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“C’è una volta a Isola”, Mastro Caparra presenta l’installazione ‘Eccidio di San Lorenzo’

Isola del Liri - L'esposizione artistica è fissata per domenica 3 dicembre alle 11. In mostra anche le opere della pittrice Alessia Alonzi

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Isola del Liri – “C’è una volta a Isola”, finalmente la tanto attesa esposizione artistica vedrà la luce dopo il rinvio di qualche tempo fa causa maltempo. La data da cerchiare in rosso sul calendario è domenica 3 dicembre, quando a partire dalle ore 11, in piazza San Lorenzo, le opere dello scultore isolano Francesco Ciccarelli e della pittrice sorana Alessia Alonzi toglieranno i veli e saranno fruibili dal curioso pubblico che da tempo aspetta questa mostra.

L’appuntamento è qualcosa di fortemente voluto dallo stesso Ciccarelli – alias Mastro Caparra – la cui opera, al centro della kermesse, porta il nome di ‘Eccidio di San Lorenzo’. Si tratta di una realizzazione completamente in ferro, lavorata dall’artigiano per mesi. Quella di Mastro Caparra è un’arte che mescola creatività, ingegno, competenza e metodi tradizionali con ricerca e innovazione. I frutti di questo mix affascinante sono pezzi unici e di straordinaria qualità, non paragonabili ad altri articoli. Così proprio come per l’ultima ‘figlia’ di quest’eccellenza nostrana, appunto l’installazione che sarà presentata domenica prossima.

Incuriosito dai materiali metallici e desideroso di imparare a modellare il ferro, Francesco Ciccarelli si appassiona a questo mestiere antico fin da giovanissimo. Oggi è un mastro ferraio riconosciuto a livello internazionale, onorato da diversi menzioni e premi, che espone alla Biennale di Calcata, a quella di St. Moritz, a Roma ecc. Il suo motto è: “L’arte rende visibile, attraverso il suo linguaggio, l’anima dell’artista. Storie, pensieri e stati d’animo, propri e di chi si ha a cuore, vengono mostrati attraverso la realizzazione di un surrogato che è l’opera d’arte in sé e che ha il compito di esprimere ciò che l’artista non riesce a fare con le parole”.

Eccidio di San Lorenzo

“Era il 12 maggio 1799, quando il generale Francois Watrin, arrivò ai confini di Isola del Liri con la sua armata – spiega Mastro Caparra -. Le porte erano chiuse e fu necessario superare una furiosa resistenza prima di poter finalmente accedere al borgo, che diventò scenario di carneficina. La popolazione ricevette infatti una terribile e
violenta condanna e il numero delle vittime fu altissimo. Delle 537 vittime che caddero sotto i colpi dell’armata, una buona percentuale fu uccisa proprio nei pressi della Cascata Grande, nello specifico nella chiesa di San Lorenzo, luogo che pensavano fosse l’ideale per rifugiarsi, ma che si trasformò nella loro prigione. Era il giorno della Pentecoste e Isola del Liri lo ricorda come uno dei suoi giorni più tristi e bui. I soldati profanarono qualsiasi cosa capitasse loro a tiro: luoghi sacri, donne, uomini, bambini, greggi. Nulla sopravvisse alle loro angherie. Dopo questo assalto Isola del Liri appariva come una cittadina solo in parte sopravvissuta alla distruzione e alla catastrofe più assoluta: corpi decapitati, cadaveri di bambini e adulti, case distrutte, corpi profanati. Insomma, Isola del Liri, quel giorno, era la perfetta rappresentazione di un quadro di odio – continua l’artista -. Negli anni la vicenda fu riposta nel dimenticatoio, forse perché fin troppo dolorosa, ma negli ultimi anni, si è tornato a parlare di quell’evento che in maniera orribile segnò la storia della cittadina e della chiesa di San Lorenzo Martire. La mia opera vuole ripercorrere questa straziante vicenda, rispolverare la storia, la nostra storia, affinché quel sacrificio non venga più riposto nell’oblio. È un omaggio alla memoria straziante e invito tutti a venire a conoscere questa pagina di un passato lontano ma sempre vivo con il suo tormento. Credo che “, conclude il fabbro isolano, titolare di un omonimo laboratorio in via Fontana Pasquariello, dove scolpisce il ferro donandogli vita propria.

Un’occasione imperdibile non solo per gli amanti dell’arte antica, delle tradizioni, della storia, ma per ogni spirito alla ricerca di un viaggio emozionale, sospeso tra stai d’animo diversi e coinvolgimento sinestetico. Save the date!

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