Uno scenario che, puntualmente, torna a ripetersi: il plesso scolastico di Carnello di Sora abbandonato all’incuria; la manutenzione, seppur ordinaria, è un miraggio che deve essere invocato insistentemente per far sì che la macchina amministrativa rivolga l’opportuna attenzione al problema e si pianifichino gli interventi necessari. Le famiglie degli alunni delle classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, puntualmente, tornano a domandarsi come si esprimerebbero in merito a questo vergognoso quanto desolante panorama il sindaco della cittadina volsca Luca Di Stefano ed i suoi amministratori comunali se, in veste di genitori, si trovassero all’ingresso del plesso scolastico di Carnello ad accompagnare i rispettivi figli.
Erba e sterpaglie sono vicine al metro di altezza, crescono rigogliose proprio dinanzi la rampa d’accesso alla struttura. Nella fitta vegetazione si annidano rettili, insetti infestanti, parassiti della famiglia degli aracnidi tra cui zecche, acari, ragni. Forse anche qualche topo. Incuria, superficialità, abbandono, in un periodo in cui le allergie alle graminacee, ai pollini, alle punture, diventano un vero problema per chi è sensibile, in particolar modo per i bambini. Ricordiamo che l’intolleranza ad insetti o ad erbe infestanti può causare crisi respiratorie, irritazione degli occhi, nella peggiore delle ipotesi shock anafilattico con conseguente arresto cardiocircolatorio.
La scuola ha fatto richiesta per lo sfalcio e la bonifica dell’area già settimane addietro, più volte ha sollecitato ma ancora niente. La manutenzione ordinaria non può essere occasionale e non può essere effettuata con ritardi biblici quando invece è un dovere nei confronti della comunità e del comprensorio.