L’asfalto del Brt steso e subito risultato sconnesso in via Marittima è in via di risistemazione. Così cittadini e politici hanno scoperto il fenomeno della “crepa riflettente”. Gli uffici comunali oggi sottolineano come proseguano le lavorazioni per la realizzazione della corsia del Bus Rapid Transit. “In questi giorni, si è reso necessario un intervento correttivo sul manto stradale oggetto delle operazioni, prontamente eseguito dalla ditta incaricata. Ovviamente, trattandosi di un cantiere aperto di un’opera non ancora collaudata e non consegnata all’amministrazione, tale intervento sarà a carico della ditta stessa, senza oneri aggiuntivi per il Comune. La situazione localizzata che si è verificata sul tratto di via Marittima – sottolineano dagli uffici comunali – si è creata in quanto è stato posato un nuovo tratto di asfalto su uno strato vecchio già ammalorato, che presentava delle criticità non visibili in superficie. Si è così instaurato il cosiddetto meccanismo del ‘reflective cracking’, che consiste nella propagazione delle fessure dell’asfalto vecchio all’asfalto nuovo, ossia dal basso verso l’alto”. Il personale della ditta sta portando a termine l’intervento, con la supervisione del settore comunale coordinato dal vicesindaco Antonio Scaccia. La tranche di opere in corso prevede la realizzazione delle platee di fondazione delle pensiline delle fermate (Parco Matusa, Piazzale Kennedy, Parco de la Fontaine e Piazza Pertini), oltre al completamento delle bordure delle fermate e relativi sottoservizi; seguirà il completamento superficiale delle fermate con relativa pavimentazione. Sull’intero intervento pende la variante ed anche la necessità di spendere almeno un 30% del finanziamento assegnato nell’ambito del Pnrr entro il 15 settembre. In via di ridefinizione da parte dei tecnici incaricati il percorso attorno allo Scalo per renderlo migliorativo sia in termini tecnici che di ultimazione, oltre che la modifica del percorso previsto in via Aldo Moro, il tutto a parità di chilometri complessivi percorsi.
Indice puntato da Sardellitti. L’esperto: “In altri casi si voleva risparmiare”
Ovviamente l’intoppo di via Marittima non è passato inosservato, l’ex assessora Alessandra Sardellitti ha puntato l’indice sullo spreco di una doppia sistemazione della corsia: “Forse qualcuno dovrà assumersi qualche responsabilità perché, se non erro, anche a Frosinone vigono i principi costituzionali di economicità ed efficacia dell’azione amministrativa”. Ma qual è stato il problema tecnico? “Il fenomeno – spiega un professionista del settore delle costruzioni stradali – è legato spesso alla applicazione senza la rimozione dell’asfalto vecchio: ovviamente se questo ha delle crepe la parte superiore cede dove si sovrappone. L’intento iniziale è di risparmiare materiale, si evita di rimuoverlo nonostante in qualche caso (non parlo specificamente del Brt) sia previsto dai capitolato e si evita altresì di smaltirlo in discarica. Il risparmio ovviamente se fatto su grandi quantità è importante. Ma il caso di via Marittima è diverso perché l’opera non è ancora stata collaudata e quindi la ditta non risparmia nulla”. Quanto alla “crepa riflettente”, è un tipo di rottura nella pavimentazione in asfalto, uno dei tipi di superficie stradale più comuni. “La pavimentazione in asfalto è influenzata dal traffico e dal carico termico. A causa del carico, possono apparire delle crepe sulla superficie della pavimentazione che possono ridurre drasticamente l’indice di condizione della pavimentazione. La pavimentazione può essere mantenuta tramite sovrapposizione. Le crepe sotto la sovrapposizione possono causare una concentrazione di stress nella parte inferiore della sovrapposizione. A causa della ripetuta concentrazione di stress – spiega sempre il professionista da noi interpellato -, si forma una crepa nella sovrapposizione che ha una forma simile alla crepa nella vecchia pavimentazione. Questa crepa è chiamata “crepa riflettente”. La crepa riflettente può essere classificata come una delle difficoltà nella pavimentazione in asfalto. Può influenzare le prestazioni generali e la durata della pavimentazione. Una crepa riflettente può anche aprire una via all’acqua per entrare nel corpo della pavimentazione e aumentare il tasso di deterioramento. Le crepe riflettenti possono anche verificarsi in sovrapposizioni posizionate su giunti o crepe in pavimentazioni composite come pavimentazioni in calcestruzzo. Si è scoperto che un altro tipo di infrastruttura stradale, l’infrastruttura di ricarica induttiva dinamica, aumenta la comparsa di crepe riflettenti sulle superfici stradali”.
I socialisti chiedono “subito soluzioni per i nodi della viabilità cittadina”
Intanto il segretario provinciale del Partito Socialista, Massimo Calicchia ricorda che “settembre è dietro l’angolo e, con esso, la riapertura delle scuole. L’auspicio è che alcune importanti questioni riguardanti la viabilità cittadina vengano risolte al più presto. Altrimenti il rischio di una città paralizzata dal traffico si concretizzerà nuovamente. Il dibattito in consiglio comunale sul Bus Rapid Transit (da noi sollecitato per primi e in più occasioni) ha fatto emergere che c’è una procedura di Variante aperta. Non si tratta di un elemento di secondo piano. Anzi. Perché fra l’altro va visto nell’ottica di importanti decisioni da prendere. Sulle quali attendiamo delle risposte. I mezzi del Brt (12) sono lunghi 12 metri e larghi uno e mezzo. Viaggeranno su una corsia dedicata di tre metri e questo pone degli interrogativi non di secondo piano. Per esempio: nella parte finale (alla Stazione) dove passerà il Brt? Tra le ipotesi più accreditate c’è quella che da piazza Pertini porta a via Licinio Refice. Se così dovesse essere, la pista ciclabile in quella zona che fine farebbe? Ma soprattutto un mezzo di 12 metri riuscirebbe ad effettuare quella svolta senza problemi? A queste domande attendiamo risposte”.
“Appello al sindaco: approvi la variante e stabilisca il percorso definitivo”
“Stesso discorso – ha aggiunto Calicchia – per quanto riguarda il Campo Sportivo. Poi c’è la tematica dei parcheggi che dovranno essere realizzati in modo che chi arriva da fuori Frosinone possa lasciare l’auto e utilizzare il bus elettrico. Il ragionamento però vale anche per i residenti. Per un motivo semplice: l’uso del mezzo pubblico deve essere vantaggioso. Vale a dire: tempi di percorrenza rapidi e certi, possibilità di non usare l’auto in città, risparmio dei costi. Tutto questo può avvenire se ci sono i parcheggi e se il tracciato è definito una volta per tutte. La variante aperta “dice” che non è così, che aspetti importanti vanno rivisti e cambiati. Nessuno è contrario alla mobilità alternativa, però parliamoci chiaro: in questi ultimi due anni tutti abbiamo visto il caos del traffico, la rivoluzione dei sensi di marcia, i posti auto saltati, i malumori delle famiglie e dei commercianti. La seduta consiliare aperta ai cittadini ha rappresentato un momento importante. Adesso però il Psi chiede all’Amministrazione Mastrangeli di approvare la Variante e stabilire un percorso definitivo. Con tutto quello che ne consegue. Cercando di evitare che alla ripresa delle scuole la città si trovi nuovamente nel caos del traffico”, conclude il segretario provinciale del Psi ed ex consigliere comunale del capoluogo.