mattina è in corso una nuova operazione di bonifica delle zone a rischio. A darne notizia è Angelo Ciotoli, Presidente provinciale dell’Associazione nazionale “Libera caccia” che commenta: “A fine estate abbiamo avuto una riunione che ha preceduto l’avvio della stagione di caccia. Alla presenza del Comandante della Stazione Carabinieri di Ceccano, Fabio Laurentini, abbiamo sollevato il problema dei bocconi avvelenati. Spesso chi lascia queste esche le posiziona nei pressi delle tartufaie per impedire che altri cercatori possano raccogliere tartufi. A rimetterci, però, non sono solo i cani da tartufo ma anche quelli da caccia, così come quelli domestici che vengono portati nei boschi magari per una passeggiata”. – Spiega Ciotoli.

C’è da aggiungere che il rischio è elevato anche per la fauna selvatica. Una vera e propria catena di morte perché qualunque animale dovesse cibarsi della carcassa di esemplari morti avvelenati andrebbe incontro allo stesso destino crudele. Così, per mettere un freno a questa escalation, dalle prime ore della mattinata odierna gli esperti dell’Arma sono tornati al lavoro con i loro amici a quattro zampe alla ricerca di bocconi avvelenati, esche e carcasse contenenti sostanze tossiche. L’infallibile fiuto del cane “Asia”, un pastore belga Malinois femmina, condotta dal Brigadiere Capo Daniele Formichetti, sottufficiale dei Carabinieri Forestali di Rieti, ha passato al setaccio le zone di Acquasanta, Colle Leo, fino ai “pratoni” di Ceccano.

“Voglio ringraziare il Comandante Laurentini per la sensibilità dimostrata – ha aggiunto Angelo Ciotoli – si è sin da subito mostrato attento al problema che mette a rischio la sicurezza non solo nei nostri cani da caccia, che per noi sono come figli, ma dell’intera comunità. Lavorare in sinergia su questi temi è sempre la strada più giusta da percorrere. Vorrei lanciare un appello all’indirizzo di chi continua a compiere certi gesti: coltivate pure i vostri hobby ma non danneggiando gli altri. Uccidere un animale avvelenandolo è semplicemente inumano”.

Un’attività importante quella in corso grazie all’intervento dei Carabinieri. Un segnale forte e chiaro all’indirizzo di criminali senza scrupoli. Non solo un modo per arginare il fenomeno e dissuadere gli autori ma anche un’azione di sensibilizzazione e prevenzione. Ai cittadini si raccomanda di tenere alta la guardia e di segnalare sempre qualunque anomalia denunciando ogni episodio di avvelenamento. Sarebbe certamente utile che anche in altri comuni della provincia, che in questo periodo hanno a che fare con lo stesso triste fenomeno, ci si adoperasse per mettere in campo azioni di contrasto analoghe.

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