Qualsiasi incremento della trasparenza sul fronte dei prezzi dei carburanti è positivo, ma le misure previste dal Governo da sole non bastano a far scendere i listini alla pompa e contrastare le speculazioni. Lo afferma il Codacons, commentando il decreto ministeriale firmato nei giorni scorsi dal titolare delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che prevede dal primo agosto l’obbligo per i distributori di esporre i cartelli con i prezzi medi regionali di vendita dei carburanti.
“Il Governo avrebbe fatto meglio ad aumentare le sanzioni verso chi non rispetta le norme sull’indicazione dei listini alla pompa, considerato che le multe appaiono irrisorie e scattano solo in caso di violazioni ripetute, ed affiancare alla trasparenza ai distributori anche quella relativa alla formazione dei prezzi dei carburanti, con i tanti passaggi della filiera dalla raffinazione alla vendita che fanno lievitare i listini e dove realmente si annidano fenomeni speculativi – spiega il presidente Carlo Rienzi – Mancano poi misure sul fronte delle autostrade, dove i prezzi raggiungono, spesso senza una reale motivazione, livelli astronomici con danni enormi per chi si trova a percorrere quelle tratte, e sono del tutto assenti provvedimenti per abbattere la fiscalità sui carburanti”.
“Siamo convinti che la trasparenza non basti a ridurre i prezzi, e attendiamo di vedere quante multe saranno effettivamente elevate a partire da agosto ai distributori che non comunicano i listini e non espongono il prezzo medio, e di quanto scenderanno benzina e gasolio per effetto del nuovo decreto” – conclude Rienzi.