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Caso Ruberti, ‘Quarta Repubblica’ tra luci ed ombre…E i mal di pancia del Pd

Non si spengono i riflettori sulla cena dei veleni. Consulenze e nomine nel mirino di Rete 4. Ma qualcosa non quadra

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Il caso Albino Ruberti continua ad agitare gli animi del Pd. Non si spengono, infatti, i riflettori sulla famosa cena dei veleni, finita ancora una volta al centro della trasmissione ‘Quarta Repubblica’ condotta da Nicola Porro – che definisce Frosinone ‘Provincia di Roma’- . Una puntata, quella andata in onda nella serata di ieri, dedicata alle consulenze assegnate ad alcuni legali (non tutti…), alle nomine relative ai primari Asl e ad altre polizze sottoscritte con Valdimiro De Angelis. Un reportage, però, tra luci ed ombre. Quel che è parso strano, sindacati a parte, è che coloro che hanno rilasciato una serie di dichiarazioni su quanto accadeva all’interno dell’Asl non lo abbiano fatto a tempo debito, segnalando presunte notizie di reato alla Magistratura. Ed ora, davanti alle telecamere, vuotano il ‘sacco? E ci si chiede: ‘Perchè?’. Accuse, false o vere che siano, che comunque continuano a provocare lacerazioni sempre più palesi all’interno dei Dem. 

La prova di evidenti dissapori è data dal modo stesso di condurre la campagna elettorale. Perché se da una parte si nota l’iperattivismo di chi, come il segretario Luca Fantini, continua a macinare chilometri, dall’altra emerge la ‘grande assenza’ di Francesco De Angelis: il presidente del Consorzio unico regionale pare abbia deciso di rimanere dietro le quinte, pur di non esporre il partito ad attacchi di natura mediatica.  Scelta giusta o sbagliata che sia, comunque una scelta.

Davvero strano, invece, risulta essere l’atteggiamento assunto da Mauro Buschini: il consigliere regionale, di tanto in tanto, compare nelle tappe del tour ‘Strada per Strada’. Per poi eclissarsi. Nei suoi comunicati stampa, inoltre, non c’è mai traccia di una dichiarazione in favore di coloro che sono in lizza per Camera e Senato. Un atteggiamento, stando ai rumors politici, finalizzato solo a consolidare le sue posizioni in vista del rinnovo del consiglio regionale del Lazio. La vera competizione, quella del post Zingaretti, che di certo provocherà lo scontro finale tra le varie correnti di un Partito troppo Diviso.

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