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Campoli Appennino, la festa del tartufo si prepara ad accogliere appassionati e visitatori

Al via la 37esima edizione dal tema: storie di cavatori, aziende e sommelier del tartufo. Tanti gli appuntamenti in programma

Foto di Onorio Vozza
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La Festa del tartufo di Campoli Appennino giunge alla 37esima edizione dal tema: storie di cavatori, aziende e sommelier del tartufo. Ma perché Campoli Appennino è famosa per il tartufo? Verrà raccontato ai partecipanti attraverso le storie dei cavatori che custodiscono aneddoti, curiosità e spaccati di vita vissuta su questo fantastico e misterioso mondo. Si parlerà di come i tartufai campolesi hanno fatto grande il nome di Campoli attraverso il tartufo custodendo boschi, scoprendo nuovi territori vocati.

La storia dei cercatori campolesi

“La storia dei cercatori di tartufo di Campoli ha origini molto lontane e parte dai primi anni 50 quando alcune famiglie campolesi scoprono che la terra regalava frutti pregiati e che dalla raccolta e commercializzazione si guadagnava molto di più che con il semplice lavoro della terra. Territori che vivevano di ruralità e miseria, e che si approcciavano ancora poco all’avanzare dell’industrializzazione crescente del dopo guerra. Famiglie pioniere iniziano a cercare e commercializzare tartufi, ancora nei paesi vicini non tutti conoscevano questa preziosa attività. Nelle nostre zone il tartufo c’è tutto l’anno: si raccoglie lo scorzone, si raccoglie il nero invernale si scopre che alcune zone avevano una forte vocazione per la raccolta del tartufo bianco pregiato. – Spiegano gli organizzatori – I tartufi erano per lo più venduti a compratori di Norcia e di Alba che hanno contribuito a farli diventare quello che sono oggi. Sempre più ragazzi decidono di raccogliere tartufi piuttosto che scegliere altre occupazioni. Nella metà degli anni 80 l’economia dell’intero paese è retta dal tartufo: si moltiplicano gli scambi, nasce la prima azienda di trasformazione. Contemporaneamente aumentano i raccoglitori e i territori diventano sempre più piccoli e con essi la mancata protezione legislativa e la miope programmazione politica fanno sì che l’attività dei raccoglitori passi da prerogativa di pochi a popolare opportunità per tutti. Campoli Appennino però custodisce l’anima di questo antico mestiere e il tartufo rappresenta per Campoli ricchezza, prestigio e vanto e con esso si tramandano storie, usi ed anche ricette”.

La 37° edizione vuole raccontare il mondo del tartufo di Campoli Appennino ai visitatori. Il programma per i prossimi 9-10-16 e 17 novembre è ricco di eventi: si potranno acquistare il tartufo fresco e i prodotti a base di tartufo negli stand delle tre aziende in Piazza Umberto I. Si potranno degustare numerosi piatti al tartufo nelle aree gastronomiche e acquistare numerosi altri prodotti di eccellenza della regione Lazio e delle altre regioni. Non mancheranno visite guidate all’area faunistica e alla Torre medioevale, musica dal vivo, show cooking e dimostrazioni della cava e ricerca del tartufo. Saranno presenti l’Associazione Nazionale Città del Tartufo e i presidi slow food del Lazio che patrocinano l’evento. I week end si divideranno fra il centro storico di Campoli Appennino e il Centro Servizi Orsa Maggiore località Cicerone.

Il programma

•  Apertura stand alle ore 9:00 per tutto il percorso enogastronomico, con prodotti artigianali e locali

• Apertura stand gastronomici alle ore 12

• Degustazioni e show cooking con piatti al tartufo, dalle ore 10:30 nelle due domeniche

• Eventi musicali con i MisturaLive, i Saltapizzica ed i Turbolenti ed aperitivi coni dj set pomeridiani, per una festa che si concluderà alle 20:00

•  Visite guidate alla Torre Medievale e all’Area Faunistica dell’Orso, un’esperienza immersiva nella fauna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Tutte le informazioni su: www.tartufodicampoliappennino.it

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