Anagni – Non si placano le reazioni del panorama politico e dell’associazionismo a seguito del video che ritrae il pestaggio di una capretta. Un episodio, avvenuto lo scorso fine settimana in un agriturismo nel quale si stava festeggiando un compleanno di 18 anni, che vede protagonista un gruppo di giovanissimi. Uno di loro prende a calci l’animale, incitato dagli amici, poi in due lo gettano da un parapetto in cemento. Un altro riprende il tutto e posta il filmato sui social.
A seguito della risonanza avuta dalla notizia, la mamma di uno dei partecipanti alla festa ha voluto fornire la sua versione dei fatti in una lettera aperta. LEGGI QUI. La donna afferma che la capretta fosse già morta quando è stata presa a calci. Parole che hanno scatenato ancor più l’ira delle Associazioni animaliste. A tal proposito, è intervenuta Stefany Caiafa, presidente di META Milano (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente sez. Milano).
L’intervento del presidente di META
“Vi scrivo in merito alla lettera della mamma del ragazzo presente alla festa nell’agriturismo dove è successo l’assassinio della capretta. Vorrei precisare che è veramente assurdo che al giorno d’oggi i genitori non si prendano le proprie responsabilità, forse la signora non sa che, in ogni caso, se anche i giovani avessero preso a calci la capretta agonizzante, questa si chiama omissione di soccorso. Oltretutto, si diventa anche complici se si assiste senza fare niente. Quindi quanto da lei dichiarato è molto grave e, poi, sarebbe bello metterci la faccia. In secondo stato, noi Animalisti non crediamo a una parola di ciò che dichiara la signora: una capretta agonizzante si nota subito e non credo che il proprietario tranquillamente possa essere rimasto sordo alle lamentele dell’animale. Infine, riteniamo impossibile che nessun altro abbia visto l’animale malato, a parte chi ha finito di ucciderla. Gli avvocati non vi puliranno la coscienza e questi ragazzi vanno puniti. Non ci fermeremo e chi ha sbagliato pagherà. Vergogna, il silenzio uccide ancora di più”.