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Cassino – Religiosi denunciati per presunta truffa: città divisa tra veleni e solidarietà

Cassino - La notizia diffusa nel giorno dedicato a San Benedetto ha il sapore di una vendetta e non di un atto di giustizia

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Nel giorno di San Benedetto, patrono della città, la notizia della denuncia per una presunta truffa a carico del parroco della chiesa di Sant’Antonio e di un diacono ha scosso Cassino, suscitando polemiche e dividendo l’opinione pubblica. Secondo quanto riportato dall’ANSA, i due religiosi che avrebbero organizzato un viaggio per i parrocchiani, raccogliendo denaro in contanti, senza che però l’evento si fosse svolto. Tuttavia, molte delle somme versate sono state interamente restituite ai fedeli per un impegno morale che la parrocchia si è assunta responsabilmente pur non essendo obbligata legalmente a farlo.

Inoltre, va chiarito che la denuncia è stata presentata da una sola persona e non da un gruppo di parrocchiani. La denuncia è stata presentata in Procura, nei giorni scorsi, dagli avvocati Marina Colelli e Vincenzo Comi. La notizia ha fatto scalpore non solo per il contenuto, ma anche per la tempistica della sua diffusione: il fatto che sia stata resa pubblica proprio nel giorno del Santo Patrono è stato visto da molti come un attacco nei confronti di chi da anni si impegna per la comunità.

Ma c’è un altro dettaglio importante: i due don, a loro volta, sono stati vittime di un raggiro. Loro stessi, infatti, hanno sporto denuncia la scorsa estate contro il titolare di un’agenzia di viaggi al quale si erano affidati per l’organizzazione del pellegrinaggio. Le indagini, condotte dagli investigatori della Polizia di Stato, hanno portato alla scoperta di almeno tre episodi simili in tutta Italia, sempre ad opera dello stesso soggetto.

Mentre la giustizia farà il suo corso per accertare tutte le responsabilità, la vicenda continua a dividere Cassino tra chi chiede trasparenza e chi, invece, ritiene che i due siano stati ingiustamente messi alla gogna per un errore di cui loro stessi sono stati vittime.

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