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Capretta morta, la prossima settimana l’interrogatorio del minore che ha sferrato i calci

Fiuggi - Quattordici i giovanissimi finiti nei guai dopo il video divenuto virale. Ora il magistrato ascolterà il 17enne

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Fiuggi – Fissato per la prossima settimana l’interrogatorio del 17enne di Fiuggi immortalato nel video, divenuto tristemente virale, mentre sferra calci ad una capretta. Il minore, accompagnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Giampiero Vellucci, sarà ascoltato in una località protetta dal magistrato dei Minori di Roma. L’interrogatorio servirà a chiarire quanto accaduto lo scorso 27 agosto nel corso di una festa di 18 anni tenutasi in un agriturismo di Anagni.

A carico del giovane e di altri tredici tra i partecipanti alla festa è stato aperto un fascicolo d’indagine. Gli altri ragazzi, quello che ha ripreso la scena pubblicando poi il video sui social e coloro che incitavano alla violenza, saranno ascoltati nel corso delle indagini. Nell’inchiesta sono 14, in totale, i giovanissimi iscritti nel registro. Occorrerà anche chiarire se la capretta fosse già morta, come riferito dalla madre di uno dei ragazzi presenti, o se ad ucciderla siano stati proprio quei calci inferti. Una circostanza che dal punto di vista umano non farebbe la differenza ma che cambierebbe le cose a livello giuridico. Si potrebbe infatti passare dall’ipotesi di reato di “maltrattamenti di animale” a quella di “uccisione di animale”.

Intanto il legale Vellucci, la scorsa settimana, era intervenuto a seguito delle minacce di morte giunte al suo assistito. Una vera e propria gonga mediatica quella che, a dire dell’avvocato, si è abbattuta sul minore e sulla sua famiglia: “Sarà la Magistratura minorile, unica autorizzata dallo Stato, a giudicare la posizione del mio assistito, il quale – nel frattempo – non può essere travolto da gogna mediatica, caratterizzata, in taluni casi, da pesantissime minacce, che sta avendo non solo il sapore di un anticipato giudizio di colpevolezza ma che si sta manifestando, ingiustificatamente, con toni connotati da una ferocia espressiva assolutamente incompatibile con la riservatezza che deve caratterizzare le indagini giudiziarie”.

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