Il caro bollette continua a pesare su famiglie e imprese. Per quanto l’ultimo aggiornamento di ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, registri una riduzione del prezzo di luce e gas, i valori restano ancora superiori e di molto rispetto allo scorso anno ed al 2021. La fotografia scattata da ARERA tiene conto anche di quanto lo tsunami dei rincari dei mesi scorsi continui a gravare sui bilanci di abitazioni ed aziende.
L’ultima testimonianza in tal senso arriva da un noto imprenditore della provincia di Frosinone. Alessio Masi, titolare della PMA srl di Patrica, un’azienda solida, con una storia più che ventennale, che vanta commesse in Italia, in Europa e nei mercati mondiali, racconta di come l’impennata dei prezzi si sia abbattuta sulla produzione. “A febbraio del 2022, la bolletta energetica della nostra azienda era di 2.884 euro. A gennaio di quest’anno, a fronte di un consumo energetico rimasto invariato, ci siamo ritrovati a pagare 8.236 euro. Parliamo di costi triplicati, non di un piccolo aumento, ai quali abbiamo dovuto far fronte non senza difficoltà. La stessa sorte è toccata a tutte le PMI che sono il cuore pulsante dell’economia del nostro Paese. Non va meglio per le famiglie, i miei stessi dipendenti hanno difficoltà a far fronte ai rincari”. Senza contare che, per tutto il corso del 2022, la PMA di Masi ha dovuto fare i conti con bollette già più che raddoppiate. Costi che pesano sui bilanci aziendali mettendo a rischio il futuro delle nostre imprese.
Gli aiuti dello Stato, come purtroppo evidenziato più volte dagli stessi imprenditori non bastano: “Stiamo usufruendo del Credito d’Imposta – prosegue Masi – ma intanto le bollette vanno pagate, poi si spera di poter recuperare qualcosa”. Appare più che evidente che i provvedimenti da adottare debbano essere concreti e immediati per scongiurare il rischio che migliaia di imprese si ritrovino in ginocchio con la conseguente perdita di posti di lavoro e di potere d’acquisto da parte delle famiglie.
“Credo che una delle strade percorribili possa essere quella di puntare sull’energia rinnovabile. Fornendo incentivi per il fotovoltaico, a patto che si tratti di misure serie, i capannoni delle imprese potrebbero essere alimentati dai pannelli abbattendo i costi con un conseguente beneficio anche per la collettività, considerato che l’energia prodotta in eccesso può essere reimmessa sulla rete”. – Evidenzia Alessio Masi.
Una proposta avanzata già nei mesi scorsi dalle Associazioni di categoria che rappresentano le realtà imprenditoriali del Paese. Ma in questa direzione, al momento, nulla o poco è stato fatto dal Governo. E così imprese e famiglie continuano ad essere attanagliate dal caro bollette. In provincia, si moltiplicano le segnalazioni di nuclei familiari che denunciano di aver pagato più del doppio per le fornitura di gennaio. Un’emergenza tutt’altro che finita.