“Il Pd ha perso, ha perso il centrosinistra e da questo dobbiamo ripartire. Leggo in queste ore decine di veline e comunicati stampa di chi tenta di sfilarsi dalle responsabilità pur essendone protagonista, mancando di rispetto agli elettori, agli iscritti e ai militanti che nell’ultimo mese ci hanno messo la faccia. Sarei curioso di vedere i dati elettorali sui collegi, dove chi ha avuto responsabilità di guida del partito o di governo si è candidato”. Così in una nota Enrico Pittiglio, Capogruppo Partito Democratico Consiglio Provinciale in merito alla bufera politica che si è scatenata nel Pd dopo la debacle elettorale.
“Chi ha fatto campagna elettorale in questi giorni – evidenzia – ha ben chiaro quali sono le critiche mosse al Partito Democratico, le preoccupazioni dei cittadini rispetto ad alcuni temi centrali che dovranno essere chiari nel nostro dibattito e nella nostra proposta: sanità e scuola pubblica, difesa dell’ambiente e dei diritti, il tema di una Europa vista lontana e sentita come ingombrante nelle scelte nazionali, il sostegno al reddito e la necessità di avere un tetto sopra la testa che non sia un macigno sul futuro proprio e dei propri figli, la lotta alla povertà e la questione dei beni comuni, il lavoro, il caro bollette, perché pagare i consumi 500 euro con uno stipendio di mille è un problema tremendamente reale. Da questo dovrebbe partire una riflessione congressuale e non dai nomi. Era risaputo e sotto gli occhi di tutti che il vento spirava forte sul centrodestra. Ha vinto Giorgia Meloni alla quale vanno i migliori auguri per il governo del paese nell’interesse di tutti. Il Pd in questi mesi è apparso troppo appiattito sul governo, dimenticando la funzione di un partito che si occupa anche di elaborazione e formazione.
“In Provincia di Frosinone, però, dal mese di agosto la federazione provinciale, il segretario Fantini e quasi tutto il gruppo dirigente hanno fatto un lavoro straordinario di mobilitazione, organizzazione ed hanno provato strada per strada a convincere più persone possibile sulla bontà di una proposta politica. Un lavoro importante ed estremamente unitario fin dalla definizione delle candidature, altro che correnti. Erano un po’ di anni che un segretario provinciale, con il suo gruppo dirigente, non metteva al centro la forza dell’unità e chiedeva a tutti un impegno collegiale, comune, di squadra. Leggo e sento parlare di ‘tornare tra la gente’ come se la gente non fossimo noi, ma una entità astratta che vive su un altro pianeta”.
“Ho l’impressione che si stia perdendo di vista l’obiettivo comune tanto che qualcuno rivendica lo zerovirgola in piu di 5 anni fa, o chi ricopre ruoli di vertice vorrebbe appiopparci gli ‘spiegoni’ sugli errori, sulle correnti e via dicendo. Delle esperienze positive invece: come nel mio comune, dall’amico Lampazzi a Giuliano di Roma o a Falvaterra da Francesco Piccirilli nessuno ha pensato nemmeno lontanamente di rivendicare un risultato che ha visto il Pd affermarsi perché abbiamo ben chiaro che oggi la responsabilità è comune, collettiva”.